venerdì 7 agosto 2015

ULTIMISSIME SUL DDL CONCORRENZA

DUE PASSI AVANTI E UNO INDIETRO?

Il defatigante iter di approvazione alla Camera del disegno di legge “Concorrenza” testimonia ancora una volta le difficoltà che incontra il governo in campo economico sociale, quando cerca di assumere come riferimento l’interesse generale, in questo caso quello del cittadino assicurato.


Le indiscrezioni di stampa ci fanno capire che, oltre alle lobby degli assicuratori, anche quelle di autoriparatori, avvocati, medici e società di gestione dei sinistri dispongono in Parlamento di poderose sponde, capaci di stravolgere a loro esclusivo vantaggio ogni provvedimento in materia di Rca. A partire dal diluvio di leggi e decreti attuativi che ormai da anni inondano il settore, con assai modesti risultati per i costi del servizio per il cittadino assicurato. Ci son voluti oltre tre anni solo per la rilevazione attraverso tutor e valichi telesorvegliati dellle targhe da abbinare alla banca dati delle assicurazioni e quando partirà, forse a ottobre, rischia di non produrre effetti perché non normata nel codice stradale.

Il nostro giudizio positivo sul dl del governo l’avevamo già detto lo scorso marzo (vedi comunicato sul Blog). Ora, sulla base delle indiscrezioni di stampa pare che tutti quei provvedimenti siano confermati con una sostanziale eliminazione delle opzioni per gli assicurati di scegliere il tipo di servizio desiderato.

Se l’obiettivo è quello di ridurre i costi delle polizze, sembra che si sia pensato a tante cose perdendo di vista il vero obiettivo.

Il ruolo del Governo dovrebbe essere orientato a due sostanziali strategie:

1.     La riduzione dei costi dei sinistri per portarli a livello europeo (se si vuole la tariffa europea)

2.     Stimolare la concorrenza tra le Compagnie assicurative.

 
Per il punto 1 è necessario (l’abbiamo ribadito più volte) incentivare la diffusione della scatola. Per fare in modo che il suo utilizzo sia diffuso, l’unica accortezza da fare è rendere i dati utilizzabili in sede giudiziaria. La scatola nera permette inoltre di raggiungere l’obiettivo che l’on. Impegno vorrebbe raggiungere con regole tariffarie “improprie”: la tariffa può venire costruita su nuove variabili legate alla qualità di guida riducendo il peso della variabile geografica, al Sud tariffe come al Nord. Inoltre al Sud sarebbe necessario intervenire per far rispettare le leggi: casco in testa e cinture allacciate. Questi sono aspetti che impattano non poco sulla frequenza e sull’entità dei sinistri.

L’altra strada è legata alle microlesioni: tabelle predefinite allineate ai livelli europei. Liquidazioni rapide e tribunali sollevati da numerose e costose cause. Questo approccio può poi essere esteso alle macrolesioni, quantomeno per uno standard di partenza a cui attenersi nelle valutazioni.

Tutto il resto (sconti stabiliti per legge, carrozzerie, banca dati antifrode, etc) incidono molto meno o addirittura nulla.

Per il secondo punto ci chiediamo dove sia finito il testo base della polizza obbligatoria. È curioso che la legge definisca “obbligatorio” avere una polizza senza specificarne il contenuto: forse è arrivato il momento di definire “cosa” sia obbligatorio. Solo in questo modo il consumatore può scegliere attraverso lo strumento “Preventivatore IVASS” che fino ad ora confronta il prezzo delle pere con quello delle banane.

E su questa polizza il Governo potrebbe introdurre una fiscalità di “vantaggio”: il testo obbligatorio potrebbe essere gravato di una imposta inferiore.

Per tutto il resto il Governo dovrebbe capire che esiste un mercato che, è vero, in questo momento non è particolarmente incline alla concorrenza ma che, con quanto detto sopra, è pronto a offrire servizi al consumatore.

Le Compagnie infatti stanno sempre più orientandosi a diventare “solutori” di problemi e non “erogatori” di denaro.

Ma è questo che chiede il consumatore evoluto.

Alcuni consumatori preferiscono una scatola nera compresa nel prezzo, altri preferiscono acquistarla a parte, altri ancora utilizzeranno una App integrata nel telefono. La cosa importante è che l’utilizzo della tecnologia sia utile a scovare i furbetti.

Il prezzo e il modello di business vincente lo definisce il mercato se il consumatore viene messo nelle condizioni di poter confrontare e scegliere.

Anche nel caso della carrozzeria: il consumatore (onesto) vuole l’auto riparata velocemente e a regola d’arte, sarà il mercato a definire se il modello vincente è quello delle carrozzerie convenzionate o quello delle carrozzerie libere.

Desta comunque meraviglia che ancora si pretenda di imporre a tutte le imprese una percentuale obbligatoria di sconti stabilite per decreto. Ma non avevamo detto basta alle tariffe di Stato, quando le abbiamo liberalizzate il secolo scorso? Per fortuna siamo in Europa e sicuramente qualche rilievo non mancherà di arrivare.

In ogni caso forse qualche voto di fiducia in più verrebbe vissuto da qualche parlamentare come lesivo del suo ruolo, ma rafforzerebbe di molto la difesa della democrazia, che è sempre più minacciata dall’inconcludenza di un sistema che, come Penelope, disfa di notte quello che tesse di giorno.