martedì 22 novembre 2011

La RC Auto in Italia: Minaccia o opportunità per il consumatore e le istituzioni?

La situazione italiana sul tema dell’RC è in completo stallo: da una parte le Compagnie accusano i consumatori di commettere frodi (tra falsi sinistri e colpi di frusta ad ogni parcheggio) e le istituzioni di non effettuare il loro dovere di controllo, dall’altra l’ISVAP che “punisce” le Compagnie con sanzioni, adempimenti burocratici (regolamenti vari, questionari di adeguatezza, etc.) e realizza preventivatori inutili a spese della collettività.
Tra i due litiganti il terzo paga: i consumatori vedono lievitare i premi della RC e non capiscono perché solo in Italia si faccia tanto rumore per nulla di concreto.
Ora il problema vero è l’attribuzione delle responsabilità di gravare sul cittadino: il Governo nazionale toglie risorse ai governi locali e li lascia “liberi” di agire sulle tassazione della RC Auto. Alcune Provincie sono cadute nella trappola anche perché non hanno molte altre possibilità: non ti do il pane ma ti autorizzo a mettere le mani nelle tasche degli altri… e se non lo fai sono fatti tuoi!
In questi casi sarebbe bene che le Provincie abbiano l’intelligenza e la capacità di rivolgersi ai cittadini spiegando il motivo di tali incrementi e, soprattutto, dedicando tali risorse economiche per incrementare la sicurezza, migliorare la qualità dei servizi e delle infrastrutture dedicate ai contribuenti colpiti: chi ha necessità di muoversi (che nella maggior parte dei casi è automobilista per necessità e non per scelta). È solo rendendo tangibili le migliorie che i contribuenti ne comprendono il senso: una città intelligente con strade più sicure (anche per i pedoni), mobilità sostenibile in zone a traffico limitato (mezzi pubblici ma anche biciclette, car sharing, veicoli elettrici, etc.) ed efficienza grazie ad una elevata informatizzazione diffusa che permettano una riduzione del costo assicurativo in Italia.

L’ISVAP l’anno scorso ha avuto una iniziativa interessante: ascoltare i vari attori per trovare una via di uscita. La montagna ha partorito un elefante: l’istituzione di una agenzia Antifrode, la definizione della tabella sulle macro e micropermanenti, il maggior utilizzo del risarcimento diretto e l’abolizione del tacito rinnovo!
Tutte iniziative molto onerose, con impatti minimi sulle tariffe oppure validi a livello teorico ma non nella pratica.

Ma vediamoli nel dettaglio:
1. Agenzia Antifrode: gli elevati costi strutturali e di gestione (pagati indirettamente dal consumatore… chi altri se no??!) andrebbero a diminuire se non ad azzerare i benefici già di per sé limitati alle frodi reiterate (le uniche che una struttura del genere è in grado di individuare e che rappresentano solo una parte del problema). INIZIATIVA SOPRAVVALUTATA.
2. Le tabelle potrebbero essere utili se poi venissero applicate e se non ci fossero medici compiacenti disponibili ad elevare i gradi di invalidità riscontrati. Proprio sulle micro permanenti (che rappresentano il vero problema italiano) le compagnie non hanno nessun interesse a contestare il sinistro: i costi per un contenzioso con il cliente sono ben superiori all’eventuale beneficio. Per quanto riguarda le invalidità superiori al 9% confermiamo la nostra contrarietà a un intervento che scarica sui danneggiati le esigenze di cassa delle compagnie. Anche in questo caso, come ormai è consuetudine, il governo ha emanato un decreto che recepisce solo l’interesse della parte imprenditoriale, senza tener conto della realtà consolidatasi nell’ultimo anno sulle tabelle del tribunale di Milano. Ma il problema non era la certezza nella quantificazione? Ora scopriamo che anche sottraggono risorse a persone e famiglie che possono trovarsi veramente in difficoltà, per compiacere i bilanci delle compagnie gravemente compromessi dagli investimenti in titoli del debito dei paesi e delle società in crisi! INIZIATIVA UTILE IN TEORIA MA NON NELLA PRATICA.
3. Il risarcimento diretto è un ottimo strumento e dovrebbe essere effettivamente adottato in maniera diffusa: le compagnie hanno tutto l’interesse nel gestire al meglio il proprio cliente anche perché è il momento migliore per instaurare un rapporto di fiducia. Dal punto di vista dei costi nulla però cambia, anzi: la compagnia non ha alcun interesse ad avere un contenzioso con il proprio cliente e pertanto è maggiormente disponibile a chiudere un occhio anche se la richiesta di risarcimento è superiore. INIZIATIVA INUTILE AL FINE DI RIDURRE I COSTI
4. Il tacito rinnovo nonostante sia sempre stato “venduto” come strumento di tutela del cliente (per non lasciarlo senza copertura assicurativa) è invece sempre stato utilizzato dalle compagnie a scapito del cliente per obbligarlo a non cambiare assicuratore. L’introduzione, nel 2007, dell’obbligo di invio dell’attestato di rischio prima della scadenza dell’annualità ha, di fatto, liberato il consumatore dall’unico strumento che le compagnie usavano in maniera coercitiva per legare a sé l’assicurato. Con o senza il tacito rinnovo è, quindi, dal 2007 che il consumatore è libero di cambiare assicuratore anche perché non esistono casi in cui le compagnie abbiano agito la possibilità di recuperare il premio del rinnovo in caso di mancato annullamento.
L’iniziativa pertanto ha solo “sanato” una situazione già diventata ormai pratica comune. INIZIATIVA NECESSARIA MA INUTILE AL FINE DI RIDURRE I COSTI.

