venerdì 13 gennaio 2023

LAVORO. IL DIBATTITO: INNOVARE!

IL DIGITALE FUNZIONA SOLO CON RETI DI INGAGGIATI, LIBERI, SICURI, ACCOMPAGNATI 

L'innovazione è il nostro futuro. E non solo digitale. Anche di offerta: prodotti e servizi. Sui prodotti ci siamo grazie a Pmi che fanno Reti determinate tra loro e con professionisti e dipendenti. Sui servizi no. Serve un indirizzo politico e una fiscalità di vantaggio. 

E sono ottimista: il fare soldi facile, tipico dei servizi statici, ingessati, è al capolinea, per sovrabbondanza di soldi e carenza di progetti d'uso (dei soldi). Se scarseggiano i progetti affidabili, chi investe? Chi si fida? Ci sono più soldi che progetti di cui ci si possa fidare.

Lo sanno bene gli Assicuratori, impegnati dalla Ue a mettere in sicurezza i loro bilanci con "investimenti infrastrutturali prospettici" (materiali e sociali), fondamentali per il nostro sofisticato rischiare. Geniale Europa! O ci limitiamo a tener su i ponti, a uno a uno, prima che crollino?

Innovare (digitale, prodotti e servizi) richiede che si focalizzi il tema Lavoro in Rete, Formazione, produttività. Altrimenti, tra un po', restiamo indietro, spiazzati dalla complessità di cose, relazioni e processi che non dominiamo. E fin qui quasi ci siamo. 

Ma, i temi sono due: di conoscenze attive e di ruolo del lavoro. Si tratta di tenere in mano (gestire, controllare) i sistemi e i processi (e non è tanto ovvio: vedi aeroporti Usa in tilt per ore nei giorni scorsi) e trovare la giusta collocazione, di mercato, libera e responsabile, del lavoratore, dipendente e autonomo. 

Insomma, lo status dei collaboratori può passare da quello di merce (con diritti) a quello di libero attore, ingaggiato, che concorre (imprenditore con tutele). Dico può perché sono possibili altre scelte: la Germania ha una partecipazione intruppata ed efficiente.

Occorre creare l'Istituzione e i servizi ad hoc. Tra cui, per inciso, forme assicurative (individuali e collettive) per la solidarietà sociale impersonale, libera. Polizze facili, importanti, a premi leggeri. 

In particolare, però: i servizi al Lavoro che si sente ingaggiato e sta in Rete liberamente, responsabilmente (e così raddoppia il tasso di produttività e concorrenza del nostro sistema, con tanti saluti a Xi e Putin) non basta che si limitino alla Formazione. Il percorso logico ha un prima (l'Orientamento, la consapevolezza) su cui siamo a zero, e un dopo (l'Accompagnamento, che un po' pareggi le chance, come faceva un grande santo, don Bosco) su cui pure siamo a zero. 

Ora, si può fare questo lavoro se Confindustria, Sindacati e le Istituzioni esistenti (AFOL a Milano) stanno in ruoli separati, non comunicanti? Non si può, e questo è il primo problema, mi pare. Ma, non c'è parte che ci abbia messo la testa. Potrebbe, dovrebbe, la Lombardia. Lo faccia!

Francesco Bizzotto

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