mercoledì 22 maggio 2024

PIOVE.

3 MODI DI PREVENIRE I DANNI:

–  SECONDARIO (LE VASCHE),

–  PRIMARIO (RIBALTARE LE CITTÀ) E

–  RADICALE (CAMBIARE IL 

Pioggia a catinelle, strade come torrenti, laghi improvvisi. Gli esperti lo dicono da molti anni: i fenomeni atmosferici tendono a variare fino a 400 volte (rispetto alle attese). Ed è un crescendo. Siamo sciocchi a guardare al passato (alle statistiche). Guardiamo avanti. 

In larga misura, ciò che accade (e accadrà) dipende da noi. Abbiamo inseguito Possibilità cieche, guidati da un'intelligenza predatoria: balziamo sui vantaggi poco curanti delle conseguenze negative, dei Rischi. E, più grandi sono le Possibilità, più grandi i Rischi. Immaginate con l'Intelligenza artificiale! 

Ma, non più di Rischi si tratta, giacché Rischio è probabilità, valutazione, misura. I Rischi ambientali sono divenuti Pericoli, intrichi di decisioni fuori controllo. Cambiamo registro, per ridurli a Rischi e poterli reggere, gestire. Servono riflessioni di prospettiva lunga. 

Il Governo Meloni vuole mettere al centro la Prevenzione e l'attivazione diffusa, fino alla Polizza di assicurazione, una forma di solidarietà su misura e responsabile poco in uso da noi. L'intenzione è buona purché non sia scarica barile. E poi, se questo degli eventi atmosferici non è un Rischio, non è misurabile, non è assicurabile. 

Sono possibili polizze di "servizio" o di garanzia ma limitate, dove il Governo fa da ri-assicuratore al 90%. Decisivo è che la polizza preveda precisi percorsi di Prevenzione dei danni. Diversamente sarà canea di pretese. 

Ma, la Prevenzione di cui si parla (le vasche di contenimento) è secondaria: è Protezione; limita i danni. Non basta, perché lascia correre un modo di agire (fare Città estesa), produrre e inquinare cieli, terra e acque decisamente fuori controllo. 

 PREVENZIONE PRIMARIA E RADICALE 

La Prevenzione primaria rispetta la terra e i deflussi. Riflette in modo interdisciplinare e costruisce lasciando spazio per l'acqua di essere assorbita e defluire in tempi lunghi; e lascia passare i fiumi nelle città. Abbiamo 12mila km di corsi d'acqua tombati sotto le città. Un problema. Troppo consumo concentrato su sviluppi orizzontali e continui. 

Immaginare sviluppi nuovi, in altezza, con spazi, separazioni, protezioni adeguati. Per non cadere dalla padella alla brace (dall'acqua al fuoco, Rischio tremendo degli edifici alti). Non basta. Andare alla base del problema. Accelerare la cura dei processi industriali e civili: ridurre gli inquinamenti, le deforestazioni, le aggressioni agli ambienti naturali. Così è Prevenzione. In questo senso l'aspra Calabria è fortunata con le sue foreste e àrmacie (terrazzi e micro invasi). Per farlo serve consenso. 

Allora, la radice decisiva, il fittone su cui intervenire, è il cuore dell'uomo: la sua ansia di predare, la sua fame di futuro, di possedere, di potere e controllare. Ci stiamo facendo del male. Serve andare Oltre l'uomo che preda, verso una donna e uomo contemplativi, abbiamo detto. Che sappiano innanzitutto riflettere e osservare bene, a fondo, a lungo, e quindi ammirare bellezza e apprezzare valori. 

Su questi tre fronti (Prevenzione secondaria – tipo Veneto: vedi sotto –, primaria e radicale) possiamo agire. Le risorse ci sono e qui l'Assicuratore (su indirizzo europeo – Solvency II –: "investimenti infrastrutturali prospettici") può dare una bella mano per rendere Rischi misurati, e quindi gestibili e assicurabili, i Pericoli smisurati in cui siamo.

Francesco Bizzotto 

PS. Il governatore Zaia ha detto: servono più opere idrauliche e rinforzi degli argini per proteggere il territorio. Ha un piano fatto con un professore emerito di idraulica dell'università di Padova (Luigi D'Alpaos). 

Zaia: "L'Italia dovrebbe redigere un piano Marshall a contrasto del dissesto idrogeologico. È inutile andare avanti a pagare danni, meglio pagare strutture di protezione."


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