venerdì 5 aprile 2024

EUROPA, POLITICA, PARTITI

L' IMPORTANZA DELLA CONCORRENZA DELLE IDEE 

FATTA DAI PARTITI

Perché non c'è l'Europa unita, forte sulla scena mondiale, attore di pace in grado di difendersi oltre ogni dubbio? Dirò: mancano Partiti.

Galli della Loggia, storico e giornalista (un piacere leggerlo), nell'Editoriale di oggi sul Corriere della sera dice invece che mancano i politici; siamo caduti "nelle mani delle burocrazie", invischiati "nella peste dei competenti" che sanno solo fare contabilità e "distribuire soldi".

Il compito primo? "Fare gli europei", dice. Oggi, nella Pubblica opinione passano idee di paura e chiusura nazionale. Non c'è "un progetto, un sogno" europei. "Sarebbe stata necessaria la politica", ribadisce Galli della Loggia.

Ma, la politica dei leader, dei personaggi dei secoli passati (gente illuminata, di vasta e alta cultura, passione, idealità) è storia di un tempo che insegna ma non torna. Serve altro.

Lavorare su Partiti a respiro europeo. Quelli disprezzati, demonizzati. Senza di loro non c'è politica né Europa. Quali Partiti? Qui il punto.

Partiti organizzati per agganciare la realtà qual è – nella ricchezza senza pari che qui in Europa si evidenzia – per potere, allora sì (agganciata la realtà da competenti, con un lavoro serio, scientifico), dire come cambiare, in quale direzione andare: perché orientare, indirizzare, motivare, è il compito primo della Politica. 

Dico a Galli della Loggia (e a Riccardo Nencini che oggi su Linkiesta si appella a un bel vademecum trecentesco del politico: parlare bene, niente offese e servire):

...il nodo sta nei Partiti, che organizzano la Politica per Parti diverse e concorrenti nell'attirare consensi. Parti da valorizzare, regolare, riformare, controllare (che rispettino la Costituzione: l'articolo 49 – agire con metodo democratico). Il nodo sta nella concorrenza di Partiti diversi che coltivano idee e fanno proposte. Chiedono il consenso.

Se aneliamo a grandi Politici e (solo) disprezziamo i Partiti, seghiamo il ramo su cui siamo seduti. E l'Europa non si fa. Vincono populismi e nazionalismi. E i prepotenti, e gli invasati.

Francesco Bizzotto

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