Leggiamo cose da strabuzzare gli occhi. Si immagina un diritto alla classe di merito più bassa in famiglia. E chi è solo? Non è educativo ed è pure demagogico: non cambia i volumi, li sposta ingiustamente. Possiamo immaginare di orientare meglio il comparto all'interesse generale.
Esempi:
1 - Premiare con una fiscalità di vantaggio le polizze che legano la tariffa alla Patente e al comportamento di guida; quindi, più correttamente, al rischio non all'evento incidente; qui è bene favorire un clima di civile mutualità;
2 - Idem per le polizze che offrono Servizi smart di Prevenzione dei danni e di Protezione e Assistenza con info e suggerimenti personalizzati anche in tempo reale;
3 - Accogliere la disponibiltà esplicita degli Assicuratori (su indirizzo europeo) a realizzare "investimenti infrastrutturali prospettici"... Progettazione per le grandi aree urbane un utilizzo dell'auto radicalmente innovativo. La logica quantitativa e individuale ha le maglie rotte e non è sostenibile. I furbi circolano pericolosamente e il traffico è già oltre i limiti di inquinamento e stress. Sprechiamo e andiamo alla paralisi. Basta osservare il traffico dell'area Metropolitana di Milano.
La politica ci inviti e incentivi a essere innovativi e imprenditivi, Ad anticipare.
Così, ex ante, con la Prevenzione, va gestito il rischio moderno.
Rimediare , intervenire ex post, è contro la legge (231/01), sempre più costoso e tra un po' impossibile. Ai disastri non c'è rimedio.
E le responsabilità della cattiva gestione dei rischi, a tutti livelli, oltre che grandi sono anche personali.
Francesco BIZZOTTO
Nessun commento:
Posta un commento