domenica 25 febbraio 2024

OCCIDENTE DEL RISCHIO

VERSO DANNI SENZA RIMEDIO ?

"Siamo uomini del Possibile", dice Cacciari, che ricorda Musil: Siamo Possibilità. 

Ci pare non basti, perché la Possibilità (che è intesa sempre in positivo: Opportunità, vantaggio) non viaggia mai da sola. Ha sempre un'ombra. Comporta Pericoli o Rischi. È questione di consapevolezza, che può portare dal Pericolo (una vaga incertezza) alla valutazione, alla Probabilità, al Rischio. 

Perché "ciò che è in potenza è in potenza gli opposti" (Aristotele). E non solo. Oggi crolla la fiducia nel rimedio. La crescita con Possibilità di Pericoli smisurati – che faticano a farsi Rischi – avrà un salto di qualità: verso danni senza rimedio. 

Crolla cioè l'illusione che ci ha plasmato, quella di un grande come Yoseph Schumpeter. Pensava che per far fronte ai Rischi bastasse un accantonamento appropriato, finanziario. Non è più così. 

IL RISCHIO GEO-POLITICO 

2024. Anno di elezioni importanti:

- il presidente di Taiwan (chiamato a gestire l'ombra della Cina),

- il Parlamento di Strasburgo in Europa,

- il presidente dell'India (ci sarà il 3° mandato per Narendra Modi?),

- il presidente russo (la riconferma di Putin),

- il presidente degli Usa.

Cosa rischiamo? Impossibile dirlo: Pericoli. 

Ricordiamo il 2016. Sembravano impossibili la Brexit e Trump. Ora, aspettiamoci più che Pericoli, Cigni neri: eventi incredibili, impossibili, impensabili. Unica soluzione: anticiparli. E come? 

Lavorando, riflettendo e con-vivendo bene. A tutti i livelli: personale, locale e globale. Non c'è altro modo di prevedere il Futuro. 

Cacciari ritiene che "ricordiamo il futuro". Questo facciamo quando mixiamo la storia, il Passato, le Statistiche (i Big data), con il Presente. In realtà, siamo poco attenti al Presente (a Relazioni, Small data, Decisioni e Comportamenti), succubi di un Passato fermo, morto, e proiettati a un Futuro che si fa ansiogeno, predestinato (statistico). 

Dobbiamo "ricordare il Futuro" stando saldamente al Presente. Per sentire, volere, preparare il Futuro. Per crearlo. 

Creare il futuro? Sì, soppesando Possibilità e Rischi fin dalla definizione strategica, aggiunge l'ERM - Enterprise Risk Management della North Caroline University (direttore Mark Beasley). E qui l'Europa balbetta. 

Creare il Futuro con un certo atteggiamento: Contemplativo attivo. E quando c'è Contemplazione attiva? Quando c'è Relazione e Azione consapevoli: Concentrazione, Misura, Rispetto, Gentilezza. Come Antony Blinken in questi giorni in Medio Oriente.

In realtà il modo, l'atteggiamento Contemplativo che serve (per creare il Futuro) è da inventare ogni giorno, direbbe il matematico applicato Bruno de Finetti: è una Possibilità & Rischio (una Probabilità) soggettiva, relazionale, processuale. 

MARIO DRAGHI E L'EUROPA 

Lo specifico (decisivo) che interessa, ora, qui in Occidente ed Europa, lo ha detto con chiarezza Mario Draghi, premiato il 15 febbraio negli Usa. Ci pare un bell'esempio: serve "un cambiamento della strategia complessiva" d'approccio alla globalizzazione – ha detto –, che allinei i fattori e preservi i nostri valori. 

L'Europa faccia Politiche di bilancio, fiscali, di debito e difesa comuni o coordinate, ha detto Draghi. Se no, vincono i nazionalismi e – uno alla volta – perdiamo tutti. E il mondo del Credito? Si concentri sulla Prevenzione dei danni. Vale anche per le Assicurazioni, ci pare. 

Blinken e Draghi gestiscono Possibilità / Rischi, stanno sul Presente, padroneggiano il Passato, anticipano (inventano) il Futuro.

Francesco Bizzotto 

martedì 13 febbraio 2024

ASCOLTO E PROPOSTA

ELLY SCHLEIN E IL PARTITO DI PROPOSTA 

Elly Schlein ha detto (stando ai media): "Incontreremo rappresentanze degli Agricoltori e li ascolteremo". Questa apertura è un bel tratto del Pd e della sua leader. 

Ma, cara Schlein, il Pd non dovrebbe avere Gruppi di ricerca specialistica che, con un lavoro continuativo, mettano in condizione questa parte politica – presente nella realtà qual è – di definirne un indirizzo di Governo? 

Il Pd, questo voleva e doveva essere: Partito di proposta necessariamente radicato e quindi partecipato (democratico). Altrimenti, il fare Politica si riduce a tattiche di leader, alleanze e furbizie. Ciò che il Paese rifiuta. 

Ad esempio noi Assicuratori del Pd di Milano (network.assicuratori.pd@blogspot.com) da molti anni osserviamo questo importante settore – da un punto di vista industriale e finanziario – e proponiamo il suo sviluppo e cambiamento. In due direzioni: 

1° una più ampia Gestione dei Rischi, indispensabile sia alle compagnie per render misurati i Rischi, sia agli assicurati per ridurli, come vuole il buon senso e la legge (231/01); 

2° la piena applicazione dell'indirizzo europeo che impegna le compagnie (investitori istituzionali da 12mila miliardi) a fare gli "investimenti infrastrutturali prospettici" previsti da Solvency II, per mettere in sicurezza i bilanci e anticipare i trend. 

