giovedì 1 settembre 2022

INCROCIARE GLI SGUARDI

 

"OGNI UOMO RAGIONEVOLE

PENSA CON IL CUORE".

VOLARE, RISCHIARE, STUDIARE.

GESTIRE LE OMBRE, I RISCHI

 Al Festival del cinema di Venezia va in scena il confronto tra adulti inadeguati e giovani inquieti, in fiamme e sessualmente irrisolti. Spero anche altro e che non sia noia. 

 Certo non annoia il Massimo Cacciari che esplora le nostre idee arretrate: la materialità delle cose e le separazioni (tra ragione e sentimenti, mezzi e giustizia - valori, benessere e bontà). Idee pesanti: alzano a dismisura il rischio di inabissarci. 

 Cacciari (Corriere della sera di ieri 31 agosto) ricorda lo scrittore Daniele Del Giudice, il suo bisogno di andare, volare, rischiare, oltre il ragionare, che la scienza (la grande Fisica) dice ormai insufficiente. 

Il materiale, la cosa, non basta. E "in volo ogni progetto è a rischio". Serve la relazione, l'incrocio degli sguardi. "Infinite possibilità si aprono nella relazione che gli sguardi consentono". 

 Sono "incontri massimamente pericolosi", dice Cacciari. "Per quanto avventuroso sia il volo, per quanto intenso lo sguardo, sempre lasceremo a terra la nostra ombra. (...) Per quanto in alto si vada, la nostra ombra resta quaggiù, a testimoniare che siamo di quaggiù anche se non vi possediamo più alcuna salda dimora". 

Cacciari che, con Del Giudice, cerca (sogna) una scrittura nuova, un pensiero "analogo alla potenza dello sguardo, della relazione", conclude così: "Anche le ombre andranno perciò studiate con cura". 

Di questo noi Assicuratori e Risk manager ci occupiamo. Ci piace l'idea del nostro Massimo. E diciamo: per correre in scioltezza (misurare e reggere) i rischi sia del digitale sia dei sentimenti (del cuore) serve una ragione aperta, plurale, che ami le diversità, le avversità (come Carlo Maria Martini); che vada piano e respiri e sorrida. Una ragione che sappia stare anche un passo indietro. Un po' come Renzi con Calenda. 

"Ogni uomo ragionevole pensa con il cuore", dicevano gli indiani Pueblos a Jung. Che sintesi, pensare con il cuore! 

Al grande Cinema (di Venezia e poi di S. Sebastian, di Toronto) proponiamo di esplorare con fiducia – immaginando e creando finali positivi, incoraggianti – il linguaggio della relazione, dello sguardo. 

È ciò che ci manca per poter gestire i rischi della traiettoria in cui siamo. E speriamo non siano azzardi fuori controllo. Speriamo siano i "bei rischi" di cui parla Deborah Lupton.

Francesco Bizzotto

Nessun commento:

Posta un commento