ALLA POLITICA SERVE MILANO
Proviamo a uscire da schemi e schieramenti di un
dibattito a volte debole, surreale
Tra il
fiorentino e il romano (Renzi e Calenda) ci vorrebbe un milanese. I due sono in
rotta a causa del "divide et impera", e la Milano politica è terra
bruciacchiata. Guardiamo i Partiti. Chi conta a Milano? Nessuno. Un lavoro
accurato. Eppure, senza Milano cosa vuoi combinare in Italia?
Dice
Taradash: alla fine i cespugli riformisti faranno pace, si accorderanno con
l'Ulivetto (Pd e M5s) e batteremo gli amici di Orbàn, Meloni e Salvini. E
l'Europa sarà salva.
Può
succedere, ma la malattia della sinistra che odia il vicino (Saragat, Craxi,
Renzi e, domani, Enrico) è cosa profonda: riguarda la cultura, che ha preso il
limite di quella liberale: il potere come comando solitario. Una cultura,
dunque, centralista, elitaria, che finisce sempre per cercare (e poi
massacrare) un leader. Inadeguata, a sinistra come a destra. In Politica come
nell'impresa.
Con
questa cultura "non vinceremo mai" (interpreto Nanni Moretti).
Beninteso: né la sinistra né la destra. Così l'instabilità sarà un destino.
Ecco la radice dell'instabilità!
In che
senso alla Politica serve / manca Milano? Breviter: Milano crea, innova;
incarna il "pragmatico e aristotelico" spirito europeo che ha fatto
questo mondo (Massimo Cacciari). Milano ha visioni e competenze. Che mancano da
morire alla Politica.
Allora,
Riformisti o Centristi e Civici devono mettere in questione la vecchia sinistra
dei leader dialettici e spregiudicati (in realtà "capri espiatori") e
mostrare possibile una Politica ricca di visioni (respiro) e competenze, cioè
progetti. Basta tatticismi da far cadere le braccia e allontanare dal voto!
Milano è
capitale europea delle competenze (Ocse). Attirano investimenti, fanno Gruppo,
Rete, e sono imbattibili nel mondo.
Le
competenze e la progettualità trasparente devono avere spazi formali, per
Statuto, in Partiti che rispettino la Costituzione, che operino con
"metodo democratico", che siano scalabili e discutano del merito
positivo delle cose e non di aria fritta e potere.
In questo
senso Letta (il Pd) ha filo da tessere. Ricordo la sua attenzione (unico) al
Network Assicuratori - Pd di Milano e il magistrale colpo di
"cacciavite" che fece nascere l'Ivass, l'Istituto di vigilanza del
mondo assicurativo.
La
partita è apertissima. Serve anche che Milano (i competenti) un po' si svegli.
Francesco BIZZOTTO
Nessun commento:
Posta un commento