venerdì 19 dicembre 2014

Interrogazione PD sui comparatori RCA


MIRABELLI (PD): INTERROGAZIONE PER CHIEDERE UN TESTO BASE RCA E LA DIFFUSIONE DEL SITO PUBBLICO COMPARATIVO DELLE OFFERTE DELLE COMPAGNIE

Il senatore del PD Franco Mirabelli ha presentato un’interrogazione al Ministro Guidi per chiedere se non ritenga opportuno proporre a tutte le compagnie assicurative un unico testo contrattuale RCA contenente le garanzie di base a cui possa far riferimento tutto il mercato per un confronto di prezzo oggettivo e avviare una campagna mediatica per informare adeguatamente i consumatori sull’unico sito pubblico non commerciale che compara tutte le imprese che è www.tuopreventivatore.it, gestito dalla stessa IVASS e dal Ministero dello Sviluppo Economico.

Le conclusioni dell’indagine condotta dall'IVASS, infatti, hanno fatto emergere molte criticità sui siti commerciali di comparazione delle polizze RC Autoveicoli; inoltre - si legge nel testo dell’interrogazione -  “In Italia negli ultimi anni si è registrato un notevole aumento del numero dei soggetti che circolano con veicoli privi di assicurazione, ciò anche a causa delle difficoltà economiche e dei prezzi delle assicurazioni non sempre accessibili per tutti”, per questo, secondo l’esponente PD avere un testo RCA con le garanzie di base che assolvano all’obbligo di legge (“ferma la libertà delle imprese e degli intermediari di aggiungere poi nell’offerta personalizzazioni rispondenti alle esigenze del cliente”) e un’informazione trasparente e corretta nella comparazione tra le possibilità offerte dalle imprese potrebbe essere uno strumento utile per estendere la platea degli assicurati e garantire una corretta concorrenza.

Legislatura 17 Atto di Sindacato Ispettivo n. 4-03149
Pubblicato il 16 dicembre 2014, nella seduta n. 366
testo su: http://www.senato.it/japp/bgt/showdoc/showText?tipodoc=Sindisp&leg=17&id=822575

venerdì 14 novembre 2014

... ANCORA SULLE CALAMITA' NATURALI


Serve più che mai una legge per l’assicurazione

“Emergenze permanenti”

“Quante L’Aquila, quante Emilia e basso mantovano sono necessarie perché il Governo prenda in mano la situazione e si preoccupi dei propri cittadini?

Chiediamo a Parlamento, Governo e Regioni: fate qualcosa, ma fatelo subito, date ai cittadini un segnale, il silenzio su questo tema oggi è politicamente e moralmente colpevole! “  

Questo scrivevamo il 25 giugno del 2013 sul nostro Blog (cui rimandiamo).

Ed oggi in un mese di novembre fra più disastrosi di sempre per eventi atmosferici estremi, assistiamo all’inadeguatezza delle istituzioni a far fronte alle “emergenze permanenti”.  

Manca un una sistema capace di affrontare in via permanente le calamità naturali come avviene in gran parte del mondo: un sistema di collaborazione pubblico / privato.

Nonostante i molti studi e convegni abbiano già da tempo individuato i pro e i contro dei modelli francese, inglese, spagnolo, giapponese, ….  ungherese, rumeno, turco, le proposte di legge restano nei cassetti del Parlamento!

Il Governo con lo “Sblocca Italia” ha finalmente messo mano al cronoprogramma degli investimenti delle risorse spesso stanziate da anni e mai impiegate anche per la salvaguardia del territorio, della tutela dei cittadini del patrimonio edilizio.

Si sta prendendo consapevolezza che il consumo indiscriminato di suolo e la politica dei condoni edilizi hanno implicazioni criminali.

Si faccia dunque un passo avanti anche nella legislazione in materia di assicurazione delle catastrofi naturali.

giovedì 13 novembre 2014

A Milano intesa pubblico / privato per l’utilizzo consapevole dell’auto privata


“Ferma l’auto guadagni i mezzi”

Un premio ai comportamenti virtuosi che avvantaggiano l’intera comunità.

Vede finalmente la luce un progetto per cui il Network degli Assicuratori si è fatto promotore collaborando alla stesura del progetto insieme al Comune di Milano.

