mercoledì 14 febbraio 2018

IL NETWORK PER IL PROGRAMMA DI GORI


LOMBARDIA PUBBLICO E PRIVATO:
DIALOGO E COLLABORAZIONE

Il Network Assicuratori del Pd auspica il dialogo tra Assicuratori (nella loro duplice veste di investitori istituzionali e di attori di solidarietà responsabile) e Pubbliche Istituzioni milanesi e lombarde. Obiettivo: favorire un percorso di reciproca collaborazione.
La Lombardia (con Milano) ha l’esigenza di ripensare, con sguardo policentrico, le infrastrutture del tessuto urbano. Per essere competitiva, attrarre risorse umane e finanziarie, ridurre i rischi ambientali (congestione del traffico, inquinamento, fenomeni atmosferici abnormi) e trarne vantaggi (energia dalla falda idrica; maggiore mobilità sicura).
Le imprese assicuratrici sono impegnate in un mercato aperto all’Europa, con ampi margini di sviluppo interno e buone chance (tecniche, culturali e patrimoniali) esterne.
Solvency II è la direttiva europea del comparto assicurativo che “mette al centro (…) la qualità e quantità di rischi che ogni impresa si assume con le sue decisioni di impegno verso gli assicurati e di investimento delle disponibilità finanziarie”. “La nuova disciplina prudenziale (…) collega strettamente i requisiti di capitale ai rischi del portafoglio assicurativo”. Mira a “prevenire le crisi”. Così IVASS (l’Istituto italiano di vigilanza) nella sua pubblicazione “Solvency II”, che prosegue: “Maggiori sono i rischi che decidono di coprire con le loro polizze, maggiore è il capitale di cui devono disporre.” Il Consiglio di amministrazione “approva anche le politiche di valutazione e gestione dei rischi nonché i piani di emergenza, di riservazione, di riassicurazione e delle altre tecniche per la mitigazione dei rischi.” La compagnia di assicurazioni è chiamata a darsi un “cruscotto del rischio” che determini, “sulla base delle valutazioni attuali e prospettiche dei rischi, la propensione al rischio dell’impresa in coerenza con l’obiettivo di salvaguardia del patrimonio della stessa”. Ne consegue – stante l’ampia libertà d’investimento prevista – un delicato ruolo di “governance” del Cda: “politiche scritte” per una “struttura organizzativa trasparente” che realizzi una “chiara ripartizione e un’appropriata separazione delle responsabilità e un sistema efficace per garantire la trasmissione delle informazioni”. Solvency II chiama così anche gli Intermediari ad assumere ruolo e responsabilità nuovi.
Solvency II capovolge la storia degli ultimi tre secoli del mestiere di assicuratore e lo riporta alle politiche d’impresa dei suoi primi quattro secoli, quando non aveva lo strumento statistico (Blaise Pascal, 1662) e guardava poco agli eventi del passato per valutare le probabilità di danno. Compiva, appunto, valutazioni prospettiche dei rischi: valutazioni soggettive e attive; pesava l’uomo, il processo, il percorso, anche ponendosi in relazione con le Istituzioni influenti: Venezia favoriva l’armamento delle navi commerciali e proibiva, ad esempio, di navigare di notte tra le isole della Dalmazia.
Il presidente dell’IVASS Salvatore Rossi (Insurance Trade.it, 2 marzo 2016) ha detto: “Il passaggio dall’approccio statico di Solvency I, basato su dati storici, a uno prospettico come quello di Solvency II è rivoluzionario”.

