martedì 19 dicembre 2023

DEMOCRAZIA DA SALVARE

RUOLO DECISIVO DEI PARTITI, PARLARNE

Della Democrazia è soddisfatto il 24% degli italiani. Per il 51% non funziona proprio.

Lo dice un sondaggio Ipsos, che conclude: "i grandi assenti nel gioco democratico odierno secondo i cittadini" sono: "partecipazione, ascolto, coinvolgimento e rappresentanza". 

Intanto, Piero Bassetti, 95 anni, primo presidente lombardo, dice a Gianni Santucci (Corriere della sera del 17 cm): "Nei partiti, in tutti i partiti, manca il pensiero e si vede". È evidente un "invecchiamento degli schemi organizzativi della politica". Milano, per esempio, ha una "grande vitalità, una eccezionale forza di trasformazione. Ma ha una gravissima carenza di attenzione su ciò che questa vitalità sta creando, su cosa accade dentro a un futuro che è già cominciato, in cui l'unico potere reale lo esercitano le multinazionali". 

"Il concetto chiave – dice Bassetti – è l'innovazione responsabile", ovvero "la realizzazione dell'improbabile" (statistico, basato sui dati del passato, aggiungiamo noi. Significa: il probabile da cercare è soggettivo - relazionale - processuale; alla Bruno de Finetti, matematico applicato e Assicuratore). 

È il valore primo (innovare, creare un futuro consapevole, condiviso) per la Politica, anche a Milano. Se no, "si troverà a gestire solo la coda della trasformazione", i suoi problemi. La Politica croce rossa. "Il punto chiave: sulle disuguaglianze sociali le risposte vanno trovate nel futuro, nel divenire". 

Per esempio, ancora, Milano e la Lombardia: il tema mobilità (il movimento: "come ti muovi") ha superato il tema spaziale ("dove stai"). "Ogni luogo è definito dai suoi rapporti con il territorio circostante e con il mondo". Milano? "Diventa sempre più il centro dell'intera urbanistica della valle padana". Qualcosa non va. 

E Massimo Cacciari: in politica siamo sudditi; tendiamo a vedere o il capo (a cui delegare) o il colpevole da accusare. Ma, "la delega è la forma mentis che distrugge la democrazia". 

Ora, la nostra vecchia idea: i Partiti sono a fondamento della Democrazia. Devono servire per produrre idee e prospettive diverse su cui i cittadini possano votare. Idee ben fondate, frutto di ricerca, radicamento e confronti; un lavoro di parte (di partito) serio, scientifico. Usciamo dal silenzio. Parliamone. 

Seguiamo l'indicazione di Bassetti: i partiti innovino gli "schemi organizzativi"; coinvolgano i competenti e gli appassionati dei diversi temi e ambiti. Per un trasparente confronto di idee, progetti, prospettive. "Bisognerebbe ribaltare la prospettiva", conclude il saggio 95enne Bassetti. 

Accorciamo la delega elettorale con il "coinvolgimento e l'ascolto" di chi ha cose da dire, con la "partecipazione" diffusa, ripensando le forme della "rappresentanza" politica. 

Perché la Democrazia è articolazione e autonomia di diversi poteri in campo: un dispiegarsi di ricchezza e potenza sociale. Questa potenza può dare esiti opposti, diceva l'Aristotele caro a Emanuele Severino. Non si scherza con la potenza: va tenuta a freno, a briglia, non sfrenata. 

La Politica è la mediatrice necessaria alla vita di tutti. Tutti hanno interesse a che sia forte e avanzata, e giusta. Dal livello globale (fare gli Stati Uniti d'Europa, riformare e potenziare l'Onu) a quello nazionale e locale (ripensare gli schemi organizzativi dei Partiti e le deleghe; siano responsabili, misurati, coinvolgenti; capaci di attirare e formare consenso, opinione pubblica).
Francesco Bizzotto

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