Milano, negli ultimi anni, ha sviluppato una forte tendenza alle nuove forme di mobilità, alcune proposte dalla pubblica amministrazione (bike sharing e EQ-Sharing) altre sviluppate da multinazionali (Car2Go, Enjoy, Twist, Uber) .

Alcune di queste sono già un successo in termini di utilizzo e in termini di business, altre invece, come EQ-Sharing, hanno mostrato alcuni limiti operativi a cui si sta cercando di mettere mano prolungando la fase sperimentale.

Ma la sperimentazione vuole anche questo: l’innovazione include il rischio non come elemento di negatività ma come opportunità per migliorare le idee, i prodotti e i servizi.

Il progetto “Ferma l’auto guadagni i mezzi” è una nuova iniziativa sperimentale che vede, finalmente, una collaborazione pubblico-privato per la promozione dell’utilizzo consapevole del veicolo privato.

Il Comune di Milano ha avviato a Luglio un bando aperto a Compagnie Assicurative per un progetto che ha come obiettivo premiare i cittadini che non utilizzeranno il veicolo durante il vigore dell’Area C.

UnipolSai è l’unica che ha risposto al bando del Comune alla luce dell’elevata diffusione di scatole nere sui veicoli dei propri assicurati.

Qual è il meccanismo?

A tutti i proprietari di veicoli che vivono a Milano e che hanno la polizza in scadenza nel periodo che va dall’11 novembre all’11 febbraio la Compagnia UnipolSai offre la possibilità di stipulare una polizza RC Auto con scatola nera aderendo all’iniziativa che rimborserà il costo di un biglietto ATM (Azienda Trasporti Milanesi) tutti i giorni che non utilizzeranno il veicolo durante il vigore dell’Area C.

Il limite massimo è di €30 ed equivale a 20 giorni di fermo del veicolo nei tre mesi di durata dell’iniziativa.

Non sarà la soluzione alla crisi economica ma è un segnale di attenzione a comportamenti virtuosi che avvantaggiano l’intera comunità. È una sperimentazione che offre all’amministrazione e al mondo del privato valutare il livello di sensibilità del cittadino su queste tematiche. Se poi sarà un successo si potrà replicare e ampliare l’offerta, se invece non avrà seguito si potranno trarre interessanti spunti su come il cittadino vive la propria città e considera le priorità e gli interessi nella gestione della mobilità.

Monitoreremo il progetto verificandone i risultati, ma essere partiti è già una buona notizia.

Milano, su questi temi, si propone come innovatore e in vista di Expo questo può solo essere un punto di vantaggio.  

giovedì 6 novembre 2014

LEGGE DI STABILITA' 2015


Una buona manovra, migliorabile

Accantonamenti previdenziali e investimenti speculativi

non sono la stessa cosa

La Legge di Stabilità 2015 del Governo, che ammonterà a complessivi 36 miliardi di euro, in discussione in Parlamento è certo meritevole complessivamente di apprezzamento e sostegno, perché è una manovra di espansione finanziata in prevalenza con la lotta agli sprechi e all’evasione fiscale.  La ripresa dello sviluppo e il sostegno all’occupazione stabile sono obiettivi da anteporre al rispetto rigido dei vincoli di bilancio, per la prima volta concordata in Europa, pur nel rispetto dei parametri disavanzo / Pil.

In questo contesto l’aumento della tassazione della previdenza integrativa con l’aliquota sulle rendite dei Fondi pensione che passa dall'11,5% al 20%, e con l’aumento dall’11% al 17% di quelle sulle prestazioni previdenziali erogate ai pensionati risulta oltreché dolorosa, francamente incomprensibile proprio rispetto alle dichiarazioni fatte da questo esecutivo in tema di politiche in favore delle future generazioni (Sa pure di bizzarria burocratica il rosario delle aliquote!).

Ci sembra sbagliato e iniquo equiparare l'accantonamento volontario di risparmio per costituire il secondo pilastro integrativo della previdenza pubblica, a quello finalizzato alla rendita finanziaria speculativa (e analoga valutazione si deve fare anche per la copertura assicurativa del rischio di morte).

