venerdì 26 gennaio 2018

LA TRAGEDIA DI PIOLTELLO


MOBILITÀ & RISCHI. Investire & Gestire



La tragedia ferroviaria di Pioltello sia occasione per una riflessione a tutto tondo, senza speculare. Non siamo terzo mondo; la mobilità è parte della libertà e continuerà a crescere, specie nelle aree urbane. E con essa i Rischi, che sono l’altra faccia dello stesso foglio: la Possibilità. Dunque, investiamo per la mobilità e smettiamo di considerare separatamente le due facce del foglio. Solo così diventa sostenibile.

Non è corretto chiedere spazio per sviluppi scientifici e tecnologici che promettono vantaggi e opportunità, senza girare il foglio e valutare le conseguenze negative implicate. Non dico che non vi debbano essere (principio di precauzione) – perché “tutto ciò che è in potenza è in potenza gli opposti” (Aristotele) – ma che vanno gestite, cioè esplicitate, valutate, mitigate (Prevenzione) e assicurate. La Prevenzione è cuore della Gestione del Rischio (riduce i costi alla metà). E l’Assicurazione è una relazione di mercato che responsabilizza. L’Assicuratore ha interesse economico a che non succeda il danno (il sinistro). Agirà di conseguenza su tutti i soggetti influenti.

Esempio. Nel mercato assicurativo si racconta che anni fa una potente compagnia petrolifera inglese volesse perforare il Polo Nord. Chiese ai Lloyd’s di Londra di assicurare l’operazione, questi rifiutarono la copertura (è un azzardo, non un Rischio, una probabilità, una misura) e non se ne fece niente. Semplice.

Torniamo alla mobilità lombarda. Ha implicazioni e significati ampi. È agevole e corrisponde ai due desideri più grandi del carattere europeo: Libertà e Relazione; la fioritura individuale e il contatto con l’altro, la comprensione, l’inter-essere personale. È basilare. Merita priorità di progetti e investimenti, in ottica di foglio a due facce.

Sicurezza. È il prodotto della buona Gestione del Rischio / Possibilità. È l’obiettivo. Quale sicurezza? Lo ha chiarito Zygmunt Bauman a Milano il 29 marzo 2004 distinguendo tra Certainty, Security e Safety, dove Safety è la sicurezza attiva, raggiunta per sensibilità, capacità e abilità nel correre i Rischi (come Valentino Rossi in moto). E la Security? È quella che si fa riducendo i pericoli, limitando le attività, le occasioni. Altra cosa. La Safety implica un forte coinvolgimento del fattore umano. Esattamente quello che serve alle imprese per creare il nuovo e curare (a distanza, in tempo reale) le relazioni commerciali.

Allora, la tragedia di Pioltello ci deve indurre a un Progetto visionario per la mobilità e a una Gestione avanzata del relativo foglio (Possibilità & Rischi). La mobilità in Lombardia (un quadratino di 120 – 150 km.) merita un grande progetto di rete ferroviaria (quella di trasporto su gomma è già oltre il lecito) e grandi investimenti: una doppia rete – largamente sotto terra, per persone e merci – con il conseguente riassetto idrogeologico, necessario a prevenire i Cigni neri del cambiamento climatico. Un progetto con ricadute di attività e lavoro come 1.000 Expo. E gli investitori istituzionali abbondano. Ad esempio, l’Assicuratore è sollecitato dall’Europa (Solvency II) a fare investimenti infrastrutturali “prospettici” per ridurre il carico di rischio e dunque il capitale di solvibilità. Deve investire qui per fare gli interessi dei suoi azionisti. “Rivoluzionario”, lo ha definito Salvatore Rossi, presidente dell’IVASS. In Lombardia c’è solo un problema: di decisione politica.

Francesco Bizzotto

lunedì 15 gennaio 2018

IL TRAGICO NAUFRAGIO DELLA PETROLIERA NEL MAR DELLA CINA


COMUNICATO STAMPA
PREVENZIONE & ASSICURAZIONE
PER ANTICIPARE I DISASTRI.



L' Italia promuova in Europa  uno standard di Assicurazione obbligatoria della Responsabilità delle navi commerciali nel Mediterraneo.

L’Assicurazione (qualcuno che paghi i danni) è l’unico modo di mercato per essere certi che le navi viaggino in sicurezza.

Nel tempo di Industry 4.0: l’assicuratore può (ed è interessato a) sapere in tempo reale se le condizioni di sicurezza sono rispettate e attive.

A bordo della petroliera iraniana Sanchi (275 metri; un milione di barili) il sistema automatico di rilevazione delle navi pare non fosse operativo.

Come per il Cyber risk, anche con il condensato di petrolio non possiamo scherzare; rimediare a posteriori è sempre più difficile.

