NON CEDERE ALLA VENDETTA
NÉ ARRENDERSI ALLA LOGICA DELLA GUERRA
(rincorsa e miseria)
Sbaglia il Corriere della sera (Editoriale di ieri di
Paolo Valentino) a prendersela con il segretario generale dell'ONU
Guterres.
Noi opulenti, ogni tanto ci svegliamo. Dopo decenni di
trascuratezza, ci accorgiamo di quanto sia importante potenziare e riformare
l'ONU. Per mettere il dialogo davanti alle armi, non cedere né alla barbarie né
alla vendetta (come ha detto Macron a Netanyahu).
Solo l'ONU può portare a una pace giusta, ha più volte
ribadito il presidente Mattarella.
Se però non vogliamo la barbarie e non lavoriamo per
l'ONU, ci rimane una sola via, utile a Putin, a cui molti si vanno acconciando;
prendere atto dei rapporti di forza militare, delle conquiste territoriali. Ma,
questa via porterà alla rincorsa delle armi (e delle aggressioni) e alla
miseria per tutti.
Un esempio. Il siparietto tra Di Battista e Cacciari
dei giorni scorsi, con il primo, filo Trump, che si sente più vicino ai russi
che agli inglesi e il Cacciari pacifista (non una parola sull'ONU) che dice:
l'Europa si distingua dagli Usa; lavori per un accordo con la Russia.
Rispettare gli imperi, prenderne atto!
Così, anche per Zelensky (logica della forza) il
roccioso e volonteroso segretario generale dell'ONU Guterres, che dialoga con i
BRICS, diventa un ostacolo.
Ma, ONU vuol dire dialogo, mediazione, onestà
intellettuale, anticipazione dei problemi: trasformazione dei Pericoli
smisurati di guerra nucleare (azzardi in cui siamo) in Rischi valutati e
gestibili.
E ONU vuol dire uso appropriato della forza militare:
mettere – in modo formale, reale – le ami in subordine rispetto al dialogo e
alla mediazione; alla Politica.
Europa e Usa stiano uniti (Putin mira innanzitutto a
dividere Europa e Usa) e superino l'illusione ottica di potersi salvare con la
forza, senza un'Istituzione mediatrice che apra ai Paesi del Sud; senza un
salto di qualità dell'ordine globale. Implica ridare ruolo e vigore
all'Istituzione che sancisce una logica di pace, positiva: l'ONU. A questo i
BRICS e molti altri Paesi sono fortemente interessati.
E, qual è il punto? Favorire aggregazioni e accordi
tra Paesi (in Asia, in Africa, in America latina, in Europa!) per nuovi
rapporti globali che trovino la forza delle idee, delle Opinioni pubbliche, per
imporre la riforma dell'ONU e far prevalere mediazioni e accordi win win. Che
nessuno possa pensare ad azzardi barbari, smisurati, oggi insostenibili.
Francesco Bizzotto
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