AFOL METROPOLITANA
All’articolo di Francesco Bizzotto LAVORO IMPRENDITIVO, Ichino risponde chiaro sulle politiche pubbliche a Milano. AFOL Metropolitana si ristruttura e rilancia i servizi al lavoro.
Caro Francesco,
rispondo molto
volentieri alla sollecitazione contenuta nel tuo articolo Il lavoro
imprenditivo. In sostanza mi chiedi: ”bene la teoria, ma sul piano pratico,
visto che da un anno ormai sei membro del consiglio di amministrazione
dell’AFOL, Agenzia per il lavoro e la formazione della Città Metropolitana di
Milano, cosa stai facendo per realizzare le cose che teorizzi, in tema di
servizi efficaci al mercato del lavoro?”.
Nel 2019 ho preso
servizio – a titolo totalmente gratuito, è bene precisarlo – come membro del Consiglio
di Amministrazione di AFOL insieme a Maurizio Del Conte, Marco Leonardi e
Valeria Sborlino, trovando una situazione per molti aspetti deplorevole: un
Direttore Generale incriminato e rinviato a giudizio (poi anche arrestato) per
gravissime malversazioni; una struttura amministrativa priva di dirigenti e
dunque di responsabili; assenza totale di un progetto (con corrispondenti
obiettivi specifici, misurabili e collegati a scadenze temporali precise) volto
a rispondere in modo innovativo ed efficace alle esigenze del mercato del
lavoro del territorio milanese.
Questa essendo la
situazione, la prima cosa da fare era ricostruire la struttura organizzativa
sulla base di un’idea strategica precisa circa l’assetto e gli obiettivi della
struttura, incominciando dal vertice. Abbiamo dunque proceduto a:
·
licenziamento in tronco del Direttore Generale (operazione non facilissima
in un ente, qual è AFOL, ancora legato a procedure tipiche delle
amministrazioni pubbliche e legato all’applicazione del contratto collettivo
degli Enti Locali; operazione, altresì, non consueta, prevalendo altrove il
malcostume amministrativo di attendere l’esito del procedimento penale prima di
licenziare il dipendente responsabile di gravi mancanze verso l’ente datore di
lavoro);
·
elaborazione di un progetto molto ambizioso di ristrutturazione e rilancio
dell’attività dell’Agenzia, secondo le linee che sono esposte nel primo
capitolo del mio libro a cui fai riferimento, L’intelligenza del lavoro (il
cui contenuto rispecchia esplicitamente, appunto, questo progetto) e
ottenimento del “via libera” per la sua attuazione da parte del vertice della
Città Metropolitana, nostro “socio di riferimento”;
·
contemporanea apertura di un bando per l’assunzione di un nuovo Direttore
Generale, con contemporanea diffusione dell’informazione in proposito, in modo
da ottenere la partecipazione più ampia possibile da parte delle persone più
qualificate;
·
selezione e scelta del nuovo D.G., nella persona del dott. Tommaso Di Rino,
la cui eccellente esperienza e competenza ha potuto essere sperimentata in
precedenza nell’amministrazione abruzzese;
·
bando e selezione, immediatamente dopo, dei tre dirigenti necessari per
l’operatività della struttura, che si è appena concluso con l’insediamento di
tre persone – due provenienti dall’interno della struttura e una da fuori –
fortemente motivate per la realizzazione del progetto di cui sopra.
Forse, dal di fuori,
un anno per questi quattro passaggi può apparire un tempo troppo lungo; ma
posso testimoniare in piena coscienza che non lo è: per riuscire a compiere
questi passaggi abbiamo lavorato molto intensamente.
Ora incomincia la fase
di realizzazione dei servizi di orientamento, formazione mirata agli sbocchi
effettivamente esistenti, monitoraggio capillare e permanente dell’efficacia
della formazione impartita, sviluppo di un rapporto di fiducia con le imprese e
con le persone che vivono del loro lavoro e cercano un’occupazione o intendono
cambiarla.
Ora, dunque,
incomincia la fase nella quale si devono incominciare a vedere i primi
risultati operativi. Spero che questi siano corrispondenti alle attese e al
nostro impegno. Appuntamento a – diciamo – tra un anno per una prima verifica.
Cordialmente
Pietro
Grazie a
Pietro Ichino. Parole chiare e impegni precisi, dunque. Non è poco.
Un anno poi è
ragionevole, in entrambe le direzioni. Forse per il post pandemia serve uno
sforzo e investimento particolare. Specie nel Contado e per i giovani. Quante
aziende entreranno in crisi? Le cose che Pietro Ichino dice sono comunque
importanti:
·
Orientare e Formare in modo mirato (a quel che serve) e verificato
nei risultati;
·
Conquistare la fiducia delle aziende e far dialogare la loro Domanda
e l’Offerta di lavoro sempre; e in specie nel tempo di difficoltà e precarietà che
anticipa le crisi.
·
Mirare a soddisfare (con una mobilità del lavoro ragionevole)
entrambe le parti.
Forse è tempo
di aprire le Istituzioni pubbliche alla convergenza e collaborazione delle
parti sociali e del privato competente e interessato. Lo vuole l’Europa e può
rafforzarne l’efficacia e il prestigio. Se ognuno opera separatamente, nel
proprio campo, si moltiplicano i costi e si annebbiano i risultati. Rimangono
le bandierine.
Ma,
riconosciamo: nel panorama, gli obiettivi di AFOL sono belli e ambiziosi.
Buon lavoro! Seguiremo
da vicino la nostra AFOL Metropolitana.
Francesco
Bizzotto
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