La gestione della cosa pubblica può essere complessa quando sconfina in ambiti tecnici ad alta specializzazione come le gare d’appal-to per le prestazioni assicurative. Nella Pubblica Amministrazione genericamente intesa, il vero rischio è rappresentato dalle attività che ciascun ente, azienda e simili può legittimamente esercitare. Il meccanismo del trasferimento dei rischi all’assicuratore è il medesimo per tutti i tipi di gestione pubblica.
E’ per questo che, da diversi anni a questa parte, un numero crescente di amministra-zioni, per la ricerca della migliore proposta nella fornitura di servizi ricorrono alla consulenza di uno studio di brokeraggio cui vengono attribuite le necessarie caratteristiche di capacità professionale e di terzietà. La questione si riferisce, nel suo complesso, al risk management, all’analisi del pacchetto assicurativo in corso, alla stesura dei capitolati, alle modalità di individuazione delle corrette procedure di gara e alla valutazione delle offerte ricevute. I broker, nel ricevere l’incarico, stabiliscono un rapporto non oneroso a carico dell’Ente pubblico, riservandosi di ricevere, dall’agente che si aggiudicherà i contratti assicurativi una provvigione.
Il DL del 12 aprile 2006 n 163 recepisce alcune direttive comunitarie e regola le normative sugli appalti pubblici di lavori, servizi e forniture speciali, per quanto riguarda il campo dei contratti assicurativi, sono state escluse le offerte anomale e introdotti nuovi istituti come il dialogo competitivo. E’ abbastanza comprensibile che un piccolo comune non avendo i tecnici competenti affidi a un consulente esterno la preparazione di un accordo assicurativo, tra l’altro spesso non è altro che un copia-incolla scaricato da internet. Chiaramente questo incarico è assegnato senza gara ma con “discrezionalità”.
In molti casi sarebbe sufficiente il capitolato standard messo a disposizione dalle associazioni di categoria di agenti e broker. Ad esempio il Sindacato Nazionale Agenti ha creato un libro e un CD, scritto da Filippo Guttadauro e Fausto Davolio con normative, procedure, metodologie, capitolati e modulistica al modico costo di 30 euro. Questa pratica però appare fuori luogo nei comuni dove esistono competenze e professionalità interne.
In questi giorni scade il Consiglio di Amminstrazione del Pio Albergo Trivulzio, e viste le polemiche che lo hanno riguardato per altri fatti, non è insensato vedere come sono state gestite le polizze. Evidentemente il Comune di Milano e la Regione, che sono rappresentate nel Consiglio, non erano in grado di mettere a disposizione una figura interna capace di elaborare una convenzione assicurativa a costo zero. Hanno dovuto incaricare due broker per stendere un trattato che non va oltre le coperture che molti di noi hanno sulla propria abitazione. Il tutto per una tangente del 10% sull’importo delle polizze per tutta la durata, la parola “tangente” nel linguaggio assicurativo non crea particolari turbamenti.
Per la cronaca i due broker sono: la Aon che, ai tempi dell’appalto Trivulzio aveva come responsabile dell’attività di intermediazione, iscritto al Registro Unico degli Intermediari assicurativi, Paolo Arnaboldi Brichetto, padre dell’allora sindaco di Milano e la Società Rasini e Viganò, che è stata comperata dalla Aon dopo che Consorte, ex AD di Unipol se l’era fatta sfuggire. Chissà se alla prossima scadenza delle polizze ci accorgeremo che il vento è cambiato. Ho qualche dubbio.
Ogni informazione citata è verificabile nella rete.
Massimo Cingolani - per Arcipelago o.l. del 19.7
E’ per questo che, da diversi anni a questa parte, un numero crescente di amministra-zioni, per la ricerca della migliore proposta nella fornitura di servizi ricorrono alla consulenza di uno studio di brokeraggio cui vengono attribuite le necessarie caratteristiche di capacità professionale e di terzietà. La questione si riferisce, nel suo complesso, al risk management, all’analisi del pacchetto assicurativo in corso, alla stesura dei capitolati, alle modalità di individuazione delle corrette procedure di gara e alla valutazione delle offerte ricevute. I broker, nel ricevere l’incarico, stabiliscono un rapporto non oneroso a carico dell’Ente pubblico, riservandosi di ricevere, dall’agente che si aggiudicherà i contratti assicurativi una provvigione.
Il DL del 12 aprile 2006 n 163 recepisce alcune direttive comunitarie e regola le normative sugli appalti pubblici di lavori, servizi e forniture speciali, per quanto riguarda il campo dei contratti assicurativi, sono state escluse le offerte anomale e introdotti nuovi istituti come il dialogo competitivo. E’ abbastanza comprensibile che un piccolo comune non avendo i tecnici competenti affidi a un consulente esterno la preparazione di un accordo assicurativo, tra l’altro spesso non è altro che un copia-incolla scaricato da internet. Chiaramente questo incarico è assegnato senza gara ma con “discrezionalità”.
In molti casi sarebbe sufficiente il capitolato standard messo a disposizione dalle associazioni di categoria di agenti e broker. Ad esempio il Sindacato Nazionale Agenti ha creato un libro e un CD, scritto da Filippo Guttadauro e Fausto Davolio con normative, procedure, metodologie, capitolati e modulistica al modico costo di 30 euro. Questa pratica però appare fuori luogo nei comuni dove esistono competenze e professionalità interne.
In questi giorni scade il Consiglio di Amminstrazione del Pio Albergo Trivulzio, e viste le polemiche che lo hanno riguardato per altri fatti, non è insensato vedere come sono state gestite le polizze. Evidentemente il Comune di Milano e la Regione, che sono rappresentate nel Consiglio, non erano in grado di mettere a disposizione una figura interna capace di elaborare una convenzione assicurativa a costo zero. Hanno dovuto incaricare due broker per stendere un trattato che non va oltre le coperture che molti di noi hanno sulla propria abitazione. Il tutto per una tangente del 10% sull’importo delle polizze per tutta la durata, la parola “tangente” nel linguaggio assicurativo non crea particolari turbamenti.
Per la cronaca i due broker sono: la Aon che, ai tempi dell’appalto Trivulzio aveva come responsabile dell’attività di intermediazione, iscritto al Registro Unico degli Intermediari assicurativi, Paolo Arnaboldi Brichetto, padre dell’allora sindaco di Milano e la Società Rasini e Viganò, che è stata comperata dalla Aon dopo che Consorte, ex AD di Unipol se l’era fatta sfuggire. Chissà se alla prossima scadenza delle polizze ci accorgeremo che il vento è cambiato. Ho qualche dubbio.
Ogni informazione citata è verificabile nella rete.
Massimo Cingolani - per Arcipelago o.l. del 19.7
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