SICUREZZA E LEGALITA' SIANO PATRIMONIO
DEL CENTROSINISTRA
DEL CENTROSINISTRA
Nei giorni scorsi è stato presentato il libro di Cristina Fiorentini: ”Difesa
in Rosa – Tecniche di incolumità e sicurezza per le donne”, edito da De
Vecchi. L’autrice è stata campionessa di judo femminile, è specializzata nel
judo per bambini. Una delle sue iniziative particolarmente interessanti è stato
il programma “Cintura Rosa” ideato per il Comune di Milano alcune anni
fa. Obiettivo dell’opera, con oltre 350 fotografie, è fare della conoscenza e
della pratica delle arti marziali uno strumento di prevenzione e di difesa al
femminile.
La specialista fornisce i consigli per evitare e fronteggiare situazioni di
pericolo nella vita di tutti i giorni, dall’ambito domestico, quali il
pianerottolo, in ascensore, per le scale e nell’androne di casa, durante lo
shopping, in auto e in strada o in un parcheggio, fino al tempo libero, nei
luoghi pubblici come il parco o in discoteca. Per poi approfondire luoghi
particolari come al bancomat, sui mezzi pubblici o in viaggio, la sera tardi.
Chiaramente queste tecniche non sono la soluzione al problema della
violenza sulle donne, ma hanno comunque l’obiettivo di creare la presa di
coscienza di sé e delle proprie capacità di gestione di situazioni di stress:
la migliore autodifesa non è la ricerca dello scontro, ma la consapevolezza dei
propri limiti ed evitare i rischi inutili. In un momento in cui una politica
malata propone di regalare le pistole ai cittadini, la prospettiva della
“Difesa in Rosa”, con la riappropriazione del proprio corpo attraverso “l’arte
marziale” è la miglior scelta possibile.
C’è però un piccolo problema: alla presentazione del libro ha partecipato
Prosperini, ex esponente del centrodestra, relegato all’oblio per vicende poco
politiche, che ha commentato ed enfatizzato, peraltro in maniera non esagerata,
il problema della sicurezza, in particolare per quanto riguarda le donne. Ma
perché un rappresentante del centrosinistra neanche “si sogna” di intervenire a
un evento del genere? Sinceramente è di difficile comprensione.
Probabilmente, per fattori di vecchia cultura, forse per l’aver passato
troppo tempo all’opposizione, forse per aver cercato di giustificare e
comprendere tutto ciò che era contro le regole sociali, per un politicamente
corretto caricaturale, si stenta a capire che adesso il problema della
sicurezza colpisce in particolare fasce deboli, come gli anziani, le donne in
determinati momenti e luoghi, le periferie.
È la stessa logica che ha portato Sel e alcuni parlamentari del Pd a
intervenire contro la proposta di legge per l’introduzione del reato di
omicidio stradale, perché le risposte, cioè un aumento della pena a 12 anni,
l’arresto immediato per l’omicidio e le lesioni gravissime, il prelievo
coattivo di campioni biologici, erano “risposte emotive e demagogiche”, come se
la repressione di un reato sia in sé un aspetto negativo. Di fronte alle
obiezioni, poi il governo e stato costretto a ricorrere al rimedio di un
maxiemendamento che è stato presentato dal ministro per i rapporti con il
parlamento Boschi, sul quale ha posto la questione di fiducia.
Ora ci avviciniamo alla campagna elettorale, sarà bene che chi vincerà le
primarie, ponga anche questo tema all’ordine del giorno, ma perché sicurezza e
legalità, soprattutto per le fasce deboli, devono diventare patrimonio del
centrosinistra.
Massimo Cingolani