Quindi?
Non ci sono altre modalità più efficaci per intervenire sul problema dell’RC auto in Italia?
Il Network degli assicuratori (formato da professionisti interdisciplinari del settore assicurativo) propone due interventi più semplici ma decisamente più efficaci:
1. il testo standard per la RC Auto obbligatoria
2. la scatola nera

TESTO STANDARD PER LA RC AUTO

Su esperienze viste all’estero (nello specifico la polizza malattia in Olanda), l’ISVAP dovrebbe realizzare il testo “standard” di polizza minima che tutte le compagnie che desiderano operare in Italia devono proporre sul mercato.
I termini per una corretta applicazione devono essere i seguenti:
1. il testo di polizza (coperture, rinuncia alla rivalsa, etc.) e la struttura della tariffa (massimali disponibili, elementi di valutazione del rischio, etc.) sono definite dall’ISVAP con l’applicazione della tassazione minima di legge (9%);
2. ogni compagnia è libera di definire il prezzo e la provvigione da riconoscere ai propri agenti;
3. il prezzo pubblicato non può essere soggetto a sconti né a modifiche varie;
4. le compagnie possono offrire ulteriori prodotti RC e CVT con caratteristiche di copertura più ampie e con prezzi liberi;
5. Le compagnie e gli intermediari che non rispettano tali indicazioni sono soggetti alla sospensione o alla cancellazione dal RUI;
6. Le Provincie possono applicare tassazione superiori al 9% ma solo su altre tipologie di copertura diverse da quella standard ISVAP.

i vantaggi sarebbero:
a. I preventivatori avrebbero un senso: attualmente viene confrontato un prezzo teorico (non sono considerati gli sconti che tutte le compagnie applicano) con coperture molto differenti (alcune polizze costano poco ma offrono coperture con molti vincoli e cavilli).
b. il consumatore avrebbe trasparenza assoluta in termini di coperture e prezzo.
c. il consumatore avrebbe maggiore “sicurezza” sulla efficacia del livello di copertura ottenuto.
d. il mercato beneficerebbe finalmente di una reale ed efficace concorrenza.

Obbiettivo: Attivare una reale concorrenza nel mercato assicurativo della polizza obbligatoria.

LA SCATOLA NERA

La scatola nera dovrebbe essere utilizzata in maniera massiccia. Questo apparecchio, che registra l’impatto (intensità e direzione nonché luogo e orario) di tutti gli incidenti (dai leggeri tamponamenti a quelli più gravi) e ne trasmette i dati in tempo reale, rappresenta una rivoluzione assoluta che permette una drastica riduzione dei costi della RC Auto. Il problema principale degli attuali costi è infatti rappresentato dal cosiddetto “colpo di frusta” e dai relativi risarcimenti richiesti. Questa pratica tutta italiana è estremamente diffusa tra la popolazione (anche le persone più corrette non rinunciano, in caso di sinistro, a richiedere una facile risarcimento tramite un referto medico che non si rifiuta a nessuno). L’utilizzo della scatola nera insieme ad una legislazione che dichiari non risarcibile il danno alla persona in caso di sinistro che abbia registrato una forza inferiore ad un determinato livello, permetterebbe una drastica riduzione dei costi a carico delle compagnie e, quindi, dei relativi premi applicati (l’ANIA ha statisticato in circa 1,7 miliardi annui l’impatto di questa tipologia di sinistri).