Un argomento insostenibile è quello che vorrebbe il provvedimento finalizzato ad allineare il nostro sistema a quello europeo: peccato che quasi solo in Italia si tassano le risorse di previdenza integrativa sia in fase di accantonamento, che di prestazione. Quantomeno si decida di tassare una volta sola e con una aliquota incentivante!

Siamo certi che dall’audizione delle parti sociali e dal confronto parlamentare verrà una soluzione più attenta al futuro delle giovani generazioni e alla necessità di non penalizzare il risparmio previdenziale, le cui riserve possono essere un utile strumento anche per finanziare investimenti di lungo termine in infrastrutture.

venerdì 24 ottobre 2014

LEGGE DI STABILITA' 2015


SPESA SANITARIA COME RISPARMIARE SENZA RIDURRE LE PRESTAZIONI


Enrico Rossi governa la Toscana e fa da ponte tra Renzi e le Regioni: come trovare i 4 miliardi?
Propone un super ticket per i ricchi sulle prestazioni sanitarie: ci costi 20.000? Paghi 2.000 euro cash.
Una lunga discussione sulla Sanità e l'esigenza di recuperare risorse per investire sul futuro, ha lasciato davvero poca cosa. Perché? E' prevalsa la logica amministrativa. Che è sempre pelosa. E' mancata la Politica, mi pare.
La Politica indirizza il Paese (un sistema) secondo un certo valore, una esigenza sociale nuova e positiva. Si chiede cosa mettere in campo per quale obiettivo. In specifico: una proposta che attiri consenso e risorse; capire quali esigenze sono latenti, soddisfarle e farsi apprezzare; far salire il valore del sistema e dell'offerta e quindi attrarre una maggior quota di risorse familiari. Far concorrenza a ristoranti e pizzerie, viaggi, telefonini e giochi per bambini. Questa via dell'andare incontro a esigenze e farsi apprezzare avrà come ricaduta il metter in riga furberie, sprechi e inefficienze. Il contrario non funziona.
Allora, le esigenze latenti in questione sono addirittura due: la personalizzazione e la prevenzione.
Cosa c'è su questi due terreni? Poco nulla. La personalizzazione (la scelta di merito: tempi, professionista, cure e comfort) porrebbe al centro il cittadino, canalizzerebbe sulle strutture serie (in particolare pubbliche) molte risorse e aprirebbe alla concorrenza vera (lasciarsi misurare dagli altri), cosa che in Sanità nessuno vuole.
La prevenzione può ridurre del 50% le malattie e le dipendenze (da anziani). E anche la prevenzione non la vuole nessuno. Siamo qui nelle mani dei monopolisti del rimedio. Ce n'è da fare!
Ecco. L'Assicuratore potrebbe - se ben compreso e indirizzato - ovviare a queste due carenze. Vende Sicurezza personale e ha interesse a non avere sinistri (prevenire i danni).

Francesco Bizzotto

venerdì 26 settembre 2014

Assicurazioni avvisate, mezze…

di Nicola CATTABENI
Ci siamo. Il business “croce e delizia” del mercato assicurativo sta evolvendo più veloce di quello che ci saremmo aspettati. Complice la ormai noiosa e banale crisi, l’utilizzo dell’automobile sta subendo una evoluzione che è più rapida in Italia rispetto agli altri paesi.

Servizi come Car2go, Enjoy e Twist sono i pionieri di uno stile di vita che prevede una riduzione degli oggetti posseduti e un aumento degli oggetti condivisi. L’automobile sarà anche uno status symbol che va posseduto, ma non certo se parliamo di una FIAT, una Renault, una Opel o una KIA: queste sono auto “utili” che il consumatore può limitarsi a “consumare” senza possedere. I soldi risparmiati poi potranno essere utilizzati per acquistare un bene di necessità o un capriccio: che sia una auto storica o un viaggio esotico, una borsa di Hermes o una scarpa di Louboutin.

E le assicurazioni? Per ora guardano passivamente la riduzione di un business fondamentale per i bilanci.

Ma c’è una strada che potrebbero incominciare a predisporre utilizzando la forza delle lobby a livello europeo.

