lunedì 28 agosto 2023

CASSESE STRIGLIA I PARTITI

 

PARTITI INCOSTITUZIONALI?

Per un dibattito politico serio, che si regga.

Trump? Dice la crisi dei partiti.

Innovare e rispettare gli Statuti: dare spazio a competenti appassionati per un dialogo alla pari con lobby trasparenti. 

E i finanziamenti? Chiediamo troppo?

Sabino Cassese, da par suo (Editoriale, Corriere della sera, 27 agosto), critica, colpisce e quasi affonda i partiti. 

Sul Foglio del 4 luglio scorso aveva denunciato "gli interessi organizzati", le lobby, come "pericoli incombenti" perché non trasparenti. Poneva la questione della "rappresentanza", ma non dei partiti. 

L'andazzo corporativo (potenti specialisti si muovono senza un contraddittorio al loro livello) è un guaio, un pericolo; non produce un sano concorrere che consenta al Governo di decidere (rischiare il consenso), e a noi, corpo sociale, di scegliere il partito, la parte, che governi (rischiare a nostra volta). 

Servono partiti all'altezza degli specialisti e dello sviluppo scientifico: senza, non puoi fare buone riforme. Invece, sono chiusi, verticisti, idealisti e fordisti fuori tempo massimo. Si rinserrano in logiche dominate da tattiche e alleanze. Nel merito delle cose (le riforme) fanno chiacchiera di basso livello. 

Rincara Cassese: i partiti, "più deboli e oligarchici sono, più allungano le mani sullo Stato"; meno iscritti hanno ("solo il 2%"), minore è la "vita democratica interna" e maggiore la "presenza continua nello spazio pubblico" (dichiarazioni bla bla ai media). 

"Questa politica declinata al quotidiano nasconde un vuoto di proposte" e si manifesta con "l'affannosa ricerca di risorse finanziarie" in "perenne tensione con l'Ue per ottenere il consenso ad aumentare il debito pubblico". 

 

Eccoci arrivati al pericoloso "carattere spartitorio della politica". Con questi ovvi corollari: sempre più le leggi le fa il Governo, che riserva al Parlamento fondi per "la libera disponibilità di tutti i gruppi parlamentari". (Non lo sapevo ed è davvero brutto). 

Puntualizza Cassese: l'opposizione in Parlamento dovrebbe fare alte denunce e "cercare rimedi". Perché le "viene sottratta l'arena del dibattito, la possibilità di esercitare una influenza, in ultima istanza la dialettica democratica". 

La questione – conclude – "dovrebbe essere al centro della discussione pubblica, spingere a individuare cause e adottare correzioni. Invece, ci si accontenta del tweet quotidiano, della battuta dinanzi alle telecamere". 

Cassese non distingue tra i partiti e prende di mira Fratelli d’Italia, dato il peso e le responsabilità. C'è da dire che, mentre il Pd ha questa tensione nel Dna d'origine (e in un certo senso lo frena: brucia i segretari), pecche e differenze sono troppo evidenti tra i partiti di un padrone (sia un comico sia un imprenditore) e quelli politici (tutti, chi più chi meno, in affanno). Certo, il re è nudo, in Italia e ovunque. 

Crisi globale dunque, con gli Usa, al solito, più avanti di tutti. Perché questo è Trump: la crisi del partito politico, che attende idee, passioni, innovazioni organizzative e di comunicazione. 

E una certa arroganza dei sistemi totalitari, i loro azzardi (Pericoli e Rischi s-misurati) traggono ossigeno da questa crisi. Crisi della Democrazia, dei suoi attori chiave, i partiti. 

Quali rimedi? Diciamo, nel nostro piccolo: riformare i partiti; imporre negli Statuti un'organizzazione per la Democrazia interna, richiesta in modo esplicito dalla nostra Costituzione: "con metodo democratico". Altro che parenti, fidati, patti indicibili e leader intramontabili. E tutto in fretta e nottetempo. 

Dare spazio a un serio, scientifico, lavoro di ricerca e progettazione politica – su indirizzo di partito – da parte di competenti e appassionati (con visione lunga e larga, politica). Ne abbiamo parlato qui più volte. 

Una critica faccio a Cassese. Non parla del tema chiave per capire i partiti (e i leader): il loro finanziamento. Se leggi l'autobiografia di Obama ti rendi conto: metà del suo tempo lo dedicava alla ricerca di finanziamenti macro e micro. Nessuno è innocente. Parlarne.

Francesco BIZZOTTO

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