mercoledì 26 aprile 2017

NOI E IL CONGRESSO PD

Con MATTEO RENZI

Milano, aprile 2017 

Il Network Assicuratori prende posizione a favore della mozione di Matteo Renzi al Congresso del Pd, chiamato a compiere scelte di responsabilità per il Governo del Paese. Scelte che orientino in modo stabile e giusto verso l’interesse generale le libere decisioni dei grandi comparti come delle persone. Scelte che formino un ponte verso il futuro, per costruire partnership, un sistema di forze pubbliche e private – ha auspicato Bianca Maria Farina, presidente dell’ANIA – per obiettivi condivisi, nel rispetto di differenti ruoli, visioni e valori. 
 
Il mercato assicurativo è una componente del mondo finanziario, caratterizzata da un duplice ruolo: 
industriale (mediare i grandi rischi) e d’investitore di lungo periodo (800 miliardi) per la stabilità della sua stessa impresa. I due ruoli si fondono nell’obiettivo della sostenibilità dei rischi assunti, ha detto Salvatore Rossi, presidente dell’Ivass (l’Istituto di vigilanza), interpretando così l’indirizzo della normativa europea Solvency II. Infatti, a differenza della solidarietà mutualistica, quella assicurativa è una promessa (polizza), un impegno contrattuale, che consente all’assicurato di innovare e andare oltre i limiti delle comunità di appartenenza; di dire no, di osare ed essere libero. È così dal XIV secolo, quando l’assicuratore affianca i commercianti e consente loro di esplorare l’Oceano, trafficare con l’Islam e fare grandi le città europee. 
 
Ora, le attività dell’uomo, le sue capacità critiche, creative, innovative, comportano rischi crescenti, che sono l’altra faccia delle possibilità aperte dalla scienza. Al punto che oggi è la stessa definizione di rischio (la misurabilità o probabilità) a essere un problema. La statistica (gli eventi del passato) dice poco del futuro. 
 
Come possiamo rendere misurabile il rischio, il Tao materiale – fatto di vantaggi & di danni, di bene & di male –, affinché le probabilità di danni non superino quelle di vantaggi, di opportunità? 
È forse il massimo problema del fare Politica, del Governare e dell’agire, che richiama all’equilibrio, alla saggezza, alla Giusta Misura degli antichi. Un problema che è al cuore dell’attività dell’Assicuratore. Infatti se un rischio non è misurabile (se è un’incertezza, un pericolo), non è assicurabile. 
 
La nostra risposta è: con la Prevenzione dei danni. Ascoltato il mercato (la dialettica utenti – sistema delle imprese), riteniamo utile e necessario che le parti si orientino alla Prevenzione, valorizzando le relazioni e ampliando i percorsi condivisi, già presenti, di Gestione del rischio. La Prevenzione premia le buone relazioni, riduce a Giusta Misura il rischio e anticipa la polizza (l’impegno - promessa che libera l’Assicurato). Con la Prevenzione il nuovo Servizio è più giusto ed efficace, costa meno, soddisfa la domanda latente e crea un mercato più grande. Il nostro, nei Rami Danni (36 miliardi), ha un potenziale di crescita del 50%. Allargare il servizio alla Prevenzione è un indirizzo che merita una speciale fiscalità di vantaggio. 
 
E quali scelte di sistema pubblico – privato possono praticare e favorire la Prevenzione dei danni? Pensiamo sia corretto l’indirizzo dell’Ivass (del Governo), che invita le compagnie a mettere in sicurezza le imprese e i loro bilanci prevenendo i trend, mettendo così in sicurezza i rischi che hanno o avranno in casa. 
 
Centrali sono allora gli investimenti infrastrutturali di pubblico interesse, rispetto ai quali i leader di mercato hanno apertamente mostrato disponibilità. Pensiamo al progetto Casa Italia, lanciato da Renzi dopo il recente terremoto, in cui hanno parte Renzo Piano, il Politecnico di Milano e il suo Cineas (che si occupa, appunto, di Gestione dei rischi). Pensiamo alla Lombardia e al rischio del suo assetto idro - geologico e dei trasporti (privati, pubblici e aeroportuali), che può portare danni ingentissimi & vantaggi significativi, dalla sicurezza e velocizzazione dei processi economico - sociali alla produzione di energia. 
 Investire in grandi infrastrutture materiali e sociali è dunque scelta necessaria e lungimirante. Per il Paese, che deve creare le condizioni per la crescita di qualità. E anche per l’Assicuratore, che può così predisporsi a fare il suo bel mestiere nel tempo del rischio non misurabile con i soli criteri matematici. Tali infrastrutture costituiscono le pre-condizioni della misurabilità dei rischi e della profittabilità delle polizze assicurative. Egli creerà valore per il Paese e le condizioni per un riconoscimento e ampliamento del suo ruolo istituzionale e del suo mercato. E, non ultimo, per un alleggerimento delle tensioni interne al sistema, offrendo chance ai lavoratori dipendenti, agli agenti, ai broker, ai periti. E aprendo le porte ai giovani. 
 
Network Assicuratori – Pd