sabato 11 luglio 2020

Per un Turismo esperienziale e relazionale, di alta qualità, ben organizzato e gestito

CALABRIA E TURISMO

 

Il Turismo in Calabria è larga parte del futuro. Qui s’immagina e si propone un Turismo che scommette sulla qualità, investe su ospitalità, bellezza, sicurezza e trasparenza e s’innesta sul punto di forza attuale della Calabria: l’Agricoltura “eroica” di un territorio magico, suggestivo, ricco di sapori. Leggi di seguito un lavoro preparatorio che mira a trasformare la realtà locale e non si limita a confrontarla con realtà del Nord in difficoltà per la pandemia. LEGGI PER APPROFONDIRE.

 

La Calabria pensi al Turismo come a un prezioso bene comune e lo organizzi, consapevole d’essere un incrocio, il punto esatto a cui fanno capo quattro strade ricche di storia e significati: l’Occidente della libertà e della crescita e l’Oriente delle origini e delle tradizioni, nonché il Nord e il Sud del mondo, che ancora vedono contrapporsi sviluppo e sofferenza economica. La Calabria affascinò i Greci già nel VII secolo a. C.: quando la resero porta di accesso ad altri mondi; lo è anche oggi, da ovunque si provenga. Qui si captano i profumi e i messaggi delle quattro direzioni, e qui si narra, si comprende, spesso si anticipa. Oggi, da terra del tramonto, ha le condizioni per farsi terra di rinascita.

 

Per la Calabria, pensiamo a un progetto di Turismo esperienziale e relazionale, e qui ci proponiamo di metterne a fuoco la macro struttura. Puntiamo a definirne un’idea verticale, di qualità specifica e dinamica, più che orizzontale, statica e di confronto (tanto facile, quanto strumentale) con altri territori. Queste alcune idee per il Turismo in Calabria:

 

A.   I molti punti di forza su cui fare leva e da consolidare. Esempi: l’agricoltura “eroica” e moderna, che ne ha fatto la storia e ne fa l’economia; l’aspra e varia bellezza del territorio; le risorse umane, lo spazio e il tempo disponibili per fare bene e rispettare l’ambiente, la biodiversità, le foreste e le comunità; i litorali attrezzati e i borghi interni unici, i manufatti di contenimento del terreno e regolazione delle acque (armacìe);

 

B.   Le sue criticità, debolezze più o meno evidenti in cui crescere: le strutture interne di accoglienza e i collegamenti; la sicurezza percepita, la comunicazione; un’immagine della Calabria catturata e isolata dalla malavita, socialmente chiusa e ferma, in attesa;

 

C.   La logica innovativa che può caratterizzare il progetto: un approccio di gestione unitaria, esperienziale e relazionale, delle Possibilità e dei Rischi di un viaggio o di una vacanza in Calabria. Conta la percezione, l’esperienza del turista! Vederne e gestirne insieme gli aspetti soggettivi, oggettivi e relazionali; mostrare sia il lato in fiore dell’esperienza (bellezza, arricchimento, appagamento) sia le sue ombre o difficoltà, i costi e i pericoli. E accertare che la comprensione sia reciproca.

Cosa facciamo e suggeriamo per massimizzare il lato in fiore e anticipare le ombre? Come operiamo e cosa suggeriamo per prevenire conseguenze indesiderate?

Polizza 4.0. Una Polizza di Gestione da attivare in tempo reale (tramite app dedicata) a copertura dei rischi del viaggio o della vacanza. Un servizio online che miri ad anticipare i problemi (prevenire i danni), ad assistere costantemente il turista, a intervenire appropriatamente nelle emergenze e a indennizzare i danni.

Turismo trasparente! L’offerta che evidenzia i soli lati positivi ha stancato, non garantisce, è opaca e facilmente implode. Serve una pratica nuova, realista, completa, obiettiva e trasparente, suggerita dal Marketing esperienziale e dalla Gestione positiva (digitalizzata) del rischio. È ciò che proponiamo.

 

D.   Le condizioni di base per “Governare i beni collettivi”[1] di un Territorio amichevole con il turista. Quattro condizioni:

 

un’articolata rete (in progress) di soggetti:

a) imprese specialiste disponibili (medie e piccole, familiari, semi-professionali: dall’hotel stellato all’Agriturismo, ai B&B);

b) Pubbliche amministrazioni locali capaci di essere capofila;

c) forti investitori privati e istituzionali, per un progetto ambizioso;

d) Università di supporto progettuale e formativo;

e) associazioni di territorio e di accoglienza decisamente impegnate, anche volontarie;

 

una descrizione (precisa) dei percorsi, delle varianti e delle opportunità accessibili offerti al turista, con indicazione di opzioni, limiti e comportamenti attesi;

 

chiare indicazioni di sicurezza personale del turista (condizioni e riferimenti specifici): un piano dettagliato (strutture, azioni, persone) di Gestione dei rischi di esperienze negative, volto a massimizzare quelle positive. Risponde alla domanda: “come, insieme, possiamo minimizzare i rischi e cogliere al meglio le opportunità e i vantaggi del soggiorno?”;

 

un sistema di mezzi di trasporto dedicati credibile, sicuro e affidabile.

