giovedì 3 dicembre 2020

LA RISPOSTA DI ICHINO

 

AFOL METROPOLITANA

All’articolo di Francesco Bizzotto LAVORO IMPRENDITIVO, Ichino risponde chiaro sulle politiche pubbliche a Milano. AFOL Metropolitana si ristruttura e rilancia i servizi al lavoro.

Caro Francesco,


rispondo molto volentieri alla sollecitazione contenuta nel tuo articolo Il lavoro imprenditivo. In sostanza mi chiedi: ”bene la teoria, ma sul piano pratico, visto che da un anno ormai sei membro del consiglio di amministrazione dell’AFOL, Agenzia per il lavoro e la formazione della Città Metropolitana di Milano, cosa stai facendo per realizzare le cose che teorizzi, in tema di servizi efficaci al mercato del lavoro?”.

 

Nel 2019 ho preso servizio – a titolo totalmente gratuito, è bene precisarlo – come membro del Consiglio di Amministrazione di AFOL insieme a Maurizio Del Conte, Marco Leonardi e Valeria Sborlino, trovando una situazione per molti aspetti deplorevole: un Direttore Generale incriminato e rinviato a giudizio (poi anche arrestato) per gravissime malversazioni; una struttura amministrativa priva di dirigenti e dunque di responsabili; assenza totale di un progetto (con corrispondenti obiettivi specifici, misurabili e collegati a scadenze temporali precise) volto a rispondere in modo innovativo ed efficace alle esigenze del mercato del lavoro del territorio milanese.

 

Questa essendo la situazione, la prima cosa da fare era ricostruire la struttura organizzativa sulla base di un’idea strategica precisa circa l’assetto e gli obiettivi della struttura, incominciando dal vertice. Abbiamo dunque proceduto a:

·         licenziamento in tronco del Direttore Generale (operazione non facilissima in un ente, qual è AFOL, ancora legato a procedure tipiche delle amministrazioni pubbliche e legato all’applicazione del contratto collettivo degli Enti Locali; operazione, altresì, non consueta, prevalendo altrove il malcostume amministrativo di attendere l’esito del procedimento penale prima di licenziare il dipendente responsabile di gravi mancanze verso l’ente datore di lavoro);

·         elaborazione di un progetto molto ambizioso di ristrutturazione e rilancio dell’attività dell’Agenzia, secondo le linee che sono esposte nel primo capitolo del mio libro a cui fai riferimento, L’intelligenza del lavoro (il cui contenuto rispecchia esplicitamente, appunto, questo progetto) e ottenimento del “via libera” per la sua attuazione da parte del vertice della Città Metropolitana, nostro “socio di riferimento”;

·         contemporanea apertura di un bando per l’assunzione di un nuovo Direttore Generale, con contemporanea diffusione dell’informazione in proposito, in modo da ottenere la partecipazione più ampia possibile da parte delle persone più qualificate;

·         selezione e scelta del nuovo D.G., nella persona del dott. Tommaso Di Rino, la cui eccellente esperienza e competenza ha potuto essere sperimentata in precedenza nell’amministrazione abruzzese;

·         bando e selezione, immediatamente dopo, dei tre dirigenti necessari per l’operatività della struttura, che si è appena concluso con l’insediamento di tre persone – due provenienti dall’interno della struttura e una da fuori – fortemente motivate per la realizzazione del progetto di cui sopra.

 

Forse, dal di fuori, un anno per questi quattro passaggi può apparire un tempo troppo lungo; ma posso testimoniare in piena coscienza che non lo è: per riuscire a compiere questi passaggi abbiamo lavorato molto intensamente.

 

Ora incomincia la fase di realizzazione dei servizi di orientamento, formazione mirata agli sbocchi effettivamente esistenti, monitoraggio capillare e permanente dell’efficacia della formazione impartita, sviluppo di un rapporto di fiducia con le imprese e con le persone che vivono del loro lavoro e cercano un’occupazione o intendono cambiarla.

Ora, dunque, incomincia la fase nella quale si devono incominciare a vedere i primi risultati operativi. Spero che questi siano corrispondenti alle attese e al nostro impegno. Appuntamento a – diciamo – tra un anno per una prima verifica.

Cordialmente

Pietro

 

Grazie a Pietro Ichino. Parole chiare e impegni precisi, dunque. Non è poco.

Un anno poi è ragionevole, in entrambe le direzioni. Forse per il post pandemia serve uno sforzo e investimento particolare. Specie nel Contado e per i giovani. Quante aziende entreranno in crisi? Le cose che Pietro Ichino dice sono comunque importanti:

·         Orientare e Formare in modo mirato (a quel che serve) e verificato nei risultati;

·         Conquistare la fiducia delle aziende e far dialogare la loro Domanda e l’Offerta di lavoro sempre; e in specie nel tempo di difficoltà e precarietà che anticipa le crisi.

·         Mirare a soddisfare (con una mobilità del lavoro ragionevole) entrambe le parti.

 

Forse è tempo di aprire le Istituzioni pubbliche alla convergenza e collaborazione delle parti sociali e del privato competente e interessato. Lo vuole l’Europa e può rafforzarne l’efficacia e il prestigio. Se ognuno opera separatamente, nel proprio campo, si moltiplicano i costi e si annebbiano i risultati. Rimangono le bandierine.

 

Ma, riconosciamo: nel panorama, gli obiettivi di AFOL sono belli e ambiziosi.

 

Buon lavoro! Seguiremo da vicino la nostra AFOL Metropolitana.

 

Francesco Bizzotto

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