É "OPINIONE PUBBLICA"
La pace é il Rischio più grande e più bello!
Colpisce il piccolo ruolo apparente dell'UE
nelle due terribili guerre in corso. Sono certo che sia molto impegnata per il
cessate il fuoco, ma la violenza continua. Cosa manca?
Manca fiducia nell'Opinione pubblica, la vera superpotenza, anche dove é compressa e manipolata (un po' lo é sempre). Questa fiducia ci indurrebbe a una paziente, aperta, ripetuta, precisata e instancabile motivazione al dialogo e alla pace. É larga parte della cultura europea. Non si tratta di convincere i leader.
Perché non si ha fiducia nell'Opinione pubblica? Perché la logica che guida gli Stati e le loro Istituzioni é vecchia: centralista, "piramidale" (in alto il comando, in basso l'esecuzione), solo razionale. Parla alle convenienze materiali di pochi, delle élite.
Cosa si tratta di fare invece? Cosa deve fare l'Europa?
1° Può osservare, vedere, imparare dalla "rete" sociale globale emergente tra nazioni e imperi e anche nella frontiera della medio grande impresa innovativa. Sì, in economia!
La "rete" non accetta supremazie fittizie e dunque aggressive, manipolatrici, violente. La "rete" – che é latente – esige un salto di qualità nelle relazioni e nella loro logica implicita: la reciprocità, il rispetto. Il Mediterraneo lo insegna! Non che oggi non servano le portaerei. Anzi. Le voglio europee.
2° L'Europa può / deve praticare la logica della "rete". Significa creare mille occasioni per parlare e lavorare insieme, fare gruppo, inter-essere (neologismo del monaco buddhista Thich Nhat Hanh). Fidarsi che questa logica (la buona ragione quantistica, influente) possa far emergere una realtà - verità condivisa. É questa la "verità"! Ben oltre il livello dei leader, dei responsabili, della scienza.
É la 70° idea del Brainstorming praticato nelle aziende vincenti, creative (in specie anglosassoni). Ed é il messaggio di Gesù: "Chi fa la verità viene alla luce!" Una sensibilità, una visione che rischiara la prospettiva. É l'Opinione pubblica!
La Russia, ad esempio, con l'aggressione alla Ucraina, si è giocata dieci anni di crescita materiale e spirituale. Che vinca o che perda la guerra – in entrambi i casi – se ne giocherà altri 10 o più. Non le conviene. Dirlo a Kirill!
Non conviene a nessuno né vincere né perdere. L'unica via seria è un accordo di pace. Dirlo, articolarlo, motivarlo, insistere, a dispetto di tutto. Mirando a cosa? All'Opinione pubblica! Anche a quella russa e cinese, che c'è, vivissima.
Così in Medio Oriente, per israeliani e palestinesi e non solo. Per tutto lo splendido Medio Oriente.
Solo la pace apre prospettive di vantaggio per tutti. Sconfitta e vittoria (militare) lasciano ferite e pulsioni di rivalsa (di vendetta) ancestrali, ingovernabili, incontrollabili. Dirlo, motivarlo, esplorarlo, insistere.
La pace é il grande Rischio da correre (da imparare a gestire). Un Rischio che merita. Una probabilità, certo, non una certezza. Al suo cuore ❤ c'è la sensibilità e capacità di anticipare gli eventi avversi (la Prevenzione).
É un Rischio non statistico, bensì soggettivo, relazionale, analogico, processuale. Vitale. Alla Bruno de Finetti, grandissimo filosofo, matematico applicato e, per un po', anche Assicuratore.
Avere fiducia nelle buone ragioni del dialogo e del buon senso. Quando, dunque, si farà la Pace? Quando lo vorrà l'Opinione pubblica globale. É la sostanza della Democrazia, che é da fare, da praticare.
Francesco Bizzotto