COS’E’ IL SOVRANISMO? BOH!
Le analisi sul
sovranismo sono spesso superficiali e condizionate dalla propaganda, tant’è
vero che spesso lo si accomuna in maniera semplicistica al fascismo, oppure al nazionalismo,
al razzismo in genere, limitando così ogni possibilità di analisi approfondita.
Il sovranismo è una reazione difensiva e pertanto non è paragonabile al
nazionalismo che è un fenomeno aggressivo ed espansivo. Il nazionalismo e poi
il fascismo si ponevano oltre a motivazioni economiche, anche motivazioni
ideali, infatti gli europei erano spinti verso altri continenti anche dalla
convinzione etnocentrica di avere la responsabilità di diffondere la civiltà
bianca. Poiché l’Europa considerava di aver raggiunto un progresso ineccepibile
in molti campi, soprattutto in ambito tecnologico, sociale e medico, giudicava
che questo stile di vita dovesse essere imposto nei territori considerati “più
arretrati”. In particolare i diritti umani erano un campo per
il quale gli inglesi si ritenevano chiamati ad esportarli, poiché ad esempio
in India alcune sette allora
praticavano ancora dei sacrifici umani , o in alcune parti
dell’Africa Centrale era presente il cannibalismo; costumi ai quali l’intervento più o meno
violento degli europei mise fine. Lo stesso fascismo si vantava di aver abolito
la schiavitù in Etiopia. La missione civilizzatrice si evolse e si rafforzò
anche con le teorie sullo “spazio vitale”. I nazionalisti costruivano ponti per
invadere, per poterci far passare sopra i carri armati.
L’ultima
versione, di queste teorie furono l’esportazione della democrazia, con
interventi unilaterali senza mandato di organismi sovranazionali. Ora i sovranisti non vogliono conquistare
nessuno, i muri al posto dei ponti sono edificati per non essere invasi, la
stessa economia globale è percepita, non senza delle ragioni obiettive, come
una minaccia per la propria comunità. L’America
di Bush ha invaso l’Iraq, Trump vuole limitare la presenza USA in tutte le aree
dove sono presenti le sue truppe. Chi per anni ha gridato “yankee go home” se
ne rammarica, invece di vedere un’opportunità
La crisi
economica, ha riportato al centro la famiglia come strumento di difesa da
disoccupazione e precarietà, favorendo il senso di appartenenza e l’identità
territoriale. Anche la canzone “Bella Ciao”, decontestualizzata appare
sovranista. In mancanza di analisi appropriate, c’è il rischio che si parli un
linguaggio che non potrà farsi capire.
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