sabato 31 agosto 2024

DEMOCRAZIA

É "OPINIONE PUBBLICA"

La pace é il Rischio più grande e più bello! 

Colpisce il piccolo ruolo apparente dell'UE nelle due terribili guerre in corso. Sono certo che sia molto impegnata per il cessate il fuoco, ma la violenza continua. Cosa manca? 

Manca fiducia nell'Opinione pubblica, la vera superpotenza, anche dove é compressa e manipolata (un po' lo é sempre). Questa fiducia ci indurrebbe a una paziente, aperta, ripetuta, precisata e instancabile motivazione al dialogo e alla pace. É larga parte della cultura europea. Non si tratta di convincere i leader. 

Perché non si ha fiducia nell'Opinione pubblica? Perché la logica che guida gli Stati e le loro Istituzioni é vecchia: centralista, "piramidale" (in alto il comando, in basso l'esecuzione), solo razionale. Parla alle convenienze materiali di pochi, delle élite. 

Cosa si tratta di fare invece? Cosa deve fare l'Europa? 

1° Può osservare, vedere, imparare dalla "rete" sociale globale emergente tra nazioni e imperi e anche nella frontiera della medio grande impresa innovativa. Sì, in economia! 

La "rete" non accetta supremazie fittizie e dunque aggressive, manipolatrici, violente. La "rete" – che é latente – esige un salto di qualità nelle relazioni e nella loro logica implicita: la reciprocità, il rispetto. Il Mediterraneo lo insegna! Non che oggi non servano le portaerei. Anzi. Le voglio europee. 

2° L'Europa può / deve praticare la logica della "rete". Significa creare mille occasioni per parlare e lavorare insieme, fare gruppo, inter-essere (neologismo del monaco buddhista Thich Nhat Hanh). Fidarsi che questa logica (la buona ragione quantistica, influente) possa far emergere una realtà - verità condivisa. É questa la "verità"! Ben oltre il livello dei leader, dei responsabili, della scienza.

É la 70° idea del Brainstorming praticato nelle aziende vincenti, creative (in specie anglosassoni). Ed é il messaggio di Gesù: "Chi fa la verità viene alla luce!" Una sensibilità, una visione che rischiara la prospettiva. É l'Opinione pubblica! 

La Russia, ad esempio, con l'aggressione alla Ucraina, si è giocata dieci anni di crescita materiale e spirituale. Che vinca o che perda la guerra – in entrambi i casi – se ne giocherà altri 10 o più. Non le conviene. Dirlo a Kirill!

Non conviene a nessuno né vincere né perdere. L'unica via seria è un accordo di pace. Dirlo, articolarlo, motivarlo, insistere, a dispetto di tutto. Mirando a cosa? All'Opinione pubblica! Anche a quella russa e cinese, che c'è, vivissima. 

Così in Medio Oriente, per israeliani e palestinesi e non solo. Per tutto lo splendido Medio Oriente. 

Solo la pace apre prospettive di vantaggio per tutti. Sconfitta e vittoria (militare) lasciano ferite e pulsioni di rivalsa (di vendetta) ancestrali, ingovernabili, incontrollabili. Dirlo, motivarlo, esplorarlo, insistere. 

La pace é il grande Rischio da correre (da imparare a gestire). Un Rischio che merita. Una probabilità, certo, non una certezza. Al suo cuore c'è la sensibilità e capacità di anticipare gli eventi avversi (la Prevenzione). 

É un Rischio non statistico, bensì soggettivo, relazionale, analogico, processuale. Vitale. Alla Bruno de Finetti, grandissimo filosofo, matematico applicato e, per un po', anche Assicuratore. 

Avere fiducia nelle buone ragioni del dialogo e del buon senso. Quando, dunque, si farà la Pace? Quando lo vorrà l'Opinione pubblica globale. É la sostanza della Democrazia, che é da fare, da praticare.

Francesco Bizzotto 

lunedì 26 agosto 2024

KAMALA HARRIS

CETO MEDIO E RISCHIO

Raddoppia la concorrenza ("correre insieme per obiettivi condivisi" - Massimo Cacciari) 

Quando Harris pone al centro il "ceto medio", manda questo messaggio: sosteniamo l'istruzione e la formazione professionale, diamo spazio alle capacità e alla mobilità sociale; favoriamo l'inclusione di competenze nei circuiti d'impresa e di vita sociale. 

Incontra così un dibattito strategico che è vivo nella medio grande impresa Usa, anche se pandemie e guerre lo hanno messo in second'ordine: attrarre e soddisfare i migliori talenti / specialisti – meglio se tra loro molto diversi – per innovare e concorrere in rete. 

Harris e l'impresa Usa dicono: diamo ossigeno, rafforziamo il nostro punto di forza: l'iniziativa personale imprenditiva in relazioni responsabili (impresa e volontariato). Avremo così la massima espressione del potenziale di concorrenza ("correre insieme per obiettivi condivisi ", Massimo Cacciari), e quindi "gioia"! 

E avremo le risorse per ridurre le disuguaglianze, far crescere le chance (possibilità, occasioni, rischi, responsabilità) e la fratellanza (tutelare il bisogno, sempre, direbbe Claudio Martelli; fare giustizia, tagliare alla radice il rancore, la rabbia). 

Vale anche per il nostro far Politica: tattiche e alleanze siano al servizio di ricerche, visioni, progetti e dibattiti (opinione pubblica e consenso). Per farli, ti devi organizzare per competenze, passioni, snodi chiave, priorità. 

Non ridurre ma raddoppiare la "concorrenza". Così l'Occidente tramonta alle "caverne egoiche" (delle persone e degli Stati / imperi) e fa vivere i suoi valori. l'Europa deve qui dare un contributo speciale, classico e nuovo.

PS. Suggerisco a Harris (e ai politici europei) di dare un vantaggio fiscale alle imprese che rischiano accordi sindacali / aziendali in tal senso.

Francesco Bizzottto