venerdì 16 novembre 2012

Urgente riprendere i lavori per un nuovo modello di gestione delle catastrofi naturali.

<< il ministro dell'Ambiente, Corrado Clini, di fronte all'ennesima emergenza per alluvioni, ha definito come urgente e necessario un intervento al patto di stabilità per reperire risorse per finanziare un programma per la sicurezza e la manutenzione del territorio: «Il territorio del nostro Paese è esposto agli effetti di variazioni climatiche che stressano aree già vulnerabili per le caratteristiche idrogeologiche, o per gli usi intensivi di aree urbanizzate dove sarebbe stato necessario vietare o limitare insediamenti abitativi e produttivi. Gli eventi, che si ripetono puntualmente nell'autunno e nella primavera, richiedendo interventi straordinari e costi imprevisti per tamponare i danni, di gran lunga superiori ai costi della prevenzione. Mentre la serie storica degli eventi avrebbe dovuto orientare da tempo politiche e misure per la protezione delle zone più vulnerabili, anche sulla base dei dati raccolti ed elaborati dal Ministero dell'Ambiente: il 10% della superficie nazionale è ad alta criticità idrogeologica, ed i comuni interessati sono 6.633 >>. Il Sole 24 Ore – 12.11.2012

Torna  purtroppo attuale la riflessione sui criteri di Gestione (compresi quelli costruttivi) e sulle tutele predisposti dallo Stato e dalle Regioni rispetto ai grandi rischi, in primo luogo quelli catastrofali. (v.sotto nel blog nostre proposte sul tema). Ci auguriamo che riparta il tavolo di lavoro istituito a maggio presso la protezione civile per definire un modello integrato pubblico privato sull’esempio degli altri paesi europei ( oppure della Turchia). I problemi che si rimandano non scompaiono, ma si aggravano!

Segnaliamo la documentazione del recente Convegno ANRA LLOYD'S sul tema http://www.anra.it/det_seminari_convegni.php?id_seminario=24


 

Nessun commento:

Posta un commento