"OGNI UOMO
RAGIONEVOLE
PENSA CON IL CUORE".
VOLARE, RISCHIARE,
STUDIARE.
GESTIRE LE OMBRE, I RISCHI
Il materiale, la cosa, non basta. E "in volo ogni progetto è a rischio". Serve la relazione, l'incrocio degli sguardi. "Infinite possibilità si aprono nella relazione che gli sguardi consentono".
Cacciari che, con Del Giudice, cerca (sogna) una scrittura nuova, un pensiero "analogo alla potenza dello sguardo, della relazione", conclude così: "Anche le ombre andranno perciò studiate con cura".
Di questo noi Assicuratori e Risk manager ci occupiamo. Ci piace l'idea del nostro Massimo. E diciamo: per correre in scioltezza (misurare e reggere) i rischi sia del digitale sia dei sentimenti (del cuore) serve una ragione aperta, plurale, che ami le diversità, le avversità (come Carlo Maria Martini); che vada piano e respiri e sorrida. Una ragione che sappia stare anche un passo indietro. Un po' come Renzi con Calenda.
"Ogni uomo ragionevole pensa con il cuore", dicevano gli indiani Pueblos a Jung. Che sintesi, pensare con il cuore!
Al grande Cinema (di Venezia e poi di S. Sebastian, di Toronto) proponiamo di esplorare con fiducia – immaginando e creando finali positivi, incoraggianti – il linguaggio della relazione, dello sguardo.
È ciò che ci manca per poter gestire i rischi della traiettoria in cui siamo. E speriamo non siano azzardi fuori controllo. Speriamo siano i "bei rischi" di cui parla Deborah Lupton.
Francesco Bizzotto
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