LOMBARDIA PUBBLICO E PRIVATO:
DIALOGO
E COLLABORAZIONE
Il Network Assicuratori del Pd auspica il dialogo tra
Assicuratori (nella loro duplice veste di investitori istituzionali e di attori
di solidarietà responsabile) e Pubbliche Istituzioni milanesi e lombarde.
Obiettivo: favorire un percorso di reciproca collaborazione.
La Lombardia (con
Milano) ha l’esigenza di ripensare, con sguardo policentrico, le infrastrutture
del tessuto urbano. Per essere competitiva, attrarre risorse umane e
finanziarie, ridurre i rischi ambientali (congestione del traffico, inquinamento,
fenomeni atmosferici abnormi) e trarne vantaggi (energia dalla falda idrica;
maggiore mobilità sicura).
Le imprese assicuratrici sono impegnate in un mercato aperto all’Europa, con
ampi margini di sviluppo interno e buone chance (tecniche, culturali e
patrimoniali) esterne.
Solvency II è la direttiva europea del comparto assicurativo che “mette al centro (…)
la qualità e quantità di rischi che ogni impresa si assume con le sue decisioni
di impegno verso gli assicurati e di investimento delle disponibilità
finanziarie”. “La nuova disciplina prudenziale (…) collega strettamente
i requisiti di capitale ai rischi del portafoglio assicurativo”. Mira a “prevenire
le crisi”. Così IVASS (l’Istituto italiano di vigilanza) nella sua
pubblicazione “Solvency II”, che prosegue: “Maggiori sono i rischi che
decidono di coprire con le loro polizze, maggiore è il capitale di cui devono
disporre.” Il Consiglio di amministrazione “approva anche le politiche
di valutazione e gestione dei rischi nonché i piani di emergenza, di
riservazione, di riassicurazione e delle altre tecniche per la mitigazione dei
rischi.” La compagnia di assicurazioni è chiamata a darsi un “cruscotto
del rischio” che determini, “sulla base delle valutazioni attuali e
prospettiche dei rischi, la propensione al rischio dell’impresa in coerenza con
l’obiettivo di salvaguardia del patrimonio della stessa”. Ne consegue –
stante l’ampia libertà d’investimento prevista – un delicato ruolo di “governance”
del Cda: “politiche scritte” per una “struttura organizzativa
trasparente” che realizzi una “chiara ripartizione e un’appropriata
separazione delle responsabilità e un sistema efficace per garantire la
trasmissione delle informazioni”. Solvency II chiama così anche gli
Intermediari ad assumere ruolo e responsabilità nuovi.
Solvency II capovolge
la storia degli ultimi tre secoli del mestiere di assicuratore e lo riporta
alle politiche d’impresa dei suoi primi quattro secoli, quando non aveva lo
strumento statistico (Blaise Pascal, 1662) e guardava poco agli eventi del
passato per valutare le probabilità di danno. Compiva, appunto, valutazioni
prospettiche dei rischi: valutazioni soggettive e attive; pesava l’uomo, il
processo, il percorso, anche ponendosi in relazione con le Istituzioni
influenti: Venezia favoriva l’armamento delle navi commerciali e proibiva, ad
esempio, di navigare di notte tra le isole della Dalmazia.
Il presidente dell’IVASS Salvatore Rossi (Insurance Trade.it, 2 marzo 2016) ha
detto: “Il passaggio dall’approccio statico di Solvency I, basato su dati
storici, a uno prospettico come quello di Solvency II è rivoluzionario”.
Seguono alcuni esempi di Temi per il dibattito lombardo
tra PA e Mercato Assicurativo:
A. INFRASTRUTTURE
DEL TERRITORIO. Riprogettare le infrastrutture del sistema policentrico
lombardo (una esigenza matura) richiede visione, grandi progetti e ingenti
capitali. Riguarda in primo luogo il trasporto di persone e di merci e il
conseguente riassetto idrogeologico. Obiettivo: aumentare mobilità,
attrattività e competitività, e ridurre i grandi rischi del traffico,
dell’ambiente e catastrofali. La partecipazione dell’Assicuratore (investimenti
e polizze) sarebbe segnale di affidabilità dei progetti.
