"10 CITYLIFE NEL CONTADO"
L'assessore
Pierfrancesco Maran ha organizzato una tre giorni di confronto sulle Strategie
dell'Abitare, e presentato idee con l'approccio giusto: strategico e
metropolitano. Complessità, interessi, esigenze. Complimenti al coraggio!
Ora, però, dove batte la lingua? Il Comune di Milano, gli affitti turistici, il
mercato libero alle stelle, il patrimonio pubblico allo sfascio. Un Comune di
Milano ricco e accerchiato. Questione sensibile per chi ama Milano.
E, l'impressione è che Milano un po' annaspi; cerchi con fatica una Visione
politico urbanistica e di crescita qualitativa. Anche Assolombarda lo ha
chiesto. Deve immaginare un salto di qualità attorno a cui far nascere
dibattito, disponibilità, progetti, prospettive, opinione pubblica e
investimenti. E costruire consenso (anche critico)! Maran lo sta facendo.
Chi governa Milano non può che indirizzare, esporsi, rischiarlo il consenso.
Non può aspettare, mediare, amministrare, sfuggire al rischio. Per concorrere
in Europa e nel mondo. Milioni di giovani studenti indiani e cinesi sognano
Milano. Come attirarli?
Spunti e riflessi di
parte:
• Mettere al centro la Città Metropolitana (non il Comune) di Milano. Un patto
tra i 134 Comuni per il futuro insieme. Subito calerà l'attenzione (i prezzi)
in Centro.
• Credere nel libero mercato, articolare per bene l'indirizzo e rischiarlo:
vantaggi normativi e fiscali a chi vi contribuisce in positivo (anche
criticamente, arricchendolo). Fare una grande Politica urbanistica di sistema.
• Serve un'idea 💡 chiave, simbolica. Ad
esempio: fare 10 CityLife nel Contado, con relativa rete di Metrò. Milano
respira, finalmente!
• E come? È bene mixare la Casa, il Lavoro, i Servizi, i Commerci, le attività.
Un nuovo Abitare; provare a non separare, a servire. Portare Commerci, Servizi
(anche della PA) e Attività diverse (profit e non) vicino al cittadino. A
portata di ascensore. È questione Sociale, di inclusione. Il 13% (gli Anziani)
la vuole così, ben servita, la casa. E anche i giovani (la casa taxi). Non
perdere tempo, energie, ritmi di vita. Renderli sostenibili. Cosi, penso, reggeremo
i Rischi in cui siamo (5G, Intelligenza Artificiale).
• Consumo di suolo. Invertire la rotta e mirare a ritrovarlo, ripulirlo;
lasciarlo libero e verdeggiante. Decisivo per la questione ambientale.
• Allora, verificare come (in libertà e sicurezza) demolire il vecchiume e
crescere in verticale. È di tutte le grandi città. Vedere i pro e i contro.
Appunto: 10 Citylife nel Contado! Con tutto alla portata. E il Metrò dabbasso.
Scatenare i competenti, urbanisti e architetti.
• Con la questione urbanistica (e sociale) va posta quella Ambientale
(regionale): l'assetto idro-geologico lombardo, un articolato sistema di
trasporti (lombardo pure lui), il rapporto tra le città e con le aree verdi e
le montagne. Milano? Si pensi, ragioni come Lombardia!
• Un "sogno", mi si dice, da 100 miliardi e più. È credibile? Sì, se
ha il piede (un ragionamento con-vincente). Se è, appunto, Visione grande e
Politica (e generosa, come ha da essere la Politica). Cosa fanno le grandi
città europee? Parigi mira a servire con i suoi Metrò 11 milioni di abitanti.
Dove meglio investire se non nel cuore della Pianura Padana?
• Gli Assicuratori europei, ad esempio, sono impegnati da Solvency II a fare
"investimenti infrastrutturali prospettici": mettere in sicurezza i
bilanci lavorando sui rischi, prevenendo i disastri, riducendo i
"sinistri". Semplice. Sono investitori istituzionali da 13mila
miliardi e (forse è solo una battuta) il 40% di loro non sa più dove metterli i
soldi. Sono diffidenti. Vogliono vedere progetti credibili e sostenibili nei
decenni (abbiano senso e siano gestibili).
Il tema chiave, come si vede, è quello della relazione tra Pubblico e Privato.
Tutta da ripensare. Ovunque, separare non fa bene.
Penso che se ne parlerà nei prossimi giorni a Milano. Nella Grande Milano.
Francesco BIZZOTTO
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