martedì 19 aprile 2022

“PNRR” E LAVORO

 DIALOGO E SINTONIA A MILANO

CITTÀ METROPOLITANA A CONVEGNO

 C’è una buona notizia per il Paese: Milano discute di Lavoro e – sarà la pandemia, sarà la guerra – tutti sono pronti a collaborare; mettono via le armi. L'occasione è un Convegno di Città Metropolitana – che ha la delega della Regione in materia – sul Pnrr e il Progetto GOL (Garanzia di Occupabilità dei Lavoratori). Segue un sintetico resoconto.

 Il governo ha mantenuto la parola: mette 5 miliardi per potenziare i Centri per l’impiego, l’accoglienza e le Politiche attive del lavoro. Qui, Milano si è spesa, ha rischiato. Con l’Agenzia AFOL Metropolitana (Formazione, Orientamento, Lavoro) gestisce i Centri per l’impiego e ha messo a sistema una storia straordinaria di sostegno e formazione dei lavoratori. Ha le basi, ma il Paese no: per molti decenni ha investito un decimo della Germania! Ora, il Comune di Milano passerà da un Centro a nove (come i Municipi) e ogni Comune della Provincia avrà il suo, come ogni Istituto carcerario, ha detto l’assessora alla partita di Città Metropolitana Diana De Marchi.

Il punto è che il Pnrr pone temi forti e obiettivi vincolanti. Niente risultati? Niente seguito ai finanziamenti! Ogni Regione ha il suo Piano attuativo, i suoi obiettivi, il suo rischio e un vivo interesse a dare e ricevere collaborazione. Se no salta tutto. Ben fatto!

Il Piano lombardo c’è e presto definirà il suo percorso attuativo con il Ministero e l’Anpal (Agenzia nazionale per le Politiche attive, nata nel 2015), che lo ha approvato il 26 marzo scorso, ha detto Paolo Mora, Direttore Formazione e Lavoro in Regione.

La Lombardia Punta a triplicare i soggetti accolti e accompagnati, con attenzione ai più deboli e “ampi coinvolgimenti” dei competenti (compresi il privato accreditato e il terzo settore). E Milano? Avrà il 35% del target e il 40% dei fragili. Par di capire che a Milano vi siano – scandalosamente mischiate – sia più competenze sia più precarietà e povertà.

 La bella relazione della De Marchi ha dato il tono: innovare il patrimonio storico dei Servizi di AFOL, per “intercettare chi non ci conosce”, fino ai carcerati; vicinanza alle imprese (formare in relazione a loro) e dialogo intenso pubblico / privato / parti sociali. Le idee chiave: coordinarsi, discutere in modo mirato, curare le relazioni, procedere insieme.

 Il ministro Orlando, online e con il suo stile senza fronzoli, ha invitato la Lombardia e Milano a rendere protagonisti gli Enti locali periferici, e a tener conto sia dei diversi attori sia delle parti sociali: “parti attive rispetto a obiettivi, controlli, risultati”. C’è, ha detto con franchezza, “un centralismo regionale da superare, come quello nazionale”. La vera sfida? È “la messa a terra dei progetti”. La Lombardia e Milano “aprano la strada al Paese!”

 Cristina Tajani (Ministero del lavoro) ha puntualizzato GOL. In breve: i 5 miliardi sono da spendere entro il 2025; vanno coinvolti 3 milioni di persone (al 75% donne e giovani); anche “in costanza di lavoro, se precari, cassintegrati e working poor”; 800mila devono essere portati in formazione. E i finanziamenti? Arriveranno se si è sull’80% degli obiettivi.

 Marco Leonardi (Presidenza del Consiglio) ha detto: la transizione digitale / ecologica impone di “programmare, monitorare e spendere” per creare lavoro e fare inclusione sociale. Non come “molti fondi non spesi della Coesione europea, da restituire”. “La cosa più importante è la formazione intensa”. Ci saranno 1,5 miliardi per nuove competenze.

Federico Ottolenghi, Direttore Lavoro di Città Metropolitana: sono state assunte 180 persone (+ 75 entro l’anno) per i Centri per l’impiego, e ci sono 15 milioni per nuove sedi. EuroLavoro di Legnano entra in AFOL, che si apre alle parti sociali “in permanenza e in presa diretta”. E le imprese? Dentro il sistema, per “decidere e essere utenti dei servizi”.

 Maurizio del Conte presidente della Agenzia AFOL Metropolitana ha rilanciato: la Formazione è garanzia di dinamica e occupabilità; anticipa le espulsioni. Pubblico e privato? Specialisti che collaborano intensamente per chiari obiettivi comuni.

 Antonella Marsala (Direttrice Anpal Lombardia): “Siamo a una svolta”; costruire la rete degli attori e coinvolgere le parti sociali per capire le imprese, e le famiglie per orientarle.

 Tommaso Di Rino, Direttore di AFOL ha puntualizzato su target e comunicazione: coinvolgere i giovani che non cercano (i NEET, poco meno del 20%!) con i loro media.

 Alessia Cappello, assessora al Lavoro del Comune di Milano, ha proposto un “Patto per il lavoro”: per una città solidale e che (“perno in Europa”) sappia attrarre i talenti.

 Diversi altri i contributi (alla milanese: sostanza, sintesi) e conclusioni alle 12,45. Ne segnalo due di parti sociali protagoniste, mostratesi molto disponibili, non più antagoniste:

 Massimo Bonini (Cgil Milano), a nome di Cgil, Cisl e Uil, ha chiesto di investire per la qualità del Lavoro (via sicura, europea, alla produttività). Servono Politiche attive, Tutele del reddito (e della pensione) e molta Formazione. Dare serie prospettive al troppo Lavoro precario. La rigidità del Lavoro, a fronte delle transizioni, nasce dalla non ricollocabilità.

 Valeria Innocenti (Assolombarda) riporta dati di ascolto delle imprese: preoccupate dalla obsolescenza delle competenze, vogliono capire e ingaggiare i giovani e contribuire (con i Sindacati) a Politiche attive e di Formazione ampia, per la qualità dei Lavoratori e degli Imprenditori. Non si fidano del solo pubblico. Serve un sistema competente ed efficiente.

 Che dire in fine? Il tema merita e la metropoli milanese è pronta a svolgerlo con sguardo lombardo, in sintonia con l’Europa, per il Paese. Il passaggio chiave è forse di innovazione istituzionale per coordinare i soggetti, condividere obiettivi, lavorare insieme: “mettere a terra i progetti” e gestire a dovere i relativi rischi. Manca un po' la Politica alta (i partiti, i sogni, le idee lunghe) ma le Istituzioni e la società si dimostrano in forma e vicine. Occuparsi del Lavoro è occuparsi d’Impresa competitiva; della Milano / Lombardia che investe e concorre a fare mondo, in pace. È vitale.

 Resoconto di Francesco Bizzotto

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