Questa strada porrebbe fine a una anomalia concettuale che vede il mercato RCA assicurare la responsabilità senza definire la responsabilità del singolo. Infatti la polizza tradizionalmente copre chiunque sia alla guida di un veicolo identificato (a meno che non sia attivata la guida esclusiva), “assicura la targa” si dice impropriamente.

La copertura di responsabilità invece dovrebbe essere legata alla responsabilità del singolo, la persona dovrebbe essere maggiormente responsabilizzata ed eventuali penalizzazioni dovrebbero essere attribuite al guidatore e non al titolare della polizza.

Per questo motivo si potrebbe introdurre la copertura di responsabilità civile obbligatoria legata alla patente: contestualmente all’ottenimento della licenza di guida, il cittadino deve tutelare se stesso e la società in cui vive, contraendo una copertura di responsabilità civile per la guida dei veicoli.

Immaginate gli effetti positivi che potrebbe avere sul mercato assicurativo e sullo sviluppo del settore:

·        possibilità di ridefinire l’equilibrio del settore con una maggiore mutualità (numero di patenti maggiore del numero di automobili)

·        possibilità di costruire un prodotto maggiormente personalizzato

·        possibilità di sviluppare il settore della RC privata: basta togliere dalle esclusioni “i danni derivanti dalla guida di autoveicoli muniti di copertura obbligatoria….”

·        abolizione degli espedienti introdotti con la legge Bersani per cui “il veicolo lo intesto al padre per permettere al figlio di godere della classe di merito”.

·        Rendere le compagnie indipendenti dalla contrazione del mercato delle automobili dovuto dalla evoluzione dell’utilizzo.

·        Evitare i problemi di attribuzione di responsabilità  assicurativa dovuti all’utilizzo dei veicoli “condivisi”.

 
Senza contare che anche le coperture Incendio e Furto potrebbero essere incluse nelle polizza “fabbricato e contenuto”, la copertura “infortuni del conducente” sarebbe una sola evitando il dilemma “copertura auto o RE” dove solo la provvigione è l’unico vero motivo di scelta.

Sicuramente le case automobilistiche avranno qualche difficoltà in più a proporre le copertura assicurative,  questo sarebbe il canale di vendita maggiormente penalizzato. Ma alle difficoltà di un canale, si affianca un nuovo canale: le scuole guida.

E questo sarebbe un nuovo canale dove le Compagnie assicurative potrebbero investire direttamente sviluppando quella sensibilità di responsabilità sociale tanto in voga negli ultimi anni.

Il mondo evolve e l’evoluzione può essere subìta o gestita: cosa faranno le compagnie assicurative in questa arena darwiniana?

giovedì 5 giugno 2014

TORNIAMO A RAGIONARE


Ora che le elezioni sono passate, con il buon esito che sappiamo, possiamo forse riprendere a ragionare senza essere strattonati a destra e manca da pulsioni demagogiche e populiste.
Il PD di Renzi, il nostro partito, realizzi una sintesi politica, superi la frammentazione registrata negli ultimi mesi. Siamo più che mai convinti che senza una visione riformista nazionale non si riuscirà a realizzare nessun passo avanti, ma anzi si finirà per cadere vittime della palude della burocrazia, con l’effetto opposto di rendere ancor più ingovernabile il settore.

La nuova dirigenza del PD costruisca un modo nuovo di occuparsi delle assicurazioni chiedendo ai competenti di aiutarci a costruire proposte di governo che abbiano come riferimento l’interesse nazionale prevalente, facendo sintesi di interessi spesso contrapposti e capaci di paralizzare ogni iniziativa di cambiamento.

Sappiamo che sta riprendendo l’esame parlamentare e governativo sull’art.8 del ddl stralciato dal governo precedente in materia di RCA.

Dopo anni di dichiarazioni d’intenti resta il dato sconfortante che il premio medio pagato in Italia è pressoché doppio della media europea, come certificato dalle stesse in uno studio commissionato a BCG. Calano i sinistri, aumentano gli utili, ma i premi non si schiodano. E l’etica sociale tanto sbandierata dalle imprese? Ma non solo: così non si liberano spazi per uno sviluppo del settore oltre il rischio della circolazione, la cui incidenza di raccolta premi rimane determinante. Il cui ruolo  nella prevenzione dei rischi è eternamente marginale, quando invece in tutta Europa sta diventando centrale.

