Ora che le
elezioni sono passate, con il buon esito che sappiamo, possiamo forse
riprendere a ragionare senza essere strattonati a destra e manca da pulsioni
demagogiche e populiste.
Il PD di Renzi, il nostro partito, realizzi una sintesi politica, superi la frammentazione
registrata negli ultimi mesi. Siamo più che mai convinti che senza una visione
riformista nazionale non si riuscirà a realizzare nessun passo avanti, ma anzi
si finirà per cadere vittime della palude della burocrazia, con l’effetto
opposto di rendere ancor più ingovernabile il settore.
La nuova
dirigenza del PD costruisca un modo nuovo di occuparsi delle assicurazioni
chiedendo ai competenti di aiutarci a costruire proposte di governo che abbiano
come riferimento l’interesse nazionale prevalente, facendo sintesi di interessi
spesso contrapposti e capaci di paralizzare ogni iniziativa di cambiamento.
Sappiamo che
sta riprendendo l’esame parlamentare e governativo sull’art.8 del ddl
stralciato dal governo precedente in materia di RCA.
Dopo anni di
dichiarazioni d’intenti resta il dato sconfortante che il premio medio pagato in
Italia è pressoché doppio della media europea, come certificato dalle stesse in
uno studio commissionato a BCG. Calano i sinistri, aumentano gli utili, ma i
premi non si schiodano. E l’etica sociale tanto sbandierata dalle imprese? Ma non
solo: così non si liberano spazi per uno sviluppo del settore oltre il rischio
della circolazione, la cui incidenza di raccolta premi rimane determinante. Il
cui ruolo nella prevenzione dei rischi è eternamente marginale,
quando invece in tutta Europa sta diventando centrale.
Si porti
dunque a compimento una riforma avviata dal governo Monti e mai definita, con
aggravamento di oneri per imprese e operatori, senza benefici per il
cittadino utente del servizio.
Ci sembra
ragionevole partire dal nuovo Disegno di legge dei Sen. Tomaselli e Cuomo, che riformulando
alcune parti e arricchendo con nuove proposte il citato art.8, si avvicinano
ad un buon punto di mediazione, rendendo finalmente perseguibile l’obiettivo di
una riduzione strutturale dei costi della RCA, per avvicinarla al resto d’Europa.
I punti
salienti sono:
1)
La
revisione del sistema di rimborso fra le imprese dei sinistri con pagamento
diretto al cliente, con l’obiettivo di rendere le compensazioni più
corrispondenti al reale valore dei risarcimenti e di stimolare le imprese a una
maggiore efficienza.
2)
Una
serie di iniziative volte a ostacolare la messa in atto di comportamenti
truffaldini, facendo salve le cause di forza maggiore non imputabili al danneggiato,
fra cui l’obbligo di denuncia del sinistro entro sei mesi dall’accadimento, l’identificazione
immediata dei testimoni, la verifica che non vi siano testimoni “seriali”,
oltre ad altri accorgimenti atti ad individuare indizi di frode.
3)
La
libertà di scelta per i contraenti rendendo facoltative alcune formulazioni in
fase di offerta, con adeguati sconti di premio, come l’ispezione preventiva del
veicolo, la scatola nera con interoperabilità dello strumento elettronico pagata
dalle imprese, il risarcimento in forma specifica, la rinuncia a cedere a terzi
il diritto risarcitorio, l’accettazione preventiva di servizi medico sanitari
forniti da professionisti indicati dalle compagnie.
Vi sono
invece due aspetti critici di questo disegno di legge che riguardano:
4)
la
riproposizione della proposta demagogica di applicare la miglior tariffa della
compagnia agli assicurati che non abbiano causato sinistri negli ultimi 5 anni,
che ovviamente risponde a una richiesta legittima di giustizia da parte degli
assicurati, che a parità di comportamenti si vedono penalizzare a seconda della
provincia di residenza. E' stato evidenziato da più parti, il sistema
tariffario bonus malus attuale fa acqua da tutte le parti, ma per superarlo è
necessario un approfondimento tecnico responsabile. Questa proposta di premiare
i più bravi, invece, si tradurrebbe in una riformulazione tariffaria che
spalmerebbe inevitabilmente l’onere sulla restante platea di assicurati
sinistrosi. Piaccia o meno, il sistema assicurativo si regge sul principio
della mutualità e da questo non può svincolarsi.
5)
La
destinazione finalizzata per legge al fondo vittime della strada e alla prevenzione
è sicuramente una importante novità, ma non sembra però credibile che le multe possano
arrivare fino al 10% del fatturato annuo dell’impresa. Speriamo si tratti di
una svista che si commenterebbe da sé.
Ricordiamo
infine che dovrebbero essere ricomprese anche:
6)
Rilancio
del ruolo del Preventivatore Ivass e del Contratto Base, superando la
previsione dei tre preventivi prevista dai precedenti governi e mai attuata.
7)
Pervenire
ad un’equa definizione della tabella delle macro invalidità, valutandone anche
l’effetto oltre il settore Rca. Come rilevato la causa dell’infortunio non
dovrebbe avere diversi indennizzi.
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