Comunicato stampa
Dopo il piano Salva Italia, un piano Salva Gruppo Fondiaria Sai?
Il secondo gruppo assicurativo nazionale, investito in pieno dalla congiuntura negativa dei mercati, mette impietosamente a nudo l’inadeguatezza della conduzione aziendale dell’ultimo quinquennio. Anni trascorsi portando acqua al sistema opaco di relazioni di potere politico ed economico, orientato più che alla creazione di valore per le imprese e per il paese, alla difesa a oltranza di rendite di posizione, di privilegi grandi e piccoli.
E’ auspicabile che da parte di tutti - a partire dalle autorità di controllo - si prenda atto che occorre voltare pagina, al di là delle scelte che verranno poste in atto per ricapitalizzare il Gruppo.
Tornare a porre al centro l’assicurazione, la sola scelta che può garantire un futuro di sviluppo e occupazione al gruppo.
Questo significa anzitutto privilegiare l’accordo con un altro partner assicurativo, evitando il pericolo di partecipazioni non assicurative determinanti, che si sono spesso dimostrate interessate solo a valorizzare il loro investimento, magari in modi disinvolti e tempi rapidi.
Al Gruppo Fondiaria-Sai, per il bene comune di assicurati , addetti, risparmiatori e azionisti, serve un investitore assicurativo, nazionale o europeo, che sappia comunque competere in un mercato mondiale.
Il concetto di salvezza nazionale va riqualificato a livello europeo: è l’unico orizzonte strategico per salvare il vecchio continente da una globalizzazione sempre più agguerrita.
Un vero piano industriale passa necessariamente dal rilancio dell’attività assicurativa al servizio della ricostruzione dell’Europa, dell’Italia e del Gruppo Fondiaria-Sai.
Network assicuratori PD
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