Peraltro, pare chiaro che solo 1° la Prevenzione dei danni su larga scala (una cultura) e 2° le infrastrutture materiali e sociali (il loro finanziamento) renderanno sostenibili le attività dell'uomo sul pianeta. 

Di ciò c'è sia grande esigenza sia scarsa consapevolezza. Molti auguri a Schlein! 

Francesco BIzzotto

martedì 6 febbraio 2024

CONFINDUSTRIA, IMPRESA, LAVORO

BELLA LA CONFINDUSTRIA TRACCIATA DA CIPOLLETTA

Come l'impresa ideale! Gli Usa ci stanno lavorando 

Innocenzo Cipolletta – direttore generale di Confindustria dal 1990 al 2000 –, sollecitato dalle domande di Dario Di Vico, traccia su L'Economia del Corriere (5 cm) una bella immagine della Associazione delle imprese che auspica: capace di riflettere e lavorare sulle idee, sulle soluzioni dei problemi. 

"Una struttura pensante e forte – dice –. Si tratta di investire in risorse umane e finanziarie, invertire la rotta dopo anni in cui si è privilegiato il taglio dei costi". 

Dev'essere "fucina di idee" e "attrarre professionalità moderne"; "svolgere un ruolo pro-attivo". Lo chiedono anche "i direttori delle territoriali della Lombardia". È un sentire diffuso. 

E il presidente? Sia "autorevole", con un forte "contatto con i mercati", "non una persona sola al comando". 

Che bello se si stesse parlando, oltre che di Confindustria, anche dell'impresa. 

Che bella un'impresa così! Piccola o grande, ci pare sia nelle nostre corde; che si tratti di mostrarla, liberarla, scatenarla. Rispettarla!

Assomiglia all'impresa aperta alla partecipazione responsabile dei collaboratori proposta dalla Cisl. Pronta a "osare più Democrazia" (diceva Pierre Carniti, 1976), e consapevole di dover fare liberi accordi, perché "la libertà viene prima" (era il chiodo di Bruno Trentin), sia per l'imprenditore sia per il collaboratore dipendente e autonomo. 

Parliamo di libertà, decisioni e responsabilità, ovvero di Rischi: tutti più liberi e responsabili. È il "bel Rischio" di Deborah Lupton, che insegna cultura del Rischio a Sidney. 

Con l'Intelligenza artificiale (AI) ormai in casa, questa impresa è necessaria. Diversamente, c'è il Pericolo (incerto, non valutabile e preoccupante; legato a decisioni non trasparenti - Niklas Luhmann) di danni e derive senza rimedio. 

Quali danni? quali derive? Quelli che verranno dal togliere di mezzo la coscienza e l'intrapresa; rendere l'uomo macchina riproducibile e controllabile, senza incertezze e senza libertà; senza Rischio! 

Sì. Impresa e lavoro devono riflettere bene insieme (come si inizia a fare a Milano): che l'AI non sia una deriva di annichilimento dei rischi, delle libertà. E rilanciare: aiutare l'Ue a regolare la materia con intenzione. Per il rispetto dell'uomo, dell'impresa e del lavoro. 

L'IMPRESA USA IN RICERCA

Così ci piace leggere le idee di Innocenzo Cipolletta, che condividiamo. Vi sentiamo riflessi il dibattito e le preoccupazioni della media e grande impresa Usa, che da qualche anno discute in questi termini, in particolare mettendo a fuoco gli ESG dell'Onu: Environmental, Society e Governance (Ambiente, Inclusione sociale, Decisioni condivise). Cosa dice l'impresa Usa? 

Sente due Rischi chiave: 1° le competenze (i collaboratori) da attrarre e soddisfare, trattenere, per innovare, e 2° l'AI (il digitale) da capire, favorire e regolare. 

Quest'ultimo Rischio (insieme a quello di attacchi informatici) ormai preoccupa più del primo. L'intero Paese è concentrato sulla AI (e sul Cyber risk) al pari della UE. 

È poi interessante l'orientamento che pare prevalere rispetto al rapporto tra talenti da attrarre e impresa: vince l'idea della Diversità come valore chiave. Qualunque sia, la Diversità favorisce la rottura degli schemi consolidati, nei Cda come nei reparti operativi, e dunque favorisce la capacità di innovare e concorrere. 

La forza economica degli Usa si basa sull'innovazione, sulla creatività e sulla concorrenza, impensabili senza partecipazione libera, attiva e responsabile. Senza Rischio. Dirlo alla Sinistra europea! 

MILANO MIRA AL CONTEMPLARE SPIRITUALE

Basterà creare, innovare e concorrere? No, abbiamo detto. Serve un salto di qualità nel trattare – gestire i Rischi – per reggerli: un approccio qualitativo, un atteggiamento Contemplativo laico (concentrato, consapevole, rispettoso). Serve una crescita "spirituale". L'impresa nuova (che chiamerei l'impresa di Cipolletta) li può ben favorire. Bene e a lungo.

Questa meravigliosa libera Impresa delineata merita la grande Agenzia Metropolitana di promozione (del Lavoro e del fare Impresa), pubblica e ampiamente partecipata, di cui a Milano c'è storia, traccia, tentativo. 

(NB. Dice Alessandro Spada, presidente di Assolombarda: «Per svolgere appieno il suo ruolo di traino dell’economia e di centro di propulsione e crescita, non solo lombarda ma anche europea, la Città metropolitana di Milano ha bisogno di una profonda riorganizzazione amministrativa e funzionale: l’obiettivo deve essere quello di fare al più presto una riforma che renda finalmente l’ente reale driver di sviluppo economico all’insegna di innovazione, sostenibilità e coesione sociale». Sono gli ESG dell'Onu, mi permetto di dire. Grande Milano!)

Non siamo qui al della Democrazia e dell'Occidente?

Francesco Bizzotto