CALABRIA E TURISMO
Il Turismo in Calabria è larga parte
del futuro. Qui s’immagina e si propone un Turismo che scommette sulla qualità, investe su ospitalità, bellezza, sicurezza e trasparenza e s’innesta sul punto
di forza attuale della Calabria: l’Agricoltura “eroica” di un territorio
magico, suggestivo, ricco di sapori. Leggi di seguito un lavoro preparatorio
che mira a trasformare la realtà locale e non si limita a confrontarla con
realtà del Nord in difficoltà per la pandemia. LEGGI PER APPROFONDIRE.
La Calabria pensi al Turismo come a un prezioso bene
comune e lo organizzi, consapevole d’essere un incrocio, il punto
esatto a cui fanno capo quattro strade ricche di storia e significati: l’Occidente
della libertà e della crescita e l’Oriente delle origini e delle tradizioni, nonché
il Nord e il Sud del mondo, che ancora vedono contrapporsi sviluppo e sofferenza
economica. La Calabria affascinò i Greci già nel VII secolo a. C.: quando la resero
porta di accesso ad altri mondi; lo è anche oggi, da ovunque si provenga. Qui
si captano i profumi e i messaggi delle quattro direzioni, e qui si narra, si
comprende, spesso si anticipa. Oggi, da terra del tramonto, ha le condizioni
per farsi terra di rinascita.
Per la Calabria, pensiamo a un progetto di Turismo esperienziale e
relazionale, e qui ci proponiamo di metterne a fuoco la macro struttura.
Puntiamo a definirne un’idea verticale, di qualità specifica e dinamica, più
che orizzontale, statica e di confronto (tanto facile, quanto strumentale) con
altri territori. Queste alcune idee per il Turismo in Calabria:
A.
I molti punti
di forza su cui fare leva e da consolidare. Esempi: l’agricoltura
“eroica” e moderna, che ne ha fatto la storia e ne fa l’economia; l’aspra e
varia bellezza del territorio; le risorse umane, lo spazio e il tempo
disponibili per fare bene e rispettare l’ambiente, la biodiversità, le foreste
e le comunità; i litorali attrezzati e i borghi interni unici, i manufatti di
contenimento del terreno e regolazione delle acque (armacìe);
B.
Le sue
criticità, debolezze più o meno evidenti in cui crescere: le strutture interne
di accoglienza e i collegamenti; la sicurezza percepita, la comunicazione; un’immagine
della Calabria catturata e isolata dalla malavita, socialmente chiusa e ferma,
in attesa;
C.
La logica
innovativa che può caratterizzare il progetto: un approccio di gestione unitaria, esperienziale e
relazionale, delle Possibilità e dei Rischi di un viaggio o di una vacanza in
Calabria. Conta la percezione,
l’esperienza del turista! Vederne e gestirne insieme gli aspetti soggettivi,
oggettivi e relazionali; mostrare sia il lato in fiore dell’esperienza
(bellezza, arricchimento, appagamento) sia le sue ombre o difficoltà, i costi e
i pericoli. E accertare che la comprensione sia reciproca.
Cosa
facciamo e suggeriamo per massimizzare il lato in fiore e anticipare le ombre?
Come operiamo e cosa suggeriamo per prevenire conseguenze indesiderate?
1° Polizza 4.0. Una Polizza di Gestione da attivare in tempo reale
(tramite app dedicata) a copertura dei rischi del viaggio o della vacanza.
Un servizio online che miri ad anticipare i problemi (prevenire i danni), ad
assistere costantemente il turista, a intervenire appropriatamente nelle
emergenze e a indennizzare i danni.
2° Turismo trasparente! L’offerta che evidenzia i soli lati positivi ha
stancato, non garantisce, è opaca e facilmente implode. Serve una pratica nuova,
realista, completa, obiettiva e trasparente, suggerita dal Marketing esperienziale e dalla Gestione
positiva (digitalizzata) del rischio. È ciò che proponiamo.
D.
Le
condizioni di base per “Governare i beni collettivi”[1]
di un Territorio amichevole con il turista. Quattro condizioni:
1° un’articolata rete (in progress) di soggetti:
a) imprese specialiste disponibili (medie
e piccole, familiari, semi-professionali: dall’hotel stellato all’Agriturismo,
ai B&B);
b) Pubbliche amministrazioni locali
capaci di essere capofila;
c) forti investitori privati e
istituzionali, per un progetto ambizioso;
d) Università di supporto
progettuale e formativo;
e) associazioni di territorio e di
accoglienza decisamente impegnate, anche volontarie;
2° una descrizione (precisa) dei
percorsi, delle varianti e delle opportunità accessibili offerti al turista,
con indicazione di opzioni, limiti e comportamenti attesi;
3° chiare indicazioni di sicurezza personale del turista (condizioni e
riferimenti specifici): un piano dettagliato (strutture, azioni, persone) di Gestione
dei rischi di esperienze negative, volto a massimizzare quelle positive. Risponde
alla domanda: “come, insieme, possiamo minimizzare i rischi e cogliere al meglio
le opportunità e i vantaggi del soggiorno?”;
4° un sistema di mezzi di trasporto dedicati credibile,
sicuro e affidabile.
