Ora arriva il decreto in base al quale viene istituita la tabella unica nazionale per il calcolo del valore dei punti di invalidità permanente superiore al 9%, ma tagliando anche della metà i risarcimenti attualmente praticati sulla base delle tabelle del Tribunale di Milano.
Una cosa giusta dare certezza di spesa al sistema, un po’ meno mettere le mani nelle tasche di famiglie già colpite da pesanti conseguenze di un grave infortunio stradale.
Peccato farlo adesso, in agosto, come le peggiori cose. Andava fatto e comunicato con calma, per bene, in tempi normali. Magari spiegando.
La Tabella base delle IP dal 9% in su è una cosa giusta, anche se forse poteva essere più generosa. Non preclude la personalizzazione della valutazione caso per caso (non comprende infatti il danno morale) e quindi in qualche modo è aperta.
Certo, è stata venduta male. E' una base di uniformità. Quella che chiediamo per la Tariffa RCA: perché un bravo automobilista napoletano deve pagare il 60% in più del bravo automobilista milanese?
L'Ania sbaglia (e con lei l'Isvap, in penombra, come al solito). Fa troppo conto, per risanare il marciume della RCA, quasi solo su iniziative di controllo amministrativo, esterne al mercato e al servizio. Il risanamento vero passa attraverso un rilancio della concorrenza e del servizio. Ad esempio: la sola velocità di gestione del sinistro può ridurre le truffe, le esagerazioni diffuse (anche al nord), nonchè le spese di lite e di giustizia. Quanto pesano sulla tariffa? Non meno del 40%. Questo è lo scandalo.
Noi Assicuratori del Network del Pd riteniamo che la RCA non risponda più a un sano principio di solidarietà responsabile (è il principio della Assicurazione privata), ma a una costosa, caotica e ingiusta mutualità, troppo aperta agli opportunismi. La Francia ha il 51% dei nostri sinistri e il 56% della nostra tariffa: i cittadini pagano quasi la metà e gli assicuratori hanno maggiori margini per investire.
Lo ripetiamo: qui brilla per opacità un ruolo chiave; quello dell'Isvap. E il governo? Discute del Processo lungo. Anzi, no, è in vacanza.
Una cosa giusta dare certezza di spesa al sistema, un po’ meno mettere le mani nelle tasche di famiglie già colpite da pesanti conseguenze di un grave infortunio stradale.
Peccato farlo adesso, in agosto, come le peggiori cose. Andava fatto e comunicato con calma, per bene, in tempi normali. Magari spiegando.
La Tabella base delle IP dal 9% in su è una cosa giusta, anche se forse poteva essere più generosa. Non preclude la personalizzazione della valutazione caso per caso (non comprende infatti il danno morale) e quindi in qualche modo è aperta.
Certo, è stata venduta male. E' una base di uniformità. Quella che chiediamo per la Tariffa RCA: perché un bravo automobilista napoletano deve pagare il 60% in più del bravo automobilista milanese?
L'Ania sbaglia (e con lei l'Isvap, in penombra, come al solito). Fa troppo conto, per risanare il marciume della RCA, quasi solo su iniziative di controllo amministrativo, esterne al mercato e al servizio. Il risanamento vero passa attraverso un rilancio della concorrenza e del servizio. Ad esempio: la sola velocità di gestione del sinistro può ridurre le truffe, le esagerazioni diffuse (anche al nord), nonchè le spese di lite e di giustizia. Quanto pesano sulla tariffa? Non meno del 40%. Questo è lo scandalo.
Noi Assicuratori del Network del Pd riteniamo che la RCA non risponda più a un sano principio di solidarietà responsabile (è il principio della Assicurazione privata), ma a una costosa, caotica e ingiusta mutualità, troppo aperta agli opportunismi. La Francia ha il 51% dei nostri sinistri e il 56% della nostra tariffa: i cittadini pagano quasi la metà e gli assicuratori hanno maggiori margini per investire.
Lo ripetiamo: qui brilla per opacità un ruolo chiave; quello dell'Isvap. E il governo? Discute del Processo lungo. Anzi, no, è in vacanza.