mercoledì 10 dicembre 2025

EUROPA

È TEMPO DI DECISIONI MISURATE (DI RISCHI)

I Paesi europei devono stare uniti e prendere decisioni. Togliere di mezzo la regola dell'unanimità. 

Ciascuno perde qualcosa e ottiene molto di più. È la cartina di tornasole dei governi.

E non basterà armarsi e coordinarsi.

L'Europa può difendersi con mezzi più potenti (non disarmata). Con:

1° una visione politica alta (pace, mediazione dei conflitti, accordi di disarmo, testimoni prestigiosi, motivazioni e percorsi);

2° un gruppo di personalità credibili, rappresentative, attive, propositive;

3° iniziative culturali e diplomatiche multipolari che favoriscano (Opinioni pubbliche) il reciproco rispetto e la crescita, l'aggregazione di Paesi (potenze regionali) e la riforma dell'Onu. 

Togliere la paralizzante regola del diritto di veto e ascoltare il Sud del mondo. Rischiare Decisioni. 

Francesco Bizzotto 

martedì 2 dicembre 2025

UN CONTRIBUTO CONCRETO

RIFORMISTI IN CAMPO

Schlein e Conte (e Meloni) rischiano di farsi del male. Fino all'odio, con il che la frittata è fatta. Invece, sono volti aspri del fare Politica, di sinistra e di destra. Un quarto volto è quello riformista, gradualista, prudente, rispettoso, aperto, istituzionale. Può scendere in campo e dare una mano.

I Calenda, Renzi, Bonaccini, Del Rio, Fico, Salis, Gori, possono aiutare Schlein e Conte a non commettere errori, a sinistra (e i Crosetto a destra). Del resto, il modo migliore di stare in seconda fila è aiutare (veramente) chi sta in prima. Vale in tutti i casi.

Come? Lavorando sul terreno loro congeniale dei contenuti, delle idee che si fanno proposte di riforma, progetti, programmi politici (per i prossimi esecutivi).

In termini di Risk management: coltivare idee (pericolose) per farne progetti che abbiano gambe (consenso); che diventino "bei Rischi" (Deborah Lupton).

Solo i bei Rischi potranno agganciare il vasto elettorato (ora maggioranza) che non vota e che è interessato a idee e proposte concrete, specie se di propria competenza. Ah, i competenti!

Perché è chiaro: vincerà la sfida (democratica) chi saprà dare alla Politica seri contenuti di merito, messi a punto con diversi contributi. Serve meno centralismo (e leaderismo) e più rete di inclusione e di partecipazione, direbbe il presidente Mattarella.

Francesco Bizzotto