venerdì 10 novembre 2023

PROSPETTIVA METROPOLITANA

MILANO RISCHI!

Non stia con il cappello in mano... 

Il Foglio del 9 parla di Milano: "TRASPORTI E SALASSI". "Servono 200 milioni per le nuove linee, Roma promette ma non paga. Diplomazia".

L'articolo non scava, non affonda. L'approccio al Trasporto pubblico è modesto, limitato, amministrativo. E Milano guarda a Roma, con il cappello in mano.

 Le Metropoli hanno tre macro questioni:

1° Devono esplorare il nuovo, rischiare. Rischiare su grandi Visioni e prospettive. Chi governa deve mettersi apertamente a Rischio. Dire, proporre dove pensa di portare l'attorno, dove andremo a parare: quali sono le Possibilità e i relativi Rischi (le attese di vantaggi & di danni). Dirlo in termini di Probabilità (soggettiva, relazionale, processuale, non statistica,  che non esiste). Sbilanciarsi, rischiare. E fare i relativi piani di Gestione delle Possibilità / Rischi (dei due lati non separabili della Potenza: positivo e negativo). E in specifico devono...

2° Ripensare, aggiornare la prospettiva dell'Abitare e Lavorare. Fare Città nuova (in verticale? Lo pensava nel 1920 Le Corbusier) per: liberare le persone con spazi di relazioni e servizi alla portata, liberare il suolo, liberarci dal fossile e dall'inquinamento, liberare le acque intrappolate da vecchi accumuli.

3° Mettere a terra con urgenza e lungimiranza sia la Città nuova (abbattere il vecchio, prima che crolli) sia il relativo sistema di Trasporto pubblico. Diremo: qui serve apertura al privato. 

 Senza fermezza e coraggio politico visionario sulle tre questioni, senza una Visione condivisa con il Contado, con altre province e con i soggetti produttivi e sociali della Città pensata come Metropoli (un'area vasta, con la sua Governance), il Rischio di sbagliare e sprecare, compromettere risorse è al 90%. Troppo!

 Londra e Parigi volano chiaramente da anni ad altezza di Metropoli vasta. Pensano di servire 10 milioni di abitanti (la Lombardia!), progettano reti policentriche di trasporto e investono decine di miliardi di euro. 

 Sì. E dove le troviamo le decine di miliardi? Bisogna rivolgersi al privato. Sia alla finanza lungimirante sia a imprese e famiglie. L'Occidente ha una ricchezza da favola. Il problema è la messa a terra (idee, progetti, governance). 

Ad esempio, gli Assicuratori (investitori istituzionali di lungo periodo da 12mila miliardi). Sono interessati e tenuti (Solvency II) ad anticipare i Rischi (= mettere in sicurezza i bilanci) e sono disponibili agli "investimenti infrastrutturali prospettici" che l'Europa chiede. Qual è il problema? Devono avere a che fare con sistemi credibili, affidabili. Questo, ci pare, è il punto. E si diceva che il 40% degli Assicuratori fosse in difficoltà: dove metterli i soldi? 

Fra tre anni a Milano si vota. Speriamo che si voti per la Città Metropolitana e che il voto sia atto finale di un grande dibattito. La Sinistra ha la storia, le persone e le carte giuste (un tessuto produttivo e sociale aperto e abituato a guardare lontano) per vincere di nuovo e per fare sognare noi e il Paese. E per far vincere un'idea forte di Europa.

Francesco Bizzotto

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