Si porti dunque a compimento una riforma avviata dal governo Monti e mai definita, con aggravamento di oneri per imprese e operatori, senza  benefici per il cittadino utente del servizio.

Ci sembra ragionevole partire dal nuovo Disegno di legge dei Sen. Tomaselli e Cuomo, che riformulando alcune parti e arricchendo con nuove proposte il citato art.8, si avvicinano ad un buon punto di mediazione, rendendo finalmente perseguibile l’obiettivo di una riduzione strutturale dei costi della RCA, per avvicinarla al resto d’Europa.

I punti salienti sono:

1)    La revisione del sistema di rimborso fra le imprese dei sinistri con pagamento diretto al cliente, con l’obiettivo di rendere le compensazioni più corrispondenti al reale valore dei risarcimenti e di stimolare le imprese a una maggiore efficienza.

2)    Una serie di iniziative volte a ostacolare la messa in atto di comportamenti truffaldini, facendo salve le cause di forza maggiore non imputabili al danneggiato, fra cui l’obbligo di denuncia del sinistro entro sei mesi dall’accadimento, l’identificazione immediata dei testimoni, la verifica che non vi siano testimoni “seriali”, oltre ad altri accorgimenti atti ad individuare indizi di frode.

3)    La libertà di scelta per i contraenti rendendo facoltative alcune formulazioni in fase di offerta, con adeguati sconti di premio, come l’ispezione preventiva del veicolo, la scatola nera con interoperabilità dello strumento elettronico pagata dalle imprese, il risarcimento in forma specifica, la rinuncia a cedere a terzi il diritto risarcitorio, l’accettazione preventiva di servizi medico sanitari forniti da professionisti indicati dalle compagnie.

Vi sono invece due aspetti critici di questo disegno di legge che riguardano:

4)    la riproposizione della proposta demagogica di applicare la miglior tariffa della compagnia agli assicurati che non abbiano causato sinistri negli ultimi 5 anni, che ovviamente risponde a una richiesta legittima di giustizia da parte degli assicurati, che a parità di comportamenti si vedono penalizzare a seconda della provincia di residenza. E' stato evidenziato da più parti, il sistema tariffario bonus malus attuale fa acqua da tutte le parti, ma per superarlo è necessario un approfondimento tecnico responsabile. Questa proposta di premiare i più bravi, invece, si tradurrebbe in una riformulazione tariffaria che spalmerebbe inevitabilmente l’onere sulla restante platea di assicurati sinistrosi. Piaccia o meno, il sistema assicurativo si regge sul principio della mutualità e da questo non può svincolarsi.

5)    La destinazione finalizzata per legge al fondo vittime della strada e alla prevenzione è sicuramente una importante novità, ma non sembra però credibile che le multe possano arrivare fino al 10% del fatturato annuo dell’impresa. Speriamo si tratti di una svista che si commenterebbe da sé.

Ricordiamo infine che dovrebbero essere ricomprese anche:

6)    Rilancio del ruolo del Preventivatore Ivass e del Contratto Base, superando la previsione dei tre preventivi prevista dai precedenti governi e mai attuata.

7)    Pervenire ad un’equa definizione della tabella delle macro invalidità, valutandone anche l’effetto oltre il settore Rca. Come rilevato la causa dell’infortunio non dovrebbe avere diversi indennizzi.

lunedì 5 maggio 2014

Finalmente una buona notizia: torna attuale l'abolizione della  COVIP

PERCHE' NON TORNARE AL PROGETTO INIZIALE ? Ci chiedavamo alcuni mesi fa (si veda il blog al 17.9.2013) a proposito della nomina imminente dei nuovi consiglieri Covip da parte del governo Letta. E cioè chiedavamo di
affidare anche la vigilanza dei fondi pensione alla Banca d'Italia sul modello Ivass. Così come era previsto dal progetto iniziale di riforma, poi modificato anche per pressioni lobbistiche e sindacali. Si realizzerebbero due obiettivi utili al paese: riduzione di costi e unificazione della tutela del risparmio in qualsiasi forma gestito.
