PARTECIPARE, INNOVARE, PREVENIRE.
FARE RETE
«Rimettere al centro la cultura della Prevenzione
partendo dai più giovani». Lo ha detto Maria Bianca Farina, presidente della
Fondazione Ania (Assicuratori) presentando il progetto "Meglio ora",
un format radiofonico rivolto a studenti. Mira a un dialogo che si fa
laboratorio di idee e benessere. Obiettivo: «Prendiamoci cura di noi stessi fin
da subito».
L'iniziativa riecheggia le parole del presidente della
repubblica Mattarella che a ogni occasione invita ad accrescere l'inclusione e
la coesione sociale attraverso forme nuove di partecipazione e prevenzione.
Alla recente assemblea Anci il presidente ha chiesto
che il Paese si occupi dei 14 milioni di anziani e dei 13 milioni di cittadini
che vivono in aree disagiate, in abbandono. Come? Pensando meno ai Centri e di
più a fare Rete.
Leggiamo anche che Giuseppe Remuzzi, direttore
dell'Istituto Mario Negri dice: salviamo il diritto costituzionale alla salute
cambiando il ruolo dei medici di famiglia. Si occupino di Prevenzione
[educazione alla Salute] e vadano nelle famiglie che li hanno scelti.
E poi, dice Remuzzi, creiamo con decisione le Case di
Comunità Sociosanitarie locali, di base, e affidiamo i piccoli ospedali a
specialisti Infermieri che risolvono il 90% dei problemi.
Farina, Mattarella e Remuzzi. Siamo con loro: la
Democrazia che innova e previene, che fa Partecipazione responsabile. Che fa
Rete.
Francesco Bizzotto
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