IL SISTEMA "BONUS / MALUS" - RC Auto
Assicurazione sulla patente e un modello di penalizzazione (malus) che instaura un patto di fiducia con i giovani.
PREMESSA
Contribuire a rendere sostenibili le
attività, prevenire i danni, investire e operare ex ante. Per poi
effettuare indennizzi e risarcimenti veloci ex post.
Questa
è il futuro delle Assicurazioni e deve valere anche, e soprattutto per il
mercato della RC Auto.
La prevenzione è via maestra per misurare e
rendere sicuri nel tempo (assicurare) i rischi. Anzi, sempre più la probabilità
di danno, il rischio, è questione di Giusta misura (la Métrion degli antichi
Greci), per definizione relazionale, saggia, condivisa, anticipatrice.
Bain & Company sostiene che in tutto il
mondo gli Assicuratori "mirano ad aumentare la protezione con la
prevenzione", resa agevole dalle interconnessioni digitali.
"RC AUTO" E SISTEMA
"BONUS/MALUS"
Questa
responsabilità tende a spostarsi dal possesso all’utilizzo del
veicolo, condiviso non più solo in ambito familiare ma oggi anche
d'impresa, associativo, di servizio. Il rischio si fa personale, con un preciso
riferimento necessario: l’abilitazione alla guida.
E
la mobilità nel futuro prevederà sempre più l’utilizzo di diversi tipi di mezzi
a seconda degli spostamenti che l’utente dovrà fare (da 4 a 1 ruota, da
veicoli con supporti alla guida a veicoli a guida autonoma).
La responsabilità dovrà quindi essere
valorizzata nell’utilizzo di beni condivisi, sia per i danni a terzi
(accanto alla responsabilità del costruttore per i veicoli a guida autonoma)
sia per i danni al bene condiviso (un bene della comunità, quindi di terzi).
Questo
sistema ovviamente prevede la necessità di modificare gli elementi su cui
tariffare il rischio: il bene assicurato non dovrà più essere un elemento di
valutazione, anche perché il bene (il veicolo) sarà indeterminato.
Le
Compagnie assicurative ormai lo sanno già.
La
tariffazione già ora si sta gradualmente spostando sempre di più sui dati di
guida e sempre meno saranno legati alla tipologia di veicolo.
Difatti,
come un coltello può essere uno strumento utile oppure un’arma pericolosa,
anche una stessa automobile è di per sé non pericolosa se viene utilizzata
correttamente.
È
l’utente che fa la differenza,
e questo deve essere valorizzato e trasmesso all’assicurato per
responsabilizzarlo.
L’assicurazione
come strumento di responsabilizzazione.
Il
mercato può inoltre trovare il modo di premiare gruppi di patenti
(famiglie o imprese) per diverse ragioni: i nuclei famigliari meno abbienti o
gruppi con particolare cura delle specifiche responsabilità (sia rispetto ai
comportamenti di guida sia rispetto ai mezzi usati).
Questi
modelli esistono già in altri mercati: si possono analizzare e valutare per
adeguarli al mercato italiano.
Su
questo aspetto dovrà essere promossa una sana competizione del mercato in
grado di trovare soluzioni vantaggiose per i nuclei famigliari e, in tutto ciò,
il regolatore potrà (dovrà) vigilare e promuovere queste soluzioni a vantaggio
dei consumatori (es.: attraverso il potenziamento del preventivatore IVASS).
L’Italia
così potrebbe diventare la prima nazione in Europa che innova l’assicurazione
Auto, così come è già leader nella diffusione delle
scatole nere che premia il comportamento di guida corretto sempre in ottica
“preventiva”.
FIDUCIA NEI GIOVANI
Il
pensiero positivo (avere fiducia) è efficiente, rigoroso e accettato, se non
esclude di punire ("Malus")
ed è coerente: se informa con continuità, è amichevole, sta in relazione.
Tanto
più vale per i giovani! Partire apertamente da loro. Renderli perno di una nuova
responsabilità: che suppone la buona fede e aiuta, informa,
sostiene. Per premiare, appunto, e per avere chiare le sfumature di chi non sa
o casualmente non riesce o, peggio, non vuole rispettare il patto e merita una
diversa attenzione e fiducia.
Supporre
la buona fede implica di non chiedere di meritare fiducia, di conquistarla: così
il patto è già "rotto",
la scarsa fiducia spinge i giovani a cercare vantaggi (economici) nel
breve termine; vince la concorrenza quantitativa (solo sul premio) e siamo a un
passo dal malcostume delle frodi.
Certo,
verrà valutato, misurato il rischio d'ingresso del neopatentato e potranno
essere stabiliti obiettivi di crescita nell’abilità e nel comportamento di
guida.
CONCLUSIONI
Facciamo,
dunque, tre proposte:
1.
Legare la RC
Auto non al veicolo e agli eventi (ai danni) ma alla patente e alla probabilità
di danno (al rischio). Una patente, ovviamente, dinamica e che registri i
comportamenti.
2.
Il giovane
neopatentato deve partire da un livello di Bonus massimo; da una fiducia piena.
inoltre
3.
Il Governo dia
un vantaggio fiscale alle polizze che prevedono percorsi di prevenzione, che
siano accompagnate da servizi per la sostenibilità dei rischi.
Una
nuova responsabilità (positiva) che dai giovani passerà facilmente agli adulti
e che, in generale, è indispensabile per rientrare dal Debito accumulato dal
Paese e per contribuire a costruire l'Europa.
Network Assicuratori
Milano 30 agosto 2022
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