Seguono alcuni esempi di Temi per il dibattito lombardo tra PA e Mercato Assicurativo:
A. INFRASTRUTTURE DEL TERRITORIO. Riprogettare le infrastrutture del sistema policentrico lombardo (una esigenza matura) richiede visione, grandi progetti e ingenti capitali. Riguarda in primo luogo il trasporto di persone e di merci e il conseguente riassetto idrogeologico. Obiettivo: aumentare mobilità, attrattività e competitività, e ridurre i grandi rischi del traffico, dell’ambiente e catastrofali. La partecipazione dell’Assicuratore (investimenti e polizze) sarebbe segnale di affidabilità dei progetti.
B. SALUTE. Riteniamo che la cura della Salute debba avere a base la Personalizzazione delle cure e la Prevenzione di malattie e infortuni. L’Assicuratore può integrare e personalizzare il sistema Sanitario Pubblico (sino alla tutela del rischio di Non Autosufficienza, che per un 70enne è oggi al 40%) ed è economicamente interessato alla prevenzione. Anzi, la prevenzione dei danni è propriamente conseguente all’indirizzo di Solvency II.
C. CASA. Risorsa tipica del lombardo: ne è proprietario l’80% (Francia e Germania sono tra il 40 e il 50%). A Milano l’85% è proprietario di casa e il 40% è ultra 60enne. Le polizze e garanzie per la casa meritano sostegno e sviluppo. Vi sono segnali di difficoltà: si vende la nuda proprietà della casa per risolvere i problemi dell’età avanzata.
D. AZIENDE. È il fronte dei rischi grandi e complessi. È interesse del Paese che anche i servizi assicurativi avanzino sul terreno di Industry 4.0, della interconnessione, delle relazioni di rete, in tempo reale; che abbiano campo e trovino mercato interno e d’esportazione. Possiamo definire queste relazioni prospettiche, cioè capaci di dare ai rischi d’impresa una forma (probabilità) vincente nel mondo e compatibile con l’ambiente.
E. CULTURA DELLA PREVENZIONE. La visione prospettica dei rischi (Solvency II) richiede una crescita culturale della società e il suo orientarsi alla Gestione dei rischi, alla prevenzione, come ha fortemente auspicato il presidente Mattarella. Tra pubbliche Istituzioni e compagnie di assicurazioni – come è stato fatto per la RCA – c’è un comune interesse a sviluppare ricerche, consapevolezza e iniziative su questo terreno.
F. IL FIUME SEVESO COME ESEMPIO E TEST. Tre azioni per gestire e ridurre subito il rischio di danni da esondazione di questo fiume, spina nel fianco del nord Milano. Ipotesi definita con Aipai – Associazione di periti liquidatori Incendio e Rischi Diversi – e gli assessori Franco D'Alfonso e Marco Granelli del Comune di Milano, nel marzo 2015:
1. la segnalazione di percorsi e riferimenti previsti o consigliati dalla Protezione civile;
2. opere di protezione per negozi, cantine e altri ambienti esposti al rischio;
3. una assicurazione privata innovativa e facoltativa dei beni interessati, messa a punto e offerta da un pool di compagnie di assicurazione milanesi.

Un’indagine realizzata nel 2014 dal consorzio Cineas del Politecnico di Milano tra le persone danneggiate da calamità naturali, evidenzia che:
 l’attuale sistema non funziona per il 75% della popolazione a rischio;
 un sistema misto pubblico / privato (Assicurazioni) è ritenuto migliorativo per il 65%;
 il 54% degli intervistati è propenso a stipulare una polizza (72% se a premio deducibile).

“La riduzione del rischio di catastrofi deve diventare parte integrante della politica di
sviluppo dell'Unione. (…) Gli strumenti per la gestione delle catastrofi devono fare maggiormente appello a soluzioni assicurative. (…) Se sono ben pensate e trasparenti, le polizze assicurative possono essere quindi uno strumento di mercato capace di scoraggiare comportamenti avventati e promuovere la consapevolezza dei rischi.”
Kristalina Georgieva, Commissione europea, 18.10.'11.

"Trent'anni fa l'onda di piena del Po scendeva al delta in 5 giorni. Oggi in 5 ore.” 

Armando Gariboldi, naturalista, agrotecnico, giornalista scientifico.





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