E.
Le condizioni
di stretto contorno. Sono senz’altro diverse. Ne indichiamo tre che necessitano di
una ricerca, una strutturazione e un approfondimento di caso studio:
1° l’esistente.
Cercare, rilevare, mappare ciò che il territorio custodisce e di cui dispone,
per tracciare, da subito, le ipotesi di intervento più significative e
caratterizzanti di un’offerta turistica sostenibile e immediatamente
realizzabile.
2° le lingue parlate dal personale di riferimento e
di servizio, accompagnate da conoscenze ed esperienze (storia, cultura,
attualità) di Paesi come Cina, India, Usa, Indonesia, Russia, Brasile e Nord
Africa, oltre che Europa. Gli aspetti culturali, storici e di attualità sono
più importanti della lingua madre del turista. La lingua inglese, con una
seconda lingua straniera, costituisce una base essenziale;
3° gli specialisti di cura e gestione relazionale del
cliente e dei gruppi (esperti di “customer experience” e di “risk management”
turistico). Come percepisce la Calabria e il nostro sistema di accoglienza il turista
che immagina di venire qui o che è qui? Cosa desidera e si aspetta, o teme o lo
delude? Cosa gli crea tensione e lo frena?
NB. Questi specialisti devono essere trainer
trasversali ed avere cura sia dei turisti sia della struttura (e relative
persone). Per una cultura di accoglienza e di servizio.
Immaginiamo un sistema
che si struttura in maniera graduale, incrementale, sulla base di una
visione, di obiettivi e di regole condivisi (Elinor Ostrom), e che lascia ampio
spazio sia al libero associarsi sia alla iniziativa della singola impresa,
associazione e persona.
Se il punto di forza della Calabria è la sua Agricoltura – che ha qualità e sapori forti,
unici, apprezzati – l’ospitalità calabrese può essere in larga parte esperienza
eno-gastronomica e basarsi sull’agriturismo,
sull’ospitalità diffusa, sulle reti rurali, etc. Il progetto potrà così
estendersi su tutto il territorio e cogliere l’importante obiettivo di uscire
dai limiti temporali e spaziali nei quali è oggi relegato.
La posizione della Calabria, abbiamo
detto, offre la possibilità (un bel rischio, non una facile certezza) di
rivolgersi ai quattro capi del mondo. Una particolare attenzione (fare rilevamenti,
stabilire contatti) può essere rivolta a tre
realtà che meritano di essere sondate con cura: A) i Paesi europei, B) quelli
in forte crescita (Cina e India) e C)
quelli del Nord Africa. Mentre con i primi la Calabria ha un problema di immagine
e affidabilità (di qualità dell’offerta e di comunicazione), con Cina e India
si tratta di investire su un futuro complesso e molto promettente. Hanno
insieme il 36% degli abitanti della Terra (2,7 miliardi): il 20% mira e si
appresta ad avere stili di vita occidentali, innanzitutto belle esperienze di
viaggio. Tanto i primi (italiani in testa) quanto i secondi cercano la qualità
e sono “big spender”. Un progetto vincente non può che essere di alta qualità,
che è un fatto di esperienza, di relazione, di cura e cultura; di comunicazione
e rispetto. E poi è un fatto di struttura e innovazione, di impegno concreto a investire
per crescere e fare meglio.
Offriamo questi spunti al
dibattito delle Istituzioni e delle imprese, delle associazioni e della società
calabresi, consapevoli della ricchezza culturale del nostro Territorio e della
parzialità delle idee qui esposte. Contiamo che scatenino il putiferio degli
interessi e dei punti di vista; che siano arricchite o rese irriconoscibili,
stravolte. Che contribuiscano a dar vita a un bel progetto. Che la Calabria apra, ed utilizzi in grande il
suo prezioso file Turismo.
Francesco Bizzotto e Demetrio Fortugno
[1] È il titolo di un libro di
Elinor Ostrom (1933 - 2012), prima donna Nobel per l'economia (2009). Le sue
idee (dimostrate da esperienze vincenti in ogni angolo del mondo) parlano di “adattabilità
istituzionale” e mirano alla “collaborazione tra pubblico e privato”;
immaginano e descrivono istituzioni collettive (né 'pubbliche' né 'private') “costruite
in maniera incrementale, per tentativi ed errori, da attori sia pubblici sia
privati”.
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