LA SCIENZA?
SI FA
Il patto, redatto dagli
immunologi Burioni e Silvestri e firmato da Grillo e Renzi, sa di colpaccio un
po’ sopra le righe. Non lo firmo. L’obiettivo è giusto (l’obbligo delle
vaccinazioni: così s’è deciso) ma l’enfasi è troppa e il finale è un batter
cassa discutibile
(“un immediato raddoppio dei fondi ministeriali per la
ricerca biomedica di base”). Scienza e ricerca sono dati a bere come assoluti
indipendenti che non sono. Conta il contesto e la maturità sociale. E conta,
eccome, la politica: Gran Bretagna e Germania, dove il vaccino non è
obbligatorio, non fanno pseudoscienza; aderiscono a realtà diverse. Ce lo
chiarisce l’Economia, che registra mille pareri, non ne azzecca una e apre al comportamentismo.
Nel 2017 il premio Nobel è andato a Richard Thaler, che dimostra l’influenza
sulle scelte economiche delle spinte gentili, poco razionali, per nulla
impositive e molto relazionali. Un esempio? Per ridurre l’obesità basta mettere
i cibi sani ad altezza degli occhi e gli altri in basso o in alto (R. H. Thaler
e C. R. Sunstein, La spinta gentile, Feltrinelli, ’14). È scienza. Come è
scientifica la crescita mondiale senza precedenti di cui il Nobel per
l’economia 2018 William Nordhaus ha detto: “L'umanità sta giocano a dadi con
l'ambiente”.
Certo, la scienza illumina
il cammino, ci aiuta a valutare e decidere. Ed è di questo che si tratta,
tenendo conto di molte variabili, non solo razionali e non solo economiche. La
verità scientifica non è ma si fa. Lo diceva anche Gesù (“Chi fa la verità
viene alla luce“; Gv 3,14). E poi, se si tratta di valutare, decidere e
agire, significa che le cose possono stare in un modo e anche in un altro,
soprattutto con riferimento alle conseguenze che ne possono scaturire. Decidere
è rischiare (un agire misurato e aperto). E anche rischiare non è banale: il
rischio si fa, come la verità. La decisione infatti può non riguardare un
rischio ma un pericolo (siamo al buio, sappiamo poco) oppure un azzardo, (la hybris
dei greci antichi: eccesso consapevole; tracotanza incapace e sicurezza
pericolosa, irresponsabile). Entrambi (il pericolo e l’azzardo) sono spesso
ricchi di scienza. Anzi, servirebbe giusto una scienza che studi e valuti le
conseguenze delle scoperte scientifiche: non è più tempo di aspettare le
confutazioni, che magari arrivano dopo un disastro senza rimedio.
Dunque la scienza non è un
assoluto che ci libera dalla lettura, interpretazione e decisione responsabili.
Sempre più la decisione è politica (interessa, coinvolge i molti: la
vaccinazione è un esempio). Dunque la scienza illumina; a decidere è la
politica. Nell’appello – che voglio salvare – la parola politica va sostituita
con la parola partiti.
Francesco Bizzotto
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