Il rischio moderno ha il carattere del cigno nero: obbliga a puntare sulla Gestione, ovvero sulla Prevenzione & Assicurazione dei danni.


 network.assicuratori.pd@gmail.com

mercoledì 10 gennaio 2018

CO-HOUSING: NUOVA IDEA DI CASA E CITTA'




 CARS – Case di Autonomia, Relazioni e Servizi





Oltre la separazione tra architetto e urbanista (Le Corbusier): favorire la vita di relazione e attiva; evitare l’isolamento; ritrovare lo spazio, la compatibilità, la Terra



L’idea del co-housing avanza anche in Italia. In Nord Europa va forte, da noi piano. Case ricche di servizi e utilità, di spazi comuni per attività diverse. Per garantire insieme i due aspetti chiave dell’abitare: autonomia – cifra del cittadino europeo – e relazioni, in sé guaritrici, utili e di mercato (offerta e domanda sono trasparenti, alla pari, e i costi si riducono).

La casa è un bel rischio da gestire: ricca e complessa, può realizzarci al massimo, grazie a una certa impostazione e alla tecnologia; può anche lasciarci in grosse difficoltà e procurare danni spaventosi (a noi e agli altri), per scelte e comportamenti poco riflessivi, e se insiste sull’isolamento. Oltre a portare con sé un crescente sovraccarico – mal sopportato tanto dai fragili anziani quanto dai giovani giramondo – ha conseguenze di stress, ansia e depressione, che favoriscono malattie, infine mentali.

La casa ricca di relazioni e servizi è la base per gestire questi rischi. Prepara il futuro (a esempio con spazi di co-working per il lavoro agile, da casa) e genera safety (la sicurezza attiva, che rende abili, previene i danni e ha costi contenuti, per Zygmunt Bauman). Ed è attorno all’idea di casa che possiamo ripensare l’urbano (le città collegate) e cercare l’equilibrio ambientale tra spazi edificati e liberi (da recuperare), civili e commerciali, verdi e coltivati (da far rinascere). Si può fare alla grande se si supera il tabù dell’altezza, che pure ha i suoi rischi. Milano ne è prova.

La casa centrata sull’attivarsi degli interessati riduce alla metà rischi e costi; consente molte economie di gestione e nel rapporto con i servizi esterni: sono questi a organizzarsi e spostarsi, non il cittadino. Vale anche per la PA e per la Sanità. Il problema è: chi sostiene la nuova idea di casa e città? Vedo cinque attori importanti:

1. La Politica e le Istituzioni, che devono orientare la soluzione dei problemi, attivare gli interessi e ridurre i rischi; anticipare, prefigurare il futuro. Possono anche non mettere risorse. La prima risorsa (e rischio) è infatti il giusto indirizzo nel medio - lungo termine;

2. Le Università, l’associazionismo, le Istituzioni culturali e artistiche: parlare, immaginare;

3. Architetti e Ingegneri, Urbanisti, Costruttori: superino le divisioni, creino, innovino;

4. L’Assicuratore con le sue tutele nei rischi, in particolare di Non – autosufficienza (polizza Long Term Care), e con i suoi investimenti “prospettici”, voluti dall’Europa (Solvency II) e dall’IVASS. È un soggetto di mercato che ha interesse economico alla Prevenzione, a una prospettiva di riduzione di danni e costi. Il suo ruolo è strategico;

5. La finanza innovativa, tra cui le Fondazioni bancarie (il presidente della Fondazione Cariplo Giuseppe Guzzetti è alfiere dell’abitare smart) e il crowdfunding (sistema di micro finanziamento dal basso – crowd = folla – che premia progetti visionari).



La casa è un nodo vitale. Sbagliare ci costerebbe troppo. Serve un’impostazione che attivi gli interessati e unisca i protagonisti (pubblici e privati); che anticipi il futuro. E poi, possiamo oggi lasciare ai figli il compito di gestire le cure necessarie alla nostra 4° età?



N.B. L'Unité d'Habitation (detta anche Cité Radieuse), è un edificio civile realizzato a Marsiglia tra il ‘47 e il ‘52 dall'architetto Le Corbusier (1887 – 1965): la casa va inserita nel contesto in modo armonioso, non separato; «una gamma di misure armoniose per soddisfare la dimensione umana».

Le sue innovazioni più significative:

 Servizi nella casa utili al collettivo: lavanderia, biblioteca, albergo, ristorante, spazi per uffici e attività.

 Il tetto abitabile, noto anche come "tetto giardino". Può diventare un giardino pensile o essere adibito a funzioni complementari e ricreative: ospitare locali ad uso comune come la palestra, una piscina, l’asilo nido, un solarium, un auditorium all'aperto e un percorso ginnico per l'attività sportiva.



 Francesco Bizzotto