giovedì 9 giugno 2022

EUROPA E LAVORO

 SALARIO MINIMO?

Meglio Politiche attive europee...

Ho fiducia nell'Europa, tanto più ora, di fronte a una Russia che tradisce la sua grande cultura. L'Europa aiuterà l'Ucraina a liberarsi e la Russia a ritrovarsi.
E sul lavoro? Anche qui ho fiducia e chiedo un cambio di passo, una Politica comune europea. Le Politiche attive (e il Reddito di Cittadinanza, condizionato, per chi proprio non ce la fa: pochi) rendono forse inutile in Italia il salario minimo. Comunque, insisterei prima su Politiche "attive" anziché "difensive".
Politiche attive del lavoro significa Orientare, Formare, Accompagnare al dialogo le offerte di lavoro e le domande delle imprese. E non significa "Aspettare le crisi" (produttive o relazionali). Deve significare "Anticipare" il più possibile i licenziamenti, muovendo in Relazione tra loro gli attori e creando le giuste prospettive. Vuoi licenziare o assumere? Sei insoddisfatto e vuoi andartene, dimetterti, cambiare? Facile, se si vuole. Nel nord Europa si fa. Basta:
1° rafforzare le Istituzioni ad hoc (bene il Pnrr) oltre la diatriba pubblico / privato (che, separati, sono due alibi),
2° dare un vantaggio fiscale a chi s'impegna in questo senso (al dialogo) e
3° accettare un balzo (un raddoppio?!) del tasso di Concorrenza nel fare attività. Una sfida, sì, per l'intrapresa e il lavoro (per entrambi): concorrere nel curare e soddisfare i collaboratori, da un lato, e l'impresa, il suo mercato, dall'altro. È il 1° Rischio percepito dalle imprese negli Usa! È nelle corde delle nostre PMI, e alla portata delle grandi imprese. E il lavoro? Tra disincanti e crisi, penso sia pronto.
Un salario minimo è doveroso per realtà deboli
In cui mancano condizioni di dignità. Tuttavia, anche qui preferirei attivare, dare un corso e un percorso di crescita e cambiamento, prima che due euro in più all'ora.
In generale, se attivi, chiami a concorrere, a partecipare, ad assumere responsabilità. A rischiare e innovare. Ingaggi davvero.
Che prospettiva! È auspicata dal Nobel 2006 per l'economia Phelps. Così, la produttività d'impresa va alle stelle e il ruolo & valore del lavoro (gli stipendi) anche. La quadratura del cerchio. E l'Italia è imbattibile sui mercati.
Ora, dove si può fare questo passo se non a Milano? Milano dia il buon esempio (europeo).
Sala, con la sua storica AFOL Metropolitana, e i Sindacati e Assolombarda, si trovino, si chiudano in una stanza e... buttino via la chiave finché non raggiungono un accordo.
E, se vogliono osare in grande, chiamino anche altri privati competenti e interessati: ad esempio l'Assicuratore, che cerca terreni di rilancio soprattutto in termini infrastrutturali (d'investimento prospettico, dice l'Europa), per mettere in sicurezza i bilanci mettendo in sicurezza il futuro. Cosa vale più del lavoro e dell'armonia d'impresa?

Francesco BIZZOTTO

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