lunedì 8 luglio 2024

SANITÀ: "Liste di attesa: dov'è la fregatura".

GABANELLI PRENDE UN ABBAGLIO (prende il toro per la coda) 

Sanità. La pagina di oggi di Milena Gabanelli sul Corriere (e 'sta sera da Mentana) descrive e denuncia ma solo in superficie. È aspetto decisivo. 1° errore, grave: parlarne così, per passate. Si fa in molti ambiti, specie tra specialisti di farmaci e di cure: ognuno chiuso in sé stesso; l'Italia delle corporazioni finto appassionate. Serve un confronto di idee e interessi diversi, che miri a un reciproco capirsi per farsi capire (dalla Opinione pubblica). Per incontrare l'interesse del cittadino. Dirlo forte! Questo confronto (una concorrenza per la Salute) dovrebbero organizzarlo i partiti, ma tant'è. 

2° errore: prendere il toro per la coda. Le liste d'attesa, gli aspetti gestionali, il controllo, le sanzioni sono conseguenze, effetti importanti ma aggirabili e indecifrabili, se sbagli l'approccio. Lo diciamo con rispetto per il coraggioso e solitario lavoro di denuncia di Milena Gabanelli. L'approccio, dunque. Da tempo proponiamo – qui, ad esempio: https://networkassicuratoripd.blogspot.com/2022/12/salute-anticipare-malattie-e-sofferenze.html – di partire dalle esigenze dei cittadini e dal dettato costituzionale: porre al centro la Salute e la Prevenzione, non la Malattia e le cure. Si finge di non vedere: troppi gli interessi centrati sulla Malattia. Dominano. 

L'articolo 32 della Costituzione recita: "La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell'individuo e interesse della collettività". Chiaro? Come tutelare la Salute è il tema. Equivale a dire: come soddisfare le esigenze del cittadino, correndo sul doppio binario della Prevenzione e della Cura. Vediamo. Quali esigenze? 

1° i cittadini vogliono (chiediamoglielo!) una tutela pubblica, sociale ed eguale, con un certo standard fiscalmente sostenibile garantito a tutti, al Nord come al Sud, al residente come all'immigrato. È questione di umanità, fraternità e giustizia. 

2° i cittadini vogliono (chiediamoglielo!) poter integrare, personalizzare, le tutele della Salute. Si può fare in molti modi: con lo stile e le scelte di vita; investendo per la Salute. Da ultimo, per curarsi al meglio al suo venir meno (nella malattia). Siamo tutti un po' costretti in questo trend: spendiamo, con qualche esitazione, per curarci al meglio. 

3° i cittadini vogliono (chiediamoglielo!) semplicità ed efficienza. Il 70% dei problemi di Salute sono risolvibili con un consiglio e con rimedi semplici. Servono le strutture socio sanitarie locali di cui dopo il Covid si parla. A che punto sono queste decisive strutture? Se lo chiedete, è facile vi dicano: mancano i soldi. Non è vero. Siamo seduti su montagne di soldi, anche a prescindere dal Pnrr. 

Abbiamo proposto di parlarne con gli investitori istituzionali più interessati alla Salute dei cittadini (gli Assicuratori), che nel mondo fanno quasi un terzo dei loro affari (in tutto 6mila miliardi) tutelando la Salute. In Europa poi hanno 12mila miliardi di investimenti che l'Ue, con Solvency II, ha stabilito debbano mirare a essere "infrastrutturali e prospettici", cioè utili ai bilanci delle compagnie (innanzitutto) perché capaci di anticipare, di dare forma e forza ai trend, di ridurre i "sinistri". 

Inutile dire che questi investimenti sono nella nebbia e questo mercato (della Salute) esiste solo per coloro a cui non serve: i ricchi.

Francesco Bizzotto

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