mercoledì 2 agosto 2023

LA DIGNITÀ

DA ANZIANI

"Prevenire la fragilità è un gesto di forza".

Una casa - una vita nuova. Chiedere a Boeri.
Alleati possibili? Gli Assicuratori europei

Ferruccio de Bortoli, nell'Editoriale del 24.07 del Corriere della sera, ci aiuta a capire la condizione di noi anziani (ho 75 anni).

Il Parlamento ha approvato una legge delega per sostenere gli anziani soli (quasi metà dei nuclei familiari). Servono 7 miliardi l'anno e il PNRR prevede entro gennaio i decreti attuativi.

Par di capire che ci si orienti in negativo: a fare un welfare aggiuntivo per la non autosufficienza in età avanzata. Un errore di approccio: altre tutele e altri debiti!

Ma, sbagliamo noi anziani. Abbiamo cognizioni e risorse e mettiamo la testa sotto la sabbia. Siamo il 25% e ce ne stiamo passivi, inconsapevoli della nostra forza. Scendiamo in campo, investiamo e rischiamo! Per noi e per lasciare tracce positive della nostra vita.

E de Bortoli mi pare sia d'accordo. Dice infatti: per "assicurare la dignità dell'anziano, la piena consapevolezza e l'esercizio in libertà dei propri diritti, e non soltanto l'assistenza quando la salute comincia a cedere, sono necessari una presa di coscienza individuale e un salto culturale".

E fa un esempio: il "mandato di protezione per futura incapacità, previsto da una convenzione dell'Aia del 2000 che noi non abbiamo ancora ratificato". Chi lo sapeva? "Prevenire la fragilità è un gesto di forza".

Ed è vero che "il decadimento cognitivo conserva da noi una sorta di stigma che porta alla rimozione della realtà".

Ma, caro de Bortoli, non dovremmo affermare con più forza che conviene cambiare approccio, fare riforme (come chiede l'Europa) e investire per ridurre il rischio di dipendenza in età avanzata e i costi di assistenza? Come? Favorendo la cosa più desiderata da noi anziani: la vita attiva, relazionale, autonoma e gioiosa.

Lo auspica oggi stesso papa Francesco: "Che l'anziano non sia solo nella moltitudine". Ed è l'orizzonte del moderno Risk management: prevenire i danni, anticipare gli eventi avversi, riflettere meglio sulle scelte che si fanno. Solo così, per inciso, si gestisce il Cyber risk.

E, per anticipare il problema (ridurre il rischio di dipendenza), cosa è decisivo? Costruire case di tipo nuovo (Francia e Germania lo stanno facendo), che non siano gabbie di solitudine ma luoghi attrezzati, mixati a servizi, organizzati e gestiti per molteplici attività.

Che tipo di casa? C'è una ricerca di anni fa del Censis sulla casa desiderata dai giovani: la "casa taxi"; piccola, organizzata, ben attrezzata e con molti servizi a portata di mano. Così per gli anziani. Con una sottolineatura per i temi relazioni e servizi.

Ancora: come costruire case innovative per cui c'è sia attesa sia disponibilità di investimento (crowdfunding)? Parlarne, chiedere ai competenti innovativi. Ad esempio a Stefano Boeri, che a Milano ha fatto il Bosco verticale.

Case che mixino abitazioni, attività, servizi, si sviluppino in verticale, abbiano i numeri necessari e il Metrò dabbasso. Ci siamo capiti.

Si dirà: comporta alte spese? Le Acli milanesi dieci anni fa ci dissero: possiamo gestire noi le vostre vecchie case e assicurarvi un reddito aggiuntivo. Comunque, i soldi non sono un problema. È un problema culturale e politico. Di scelte politiche e di iniziativa degli anziani.

Invito gli anziani a svegliarsi, attivarsi, chiedere. E votare gli amministratori che prendono impegni per una casa - una vita nuova per tutti: attiva, relazionale, organizzata e ricca dei servizi necessari.

Con l'Intelligenza artificiale, il lavoro produttivo lo faranno le macchine, i robot. E noi? Quale lavoro importante resta da fare, oltre che controllare e gestire le macchine? Possiamo sviluppare con profitto il lavoro più bello e importante: la cura delle Relazioni, i servizi, in specie per la vita attiva e indipendente.

E possiamo cercare alleati: ad esempio gli Assicuratori che con le loro polizze di tutela del rischio di non autosufficienza (LTC - Long Term Care) possono dare una mano. Investire per costruire e organizzare le case e i servizi attesi. Sono orientati alla Prevenzione e ne hanno tutto l'interesse.

Lo prevede, tra l'altro, la direttiva europea Solvency II che, mentre libera da vecchi vincoli, impegna gli Assicuratori – per la sicurezza dei loro stessi bilanci – a fare "investimenti infrastrutturali prospettici". A modernizzare il loro ruolo strategico di investitori istituzionali (da 12mila miliardi) di lungo periodo, e investire per ridurre i rischi della prospettiva. Il cacio sui maccheroni!

Insomma: smettiamola di lamentarci e attiviamoci affinché la Politica faccia le riforme, possibili e attese a dire il vero da molti anni. Possiamo stare meglio e, insieme, ridurre il macigno del debito pubblico.

Francesco Bizzotto

 


Nessun commento:

Posta un commento