GENERALI
Ferruccio de Bortoli su L'Economia del Corriere della sera di oggi: mettersi d'accordo e Gestire al meglio gli attivi (un terzo del Pil).
Bella e puntuale riflessione di de Bortoli:
ritrovare la governance "per attrarre investitori seri", e studiare
"aggregazioni e sinergie" per gestire al meglio gli investimenti.
Siamo d'accordo, e diamo seguito: il cuore è la governance (condividere, decidere in
trasparenza, a partire dalle questioni strategiche).
Ci sembra – ribadiamo – che vadano assunti come riferimenti l'utilità per gli
Assicurati e una prospettiva di crescita, stabilità e apprezzamento
dell'impresa, dell'offerta.
Qui sono centrali gli "attivi". L'Europa con Solvency II inpegna gli
Assicuratori a fare "investimenti infrastrutturali prospettici", per
mettere in sicurezza i bilanci e contribuire alla sostenibilità dei rischi
futuri.
Ed è una prospettiva strategica condivisa: investire sulle grandi
infrastrutture significa Assicurare anche ex ante, non solo ex post.
È esattamente quello che desiderano gli Assicurati: prevenire il più possibile
i danni, oltre che indennizzarli (o risarcirli) quando succede. Una prospettiva
resa esplicita dal presidente di Generali Gabriele Galateri e considerata, anni
fa, rivoluzionaria da Salvatore Rossi, primo presidente di Ivass.
E allora? È importante dirle le cose. E di più: farle, tempificarle,
affrontando i nodi che sono lì da decenni. Per esempio: se la rete di vendita
(agenti e broker) guadagna quasi solo sui volumi d'incasso, e guadagna di meno
se io faccio Prevenzione, siamo in conflitto d'interessi. Non ci siamo. E tutto
rischia di finire (finisce facile) nelle sabbie mobili della finanza con
sguardo industriale annebbiato. Dei soldi per i soldi. Auguriamo buona fortuna
alle Generali!
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