B. SALUTE.
Riteniamo che la cura della Salute debba avere a base la Personalizzazione
delle cure e la Prevenzione di malattie e infortuni. L’Assicuratore può
integrare e personalizzare il sistema Sanitario Pubblico (sino alla tutela del
rischio di Non Autosufficienza, che per un 70enne è oggi al 40%) ed è
economicamente interessato alla prevenzione. Anzi, la prevenzione dei danni è
propriamente conseguente all’indirizzo di Solvency II.
C. CASA.
Risorsa tipica del lombardo: ne è proprietario l’80% (Francia e Germania sono
tra il 40 e il 50%). A Milano l’85% è proprietario di casa e il 40% è ultra
60enne. Le polizze e garanzie per la casa meritano sostegno e sviluppo. Vi sono
segnali di difficoltà: si vende la nuda proprietà della casa per risolvere i problemi
dell’età avanzata.
D. AZIENDE.
È il fronte dei rischi grandi e complessi. È interesse del Paese che anche i
servizi assicurativi avanzino sul terreno di Industry 4.0, della
interconnessione, delle relazioni di rete, in tempo reale; che abbiano campo e
trovino mercato interno e d’esportazione. Possiamo definire queste relazioni prospettiche,
cioè capaci di dare ai rischi d’impresa una forma (probabilità) vincente nel
mondo e compatibile con l’ambiente.
E. CULTURA
DELLA PREVENZIONE. La visione prospettica dei rischi (Solvency II)
richiede una crescita culturale della società e il suo orientarsi alla Gestione
dei rischi, alla prevenzione, come ha fortemente auspicato il presidente
Mattarella. Tra pubbliche Istituzioni e compagnie di assicurazioni – come è
stato fatto per la RCA – c’è un comune interesse a sviluppare ricerche,
consapevolezza e iniziative su questo terreno.
F. IL
FIUME SEVESO COME ESEMPIO E TEST. Tre azioni per gestire e ridurre subito
il rischio di danni da esondazione di questo fiume, spina nel fianco del nord
Milano. Ipotesi definita con Aipai – Associazione di periti liquidatori
Incendio e Rischi Diversi – e gli assessori Franco D'Alfonso e Marco Granelli
del Comune di Milano, nel marzo 2015:
1.
la segnalazione di percorsi e riferimenti previsti o consigliati dalla
Protezione civile;
2.
opere di protezione per negozi, cantine e altri ambienti esposti al rischio;
3. una assicurazione privata innovativa e facoltativa
dei beni interessati, messa a punto e offerta da un pool di compagnie di
assicurazione milanesi.
Un’indagine realizzata nel 2014 dal consorzio Cineas
del Politecnico di Milano tra le persone danneggiate da calamità naturali,
evidenzia che:
l’attuale sistema non funziona per il 75% della popolazione a rischio;
un sistema misto pubblico / privato (Assicurazioni) è ritenuto migliorativo per
il 65%;
il 54% degli intervistati è propenso a stipulare una
polizza (72% se a premio deducibile).
“La riduzione del rischio di catastrofi deve diventare
parte integrante della politica di
sviluppo dell'Unione. (…) Gli strumenti per la gestione delle catastrofi
devono fare maggiormente appello a soluzioni assicurative. (…) Se sono
ben pensate e trasparenti, le polizze assicurative possono essere quindi uno
strumento di mercato capace di scoraggiare comportamenti avventati e promuovere
la consapevolezza dei rischi.”
Kristalina Georgieva, Commissione
europea, 18.10.'11.
"Trent'anni
fa l'onda di piena del Po scendeva al delta in 5 giorni. Oggi in 5
ore.”
Armando Gariboldi,
naturalista, agrotecnico, giornalista scientifico.