giovedì 17 ottobre 2013
IL NETWORK ASSICURATORI AL CONGRESSO PD
MENO CORRENTI, PIU' COMPETENTI. Il fenomeno politico nuovo è l'interesse di molti non iscritti al Pd per la sua prospettiva. Ne siamo testimoni quotidiani. Nonostante la poca credibilità del sistema dei partiti,il desiderio e la disponibilità a partecipare alla vita politica è oggi doppio rispetto ai mitici anni di fine '900 (llvo Diamanti). Una disponibilità - noi sottolineiamo - matura, competente, concreta, che non ha tempo da perdere e cerca confronti non episodici, non opportunisti. Che ha spirito critico, entusiasmo e passione per le idee e i progetti. E' una partecipazione che vale in sé (anche in termini di auto-finanziamento, perché fare politica così non costa niente) e che contrasta con una lunga prassi di politiche centraliste, fatte “annusando l'aria”, smozzicando pareri, scorrendo giornali e ascoltando lobby e amici. Soprattutto amici. Con un finanziamento pubblico e generoso. Prassi questa dei partiti chiusi, rituali, comandati, autoreferenziali e non contendibili, diretti tropo spesso da cooptati senza progettualità autonoma. La loro capacità di rappresentanza, che pure ha meriti storici, non regge e si sfilaccia da decenni. Oggi è pretesa insostenibile, per il differenziarsi e complicarsi della società, tutt'altro che omogenea. Basta pensare alla struttura sociale, al prevalere dei ceti sulle classi, al multi culturismo, a internet. Anche il Pd è malato: spesso non è in grado di suscitare passioni, ha un vago progetto di società e a volte appare o tecnocratico o prigioniero di impostazioni ideologiche. Nel Congresso del Pd è prioritario: 1° Discutere di rapporto con la società e di organizzazione, per aprirci all'ascolto e al contributo di molti. Dare spazio e potere alle competenze organizzate. Chi teme il confronto con chi lavora, fa impresa o professione, o è attivo per passione, si faccia da parte. Si ritiri. Vada a casa. Vogliamo un Pd che, certo, assuma responsabilità e subito chieda: "Cosa ne pensi?" "Ti piace?" 2° Dare al partito una forte, autorevole e autonoma struttura regionale, che possa rilanciare l'organizzazione e l'iniziativa politica, tanto orizzontale (i Circoli di città) quanto verticale (le competenze tematiche, le passioni). E' la trama di una rete che sappia stare vicino, governare e cambiare la società reale. A partire da noi. Un partito regionale forte di competenze e progetti; “un partito che fai tu”. Così il Pd potrà essere quel che deve: la casa di tutto il Centrosinistra, di tutti i progressisti. Chiediamo un luogo permanente d’incontro fra e con i portatori di progetti innovativi, per dare ai dirigenti politici gli elementi di conoscenza utili ad assumere decisioni. Vogliamo costruire una rete di competenti nei vari settori dell’attività economica e sociale. E chiediamo che a questa rete sia garantita la possibilità di confronto con i rappresentanti nelle Istituzioni. È necessario realizzare iniziative che diano ai cittadini (soprattutto ai giovani) la possibilità di impegnarsi in prima persona, di sentirsi utili e coinvolti. L'uso intelligente delle nuove tecnologie e dei social network deve divenire normale. Un modello importante per l'attività politica regionale del Partito Democratico dovrebbe essere quello dei circoli tematici, da affiancare ai tradizionali circoli territoriali. Serve una organizzazione di base in cui possono partecipare, con pari dignità, iscritti ed elettori del Partito Democratico, per favorire la ideazione e circolazione di progetti. Va ritrovato lo spirito civico della libera scelta di organizzarsi e dare indicazioni e contributi agli organi decisionali. Vogliamo che non resti inascoltato il contributo di tanti democratici che hanno visto nel PD l'organizzazione riformista moderna, capace di saldare idealità e concretezza. Un partito che, così, può essere finanziato dai cittadini e non dallo Stato. Non vogliamo un Pd nazionale frammentato, debole, spaccato, ma un Pd di coraggio, con un leader che guardi avanti, molli “l'ammoina” (il confuso affaccendarsi) di oggi, faccia sintesi, squadra e consenso (perché vincere è fondamentale), circondato e aiutato da un gruppo compatto di segretari regionali veri. Così si eliminano le correnti. (Francesco Bizzotto, Nicola Cattabeni, Massimo Cingolani, Emiliano Ortelli, Gianfranco Pascazio, Francesco Procopio, Giuseppe Russo, Radames Viola)
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