L’utilizzo di questo semplice ed economico strumento (l’attuale costo è inferiore ai 100€) quindi porterebbe a:
1. evitare le speculazioni sulle micro permanenti (colpi di frusta): il sistema registra il livello di impatto. RISPARMIATI 1,7 MILIARDI DI €
2. evitare le frodi generiche (in maniera più efficace di una eventuale Agenzia in quanto interviene già sul primo sinistro e non sulla reiterazione): il sistema registra se è avvenuto l’incidente indicando luogo, data e dinamica. RISPARMIATI 1,5 MILIARDI DI €
3. disincentivare comportamenti di guida pericolosi tramite tariffe equilibrate realizzate sui corretti comportamenti di guida indipendentemente da dove abitano (un bravo cittadino di Napoli pagherebbe come un bravo cittadino di Bolzano e viceversa). EDUCAZIONE ALLA GUIDA E PREVENZIONE
4. eliminare il criterio di Bonus/Malus che interviene in ottica punitiva e non preventiva. MIGLIORAMENTO DEL RAPPORTO CONSUMATORE-MONDO ASSICURATIVO
5. gestire in tempo reale le attività di verifica della copertura assicurativa da parte delle forze dell’ordine andando ad individuare i veicoli non assicurati tramite l’informatizzazione dei dati assicurativi e la dematerializzazione del contrassegno (da recenti indagini si contano circa 3 milioni di veicoli non assicurati, per il controvalore di circa 1,2 mld di premi RC). CONTROLLO DELL’OBBLIGO ASSICURATIVO
6. diminuire i contenziosi e i costi della giustizia grazie ad informazioni CERTE e MISURABILI sulla dinamica dei sinistri.
7. studiare e mettere in pratica servizi utili al miglioramento del traffico e alla tutela della persona: servizio di soccorso immediato in caso di incidenti gravi (invio soccorso push in caso di impatto violento); servizi di gestione del traffico (tramite individuazione immediata di incidenti e di ingorghi); servizi di gestione delle aree metropolitane (accesso a ZTL); servizi per il cittadino (ad es.: avviso di allontanamento e di superamento della velocità utili in caso di affidamento del veicolo a figli o a terzi, localizzazione del veicolo in caso di parcheggio o di spostamento da parte di terzi).

ULTERIORI SVILUPPI

1. Progetto di diffusione dei sistemi di trasporto intelligenti (direttiva UE 2010/40).
È allo studio della Comunità Europea l’introduzione obbligatoria del dispositivo in tutti i veicoli per il monitoraggio del traffico in tempo reale e per le chiamate di emergenza (e-call): iniziare ora ad effettuare alcuni test significa essere pronti ad utilizzare la tecnologia al meglio nel momento della sua diffusione massiccia.

2. Tassa automobilistica.
La medesima tecnologia è in fase di sperimentazione in Olanda per il pagamento della tassa automobilistica legata all’utilizzo e NON al possesso: una convergenza di obbiettivi che rende della tecnologia satellitare la Soluzione (con la S maiuscola) per problematiche annose e mai risolte in un’ottica di salvaguardia dell’ambiente e del portafogli del cittadino premiando un utilizzo virtuoso, consapevole e responsabile del mezzo di locomozione privata.

3. Corsi di guida.
Un intervento congiunto tra istituzioni e compagnie assicurative nell’ambito della formazione alla guida tramite corsi (teorici e pratici) più uniformi che garantiscano un livello di preparazione minimo e controllato offrendo vantaggi ai migliori (es.: costi assicurativi inferiori).

CONCLUSIONI

Un utilizzo congiunto di entrambe le iniziative porterebbe ad una riduzione drastica delle tariffe (fino al 20%) senza considerare ulteriori impatti innescati da un circolo virtuoso di responsabilizzazione del consumatore che, in pochi anni, potrebbe avvicinare i prezzi della RC auto agli standard europei.

Nessun commento:

Posta un commento