SALARIO MINIMO?
Meglio Politiche attive europee...
Ho fiducia nell'Europa, tanto più ora, di
fronte a una Russia che tradisce la sua grande cultura. L'Europa aiuterà
l'Ucraina a liberarsi e la Russia a ritrovarsi.
E sul lavoro? Anche qui ho fiducia e chiedo un
cambio di passo, una Politica comune europea. Le Politiche attive (e il Reddito
di Cittadinanza, condizionato, per chi proprio non ce la fa: pochi) rendono
forse inutile in Italia il salario minimo. Comunque, insisterei prima su
Politiche "attive" anziché "difensive".
Politiche attive del lavoro significa Orientare,
Formare, Accompagnare al dialogo le offerte di lavoro e le domande delle
imprese. E non significa "Aspettare le crisi" (produttive o
relazionali). Deve significare "Anticipare" il più possibile i
licenziamenti, muovendo in Relazione tra loro gli attori e creando le giuste
prospettive. Vuoi licenziare o assumere? Sei insoddisfatto e vuoi andartene,
dimetterti, cambiare? Facile, se si vuole. Nel nord Europa si fa. Basta:
1° rafforzare le Istituzioni ad hoc (bene il
Pnrr) oltre la diatriba pubblico / privato (che, separati, sono due alibi),
2° dare un vantaggio fiscale a chi s'impegna in
questo senso (al dialogo) e
3° accettare un balzo (un raddoppio?!) del tasso
di Concorrenza nel fare attività. Una sfida, sì, per l'intrapresa e il lavoro
(per entrambi): concorrere nel curare e soddisfare i collaboratori, da un lato,
e l'impresa, il suo mercato, dall'altro. È il 1° Rischio percepito dalle
imprese negli Usa! È nelle corde delle nostre PMI, e alla portata delle grandi
imprese. E il lavoro? Tra disincanti e crisi, penso sia pronto.
Un salario minimo è doveroso per realtà deboli
In cui mancano condizioni di dignità. Tuttavia,
anche qui preferirei attivare, dare un corso e un percorso di crescita e
cambiamento, prima che due euro in più all'ora.
In generale, se attivi, chiami a concorrere, a
partecipare, ad assumere responsabilità. A rischiare e innovare. Ingaggi
davvero.
Che prospettiva! È auspicata dal Nobel 2006 per
l'economia Phelps. Così, la produttività d'impresa va alle stelle e il ruolo
& valore del lavoro (gli stipendi) anche. La quadratura del cerchio. E
l'Italia è imbattibile sui mercati.
Ora, dove si può fare questo passo se non a
Milano? Milano dia il buon esempio (europeo).
Sala, con la sua storica AFOL Metropolitana, e i
Sindacati e Assolombarda, si trovino, si chiudano in una stanza e... buttino
via la chiave finché non raggiungono un accordo.
E, se vogliono osare in grande, chiamino anche
altri privati competenti e interessati: ad esempio l'Assicuratore, che cerca
terreni di rilancio soprattutto in termini infrastrutturali (d'investimento
prospettico, dice l'Europa), per mettere in sicurezza i bilanci mettendo in
sicurezza il futuro. Cosa vale più del lavoro e dell'armonia d'impresa?
Francesco BIZZOTTO
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