CARS – Case di Autonomia, Relazioni e
Servizi
Oltre la
separazione tra architetto e urbanista (Le Corbusier): favorire la vita di
relazione e attiva; evitare l’isolamento; ritrovare lo spazio, la
compatibilità, la Terra
L’idea
del co-housing avanza anche in Italia. In Nord Europa va forte, da noi
piano. Case ricche di servizi e utilità, di spazi comuni per attività diverse.
Per garantire insieme i due aspetti chiave dell’abitare: autonomia – cifra del
cittadino europeo – e relazioni, in sé guaritrici, utili e di mercato (offerta
e domanda sono trasparenti, alla pari, e i costi si riducono).
La casa è
un bel rischio da gestire: ricca e complessa, può realizzarci al massimo,
grazie a una certa impostazione e alla tecnologia; può anche lasciarci in
grosse difficoltà e procurare danni spaventosi (a noi e agli altri), per scelte
e comportamenti poco riflessivi, e se insiste sull’isolamento. Oltre a portare
con sé un crescente sovraccarico – mal sopportato tanto dai fragili anziani
quanto dai giovani giramondo – ha conseguenze di stress, ansia e depressione,
che favoriscono malattie, infine mentali.
La casa
ricca di relazioni e servizi è la base per gestire questi rischi. Prepara il
futuro (a esempio con spazi di co-working per il lavoro agile, da casa)
e genera safety (la sicurezza attiva, che rende abili, previene i danni
e ha costi contenuti, per Zygmunt Bauman). Ed è attorno all’idea di casa che
possiamo ripensare l’urbano (le città collegate) e cercare l’equilibrio
ambientale tra spazi edificati e liberi (da recuperare), civili e commerciali,
verdi e coltivati (da far rinascere). Si può fare alla grande se si supera il
tabù dell’altezza, che pure ha i suoi rischi. Milano ne è prova.
La casa
centrata sull’attivarsi degli interessati riduce alla metà rischi e costi;
consente molte economie di gestione e nel rapporto con i servizi esterni: sono
questi a organizzarsi e spostarsi, non il cittadino. Vale anche per la PA e per
la Sanità. Il problema è: chi sostiene la nuova idea di casa e città? Vedo
cinque attori importanti:
1. La Politica e le
Istituzioni, che devono orientare la soluzione dei problemi, attivare gli
interessi e ridurre i rischi; anticipare, prefigurare il futuro. Possono anche
non mettere risorse. La prima risorsa (e rischio) è infatti il giusto indirizzo
nel medio - lungo termine;
2. Le Università,
l’associazionismo, le Istituzioni culturali e artistiche: parlare, immaginare;
3. Architetti e Ingegneri,
Urbanisti, Costruttori: superino le divisioni, creino, innovino;
4. L’Assicuratore con le
sue tutele nei rischi, in particolare di Non – autosufficienza (polizza Long
Term Care), e con i suoi investimenti “prospettici”, voluti dall’Europa
(Solvency II) e dall’IVASS. È un soggetto di mercato che ha interesse economico
alla Prevenzione, a una prospettiva di riduzione di danni e costi. Il suo ruolo
è strategico;
5. La
finanza innovativa, tra cui le Fondazioni bancarie (il presidente della
Fondazione Cariplo Giuseppe Guzzetti è alfiere dell’abitare smart) e il crowdfunding
(sistema di micro finanziamento dal basso – crowd = folla – che
premia progetti visionari).
La casa è
un nodo vitale. Sbagliare ci costerebbe troppo. Serve un’impostazione che
attivi gli interessati e unisca i protagonisti (pubblici e privati); che
anticipi il futuro. E poi, possiamo oggi lasciare ai figli il compito di
gestire le cure necessarie alla nostra 4° età?
N.B. L'Unité
d'Habitation (detta anche Cité Radieuse), è un edificio civile
realizzato a Marsiglia tra il ‘47 e il ‘52 dall'architetto Le Corbusier (1887
– 1965): la casa va inserita nel contesto in modo armonioso, non separato; «una
gamma di misure armoniose per soddisfare la dimensione umana».
Le sue
innovazioni più significative:
Servizi nella casa utili
al collettivo: lavanderia, biblioteca, albergo, ristorante, spazi per uffici e
attività.
Il
tetto abitabile, noto anche come "tetto giardino". Può diventare un
giardino pensile o essere adibito a funzioni complementari e ricreative:
ospitare locali ad uso comune come la palestra, una piscina, l’asilo nido, un
solarium, un auditorium all'aperto e un percorso ginnico per l'attività
sportiva.
Francesco Bizzotto
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