lunedì 14 gennaio 2019

“PATTO TRASVERSALE PER LA SCIENZA”


LA SCIENZA? SI FA


Il patto, redatto dagli immunologi Burioni e Silvestri e firmato da Grillo e Renzi, sa di colpaccio un po’ sopra le righe. Non lo firmo. L’obiettivo è giusto (l’obbligo delle vaccinazioni: così s’è deciso) ma l’enfasi è troppa e il finale è un batter cassa discutibile 
(“un immediato raddoppio dei fondi ministeriali per la ricerca biomedica di base”). Scienza e ricerca sono dati a bere come assoluti indipendenti che non sono. Conta il contesto e la maturità sociale. E conta, eccome, la politica: Gran Bretagna e Germania, dove il vaccino non è obbligatorio, non fanno pseudoscienza; aderiscono a realtà diverse. Ce lo chiarisce l’Economia, che registra mille pareri, non ne azzecca una e apre al comportamentismo. Nel 2017 il premio Nobel è andato a Richard Thaler, che dimostra l’influenza sulle scelte economiche delle spinte gentili, poco razionali, per nulla impositive e molto relazionali. Un esempio? Per ridurre l’obesità basta mettere i cibi sani ad altezza degli occhi e gli altri in basso o in alto (R. H. Thaler e C. R. Sunstein, La spinta gentile, Feltrinelli, ’14). È scienza. Come è scientifica la crescita mondiale senza precedenti di cui il Nobel per l’economia 2018 William Nordhaus ha detto: “L'umanità sta giocano a dadi con l'ambiente”.

Certo, la scienza illumina il cammino, ci aiuta a valutare e decidere. Ed è di questo che si tratta, tenendo conto di molte variabili, non solo razionali e non solo economiche. La verità scientifica non è ma si fa. Lo diceva anche Gesù (“Chi fa la verità viene alla luce“; Gv 3,14). E poi, se si tratta di valutare, decidere e agire, significa che le cose possono stare in un modo e anche in un altro, soprattutto con riferimento alle conseguenze che ne possono scaturire. Decidere è rischiare (un agire misurato e aperto). E anche rischiare non è banale: il rischio si fa, come la verità. La decisione infatti può non riguardare un rischio ma un pericolo (siamo al buio, sappiamo poco) oppure un azzardo, (la hybris dei greci antichi: eccesso consapevole; tracotanza incapace e sicurezza pericolosa, irresponsabile). Entrambi (il pericolo e l’azzardo) sono spesso ricchi di scienza. Anzi, servirebbe giusto una scienza che studi e valuti le conseguenze delle scoperte scientifiche: non è più tempo di aspettare le confutazioni, che magari arrivano dopo un disastro senza rimedio.

Dunque la scienza non è un assoluto che ci libera dalla lettura, interpretazione e decisione responsabili. Sempre più la decisione è politica (interessa, coinvolge i molti: la vaccinazione è un esempio). Dunque la scienza illumina; a decidere è la politica. Nell’appello – che voglio salvare – la parola politica va sostituita con la parola partiti.

Francesco Bizzotto

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