lunedì 15 settembre 2025

PERCHÈ NO ALLA GUERRA

 L'EUROPA SCAVI IN QUESTO RISCHIO


La questione della pace è centrale. l'Europa può uscire dall'affanno e fare meglio la sua parte. È l'obiettivo di un dialogo (a Mestre ieri, 13 settembre) tra Massimo Cacciari e monsignor Vincenzo Paglia. Ho sentito in entrambi un fuoco vivo per la pace. Li rispetto, ma non mi hanno convinto.

Convergono sul no agli investimenti europei in armi. Paglia: la guerra non risolve mai i conflitti. Cacciari: se l'Europa pensa ad armi di difesa, si faccia l'esercito europeo.

Hanno entrambi ragione. Mentre capisco di più Paglia, me la prendo con Cacciari, che adesso parla di esercito europeo e di giuridicizzazione dei conflitti ... Dice: ridare un ruolo autorevole, decisivo all'Onu. Come si fa – aggiunge – a chiedere che vinca il diritto ucraino a non essere invasi e stare zitti sulla Palestina?!

... Ma, fino a ieri Cacciari ha chiesto di cercare l'accordo con la Russia a ogni costo (riconoscendole un "ruolo imperiale") e ha irriso l'Onu. Oggi è evidente: la Russia vuole l'Ucraina, non la pace.

Trovo, per inciso, la posizione cinese più saggia: cerca un equilibrio nuovo per una "governance" (principi, regole, procedure di decicione, di rischio) mondiale rispettosa del "Sud del mondo". E chiede un'istituzione – una nuova ONU, non egemonizzata dall'Occidente – di mediazione alta.

Preciso è stato papa Leone XIV il 26 giugno: "Vergognoso e indegno far prevalere la forza sul diritto".

Il punto è qui. Rafforzare la convinzione (l'Opinione pubblica) che serva un'istituzione autorevole e forte di mediazione dei conflitti. E costruirla. È il vero no alla guerra. A questo fine servono motivazioni profonde e radicate nella ragione e nel cuore degli uomini. Di tutti.

Questo è il ruolo europeo: motivare a fondo le ragioni del giusto, del bene, del bello. E della mediazione necessaria tra opinioni, valori e interessi diversi, che sono una ricchezza da rispettare e di cui essere curiosi, ci diceva il cardinale Martini. Convincere a questo.

La nostra filosofia, scienza e tradizione spirituale possono qui trovare terreno di impegno e ruolo. E grandi sviluppi.

Francesco Bizzotto