mercoledì 6 luglio 2022

IMPRESA E LAVORO

ENTRAMBI LIBERI 

Serve un dibattito alto, “fiorentino”, per mettere a terra gli investimenti del Pnrr sul lavoro

Sono in Toscana e noto che il Corriere Fiorentino (inserto del Corriere della sera) è +bello del Corriere Milano. Anche L'Economia del Fiorentino è +interessante: sta sulle questioni e va a fondo. 

C'è una pagina – oggi 4 luglio – sul "Lavoro" di Alessandro Petretto che bagna il naso a Milano. Focalizza bene due temi chiave: 

1. il mismatch tra Domanda e Offerta da gestire. Manca il 2% di lavoratori "ad alto tasso di capitale umano". E quanti – mi chiedo – ad alto tasso di stagionalità, saltuarietà, fatica, servizio e cura domestica? Un problema enorme, non di oggi. 

2. le dimissioni dei dipendenti. Un fenomeno negli Usa. Da noi un significativo accenno.

I giovani cercano "un maggiore equilibrio tra vita privata e vita lavorativa". E poi vogliono imprese flessibili, in cui star bene, di cui condividere la cultura e i valori. Si vogliono sentire ingaggiati, chiamati a bordo come persone di cui vengono valorizzate sia una certa libertà negli impegni sia le differenze. Tema, questo, sugli scudi negli Usa, perché le differenze arricchiscono l'impresa e tutti. 

Alessandro Petretto conclude sottolineando che questi due temi pongono al centro l'esigenza di avere Centri per l'Impiego efficienti: "rendere conveniente per le imprese l'investimento nel personale" e rivedere "il delicato capitolo delle relazioni scuola/lavoro e dell'offerta formativa universitaria". 

Complimenti ad Alessandro Petretto! 

Il dibattito (anche a Milano) è a un +basso livello: flessibilità come precarietà, diritti come tutele e poco altro. E scuola, università, formazione professionale? Un po' supponenti. 

Ma, è cambiato il mondo. La questione chiave è la libertà, ovvero la responsabilità, il rischio e la soddisfazione sia del lavoro sia dell'impresa. Di ambo le parti. E non c'è soddisfazione senza responsabilità personale. Perché la libertà (il rischio) è il cuore della produttività, dell'impegno creativo, innovativo. Quel che serve per competere. 

La soddisfazione poi è facile da misurare e affrontare (capire, anticipare, cambiare), se ci sono le Istituzioni e le strutture del caso. 

Draghi ha messo 5 miliardi del Pnrr sui Centri per l'impiego e le Politiche attive. Ora, tocca alle Regioni mettere a terra iniziative. Non so in Toscana. La Lombardia e Milano ci stanno provando. Le parti sociali si sono mosse perché le risorse son legate ai risultati. Senza risultati, salta tutto. L'impressione però è che non abbiano vento (dibattito) favorevole.

Francesco Bizzotto

 


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