venerdì 26 settembre 2014

Assicurazioni avvisate, mezze…

di Nicola CATTABENI
Ci siamo. Il business “croce e delizia” del mercato assicurativo sta evolvendo più veloce di quello che ci saremmo aspettati. Complice la ormai noiosa e banale crisi, l’utilizzo dell’automobile sta subendo una evoluzione che è più rapida in Italia rispetto agli altri paesi.

Servizi come Car2go, Enjoy e Twist sono i pionieri di uno stile di vita che prevede una riduzione degli oggetti posseduti e un aumento degli oggetti condivisi. L’automobile sarà anche uno status symbol che va posseduto, ma non certo se parliamo di una FIAT, una Renault, una Opel o una KIA: queste sono auto “utili” che il consumatore può limitarsi a “consumare” senza possedere. I soldi risparmiati poi potranno essere utilizzati per acquistare un bene di necessità o un capriccio: che sia una auto storica o un viaggio esotico, una borsa di Hermes o una scarpa di Louboutin.

E le assicurazioni? Per ora guardano passivamente la riduzione di un business fondamentale per i bilanci.

Ma c’è una strada che potrebbero incominciare a predisporre utilizzando la forza delle lobby a livello europeo.

Questa strada porrebbe fine a una anomalia concettuale che vede il mercato RCA assicurare la responsabilità senza definire la responsabilità del singolo. Infatti la polizza tradizionalmente copre chiunque sia alla guida di un veicolo identificato (a meno che non sia attivata la guida esclusiva), “assicura la targa” si dice impropriamente.

La copertura di responsabilità invece dovrebbe essere legata alla responsabilità del singolo, la persona dovrebbe essere maggiormente responsabilizzata ed eventuali penalizzazioni dovrebbero essere attribuite al guidatore e non al titolare della polizza.

Per questo motivo si potrebbe introdurre la copertura di responsabilità civile obbligatoria legata alla patente: contestualmente all’ottenimento della licenza di guida, il cittadino deve tutelare se stesso e la società in cui vive, contraendo una copertura di responsabilità civile per la guida dei veicoli.

Immaginate gli effetti positivi che potrebbe avere sul mercato assicurativo e sullo sviluppo del settore:

·        possibilità di ridefinire l’equilibrio del settore con una maggiore mutualità (numero di patenti maggiore del numero di automobili)

·        possibilità di costruire un prodotto maggiormente personalizzato

·        possibilità di sviluppare il settore della RC privata: basta togliere dalle esclusioni “i danni derivanti dalla guida di autoveicoli muniti di copertura obbligatoria….”

·        abolizione degli espedienti introdotti con la legge Bersani per cui “il veicolo lo intesto al padre per permettere al figlio di godere della classe di merito”.

·        Rendere le compagnie indipendenti dalla contrazione del mercato delle automobili dovuto dalla evoluzione dell’utilizzo.

·        Evitare i problemi di attribuzione di responsabilità  assicurativa dovuti all’utilizzo dei veicoli “condivisi”.

 
Senza contare che anche le coperture Incendio e Furto potrebbero essere incluse nelle polizza “fabbricato e contenuto”, la copertura “infortuni del conducente” sarebbe una sola evitando il dilemma “copertura auto o RE” dove solo la provvigione è l’unico vero motivo di scelta.

Sicuramente le case automobilistiche avranno qualche difficoltà in più a proporre le copertura assicurative,  questo sarebbe il canale di vendita maggiormente penalizzato. Ma alle difficoltà di un canale, si affianca un nuovo canale: le scuole guida.

E questo sarebbe un nuovo canale dove le Compagnie assicurative potrebbero investire direttamente sviluppando quella sensibilità di responsabilità sociale tanto in voga negli ultimi anni.

Il mondo evolve e l’evoluzione può essere subìta o gestita: cosa faranno le compagnie assicurative in questa arena darwiniana?