 

E.   Le condizioni di stretto contorno. Sono senz’altro diverse. Ne indichiamo tre che necessitano di una ricerca, una strutturazione e un approfondimento di caso studio:

 

l’esistente. Cercare, rilevare, mappare ciò che il territorio custodisce e di cui dispone, per tracciare, da subito, le ipotesi di intervento più significative e caratterizzanti di un’offerta turistica sostenibile e immediatamente realizzabile.

 

le lingue parlate dal personale di riferimento e di servizio, accompagnate da conoscenze ed esperienze (storia, cultura, attualità) di Paesi come Cina, India, Usa, Indonesia, Russia, Brasile e Nord Africa, oltre che Europa. Gli aspetti culturali, storici e di attualità sono più importanti della lingua madre del turista. La lingua inglese, con una seconda lingua straniera, costituisce una base essenziale;

 

gli specialisti di cura e gestione relazionale del cliente e dei gruppi (esperti di “customer experience” e di “risk management” turistico). Come percepisce la Calabria e il nostro sistema di accoglienza il turista che immagina di venire qui o che è qui? Cosa desidera e si aspetta, o teme o lo delude? Cosa gli crea tensione e lo frena?

NB. Questi specialisti devono essere trainer trasversali ed avere cura sia dei turisti sia della struttura (e relative persone). Per una cultura di accoglienza e di servizio.

 

Immaginiamo un sistema che si struttura in maniera graduale, incrementale, sulla base di una visione, di obiettivi e di regole condivisi (Elinor Ostrom), e che lascia ampio spazio sia al libero associarsi sia alla iniziativa della singola impresa, associazione e persona.

 

Se il punto di forza della Calabria è la sua Agricoltura – che ha qualità e sapori forti, unici, apprezzati – l’ospitalità calabrese può essere in larga parte esperienza eno-gastronomica e basarsi sull’agriturismo, sull’ospitalità diffusa, sulle reti rurali, etc. Il progetto potrà così estendersi su tutto il territorio e cogliere l’importante obiettivo di uscire dai limiti temporali e spaziali nei quali è oggi relegato.

 

La posizione della Calabria, abbiamo detto, offre la possibilità (un bel rischio, non una facile certezza) di rivolgersi ai quattro capi del mondo. Una particolare attenzione (fare rilevamenti, stabilire contatti) può essere rivolta a tre realtà che meritano di essere sondate con cura: A) i Paesi europei, B) quelli in forte crescita (Cina e India) e C) quelli del Nord Africa. Mentre con i primi la Calabria ha un problema di immagine e affidabilità (di qualità dell’offerta e di comunicazione), con Cina e India si tratta di investire su un futuro complesso e molto promettente. Hanno insieme il 36% degli abitanti della Terra (2,7 miliardi): il 20% mira e si appresta ad avere stili di vita occidentali, innanzitutto belle esperienze di viaggio. Tanto i primi (italiani in testa) quanto i secondi cercano la qualità e sono “big spender”. Un progetto vincente non può che essere di alta qualità, che è un fatto di esperienza, di relazione, di cura e cultura; di comunicazione e rispetto. E poi è un fatto di struttura e innovazione, di impegno concreto a investire per crescere e fare meglio.

 

Offriamo questi spunti al dibattito delle Istituzioni e delle imprese, delle associazioni e della società calabresi, consapevoli della ricchezza culturale del nostro Territorio e della parzialità delle idee qui esposte. Contiamo che scatenino il putiferio degli interessi e dei punti di vista; che siano arricchite o rese irriconoscibili, stravolte. Che contribuiscano a dar vita a un bel progetto. Che la Calabria apra, ed utilizzi in grande il suo prezioso file Turismo.

Francesco Bizzotto e Demetrio Fortugno



[1] È il titolo di un libro di Elinor Ostrom (1933 - 2012), prima donna Nobel per l'economia (2009). Le sue idee (dimostrate da esperienze vincenti in ogni angolo del mondo) parlano di “adattabilità istituzionale” e mirano alla “collaborazione tra pubblico e privato”; immaginano e descrivono istituzioni collettive (né 'pubbliche' né 'private') “costruite in maniera incrementale, per tentativi ed errori, da attori sia pubblici sia privati”.


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