Ci siamo. Il
business “croce e delizia” del mercato assicurativo sta evolvendo più veloce di
quello che ci saremmo aspettati. Complice la ormai noiosa e banale crisi,
l’utilizzo dell’automobile sta subendo una evoluzione che è più rapida in
Italia rispetto agli altri paesi.
Servizi come
Car2go, Enjoy e Twist sono i pionieri di uno stile di vita che prevede una
riduzione degli oggetti posseduti e un aumento degli oggetti condivisi.
L’automobile sarà anche uno status symbol che va posseduto, ma non certo se
parliamo di una FIAT, una Renault, una Opel o una KIA: queste sono auto “utili”
che il consumatore può limitarsi a “consumare” senza possedere. I soldi
risparmiati poi potranno essere utilizzati per acquistare un bene di necessità
o un capriccio: che sia una auto storica o un viaggio esotico, una borsa di
Hermes o una scarpa di Louboutin.
E le assicurazioni?
Per ora guardano passivamente la riduzione di un business fondamentale per i
bilanci.
Ma c’è una strada
che potrebbero incominciare a predisporre utilizzando la forza delle lobby a
livello europeo.
Questa strada
porrebbe fine a una anomalia concettuale che vede il mercato RCA assicurare la
responsabilità senza definire la responsabilità del singolo. Infatti la polizza
tradizionalmente copre chiunque sia alla guida di un veicolo identificato (a
meno che non sia attivata la guida esclusiva), “assicura la targa” si dice
impropriamente.
La copertura di
responsabilità invece dovrebbe essere legata alla responsabilità del singolo,
la persona dovrebbe essere maggiormente responsabilizzata ed eventuali
penalizzazioni dovrebbero essere attribuite al guidatore e non al titolare
della polizza.
Per questo motivo
si potrebbe introdurre la copertura di responsabilità civile obbligatoria
legata alla patente: contestualmente all’ottenimento della licenza di guida, il
cittadino deve tutelare se stesso e la società in cui vive, contraendo una
copertura di responsabilità civile per la guida dei veicoli.
Immaginate gli effetti
positivi che potrebbe avere sul mercato assicurativo e sullo sviluppo del
settore:
·
possibilità di ridefinire l’equilibrio
del settore con una maggiore mutualità (numero di patenti maggiore del numero
di automobili)
·
possibilità di costruire un prodotto
maggiormente personalizzato
·
possibilità di sviluppare il settore
della RC privata: basta togliere dalle esclusioni “i danni derivanti dalla
guida di autoveicoli muniti di copertura obbligatoria….”
·
abolizione degli espedienti introdotti
con la legge Bersani per cui “il veicolo lo intesto al padre per permettere al
figlio di godere della classe di merito”.
·
Rendere le compagnie indipendenti
dalla contrazione del mercato delle automobili dovuto dalla evoluzione
dell’utilizzo.
·
Evitare i problemi di attribuzione di
responsabilità assicurativa dovuti
all’utilizzo dei veicoli “condivisi”.
Senza contare che anche le coperture Incendio e Furto potrebbero essere incluse nelle polizza “fabbricato e contenuto”, la copertura “infortuni del conducente” sarebbe una sola evitando il dilemma “copertura auto o RE” dove solo la provvigione è l’unico vero motivo di scelta.
Sicuramente le case
automobilistiche avranno qualche difficoltà in più a proporre le copertura
assicurative, questo sarebbe il canale
di vendita maggiormente penalizzato. Ma alle difficoltà di un canale, si
affianca un nuovo canale: le scuole guida.
E questo sarebbe un
nuovo canale dove le Compagnie assicurative potrebbero investire direttamente
sviluppando quella sensibilità di responsabilità sociale tanto in voga negli
ultimi anni.
Il mondo evolve e
l’evoluzione può essere subìta o gestita: cosa faranno le compagnie
assicurative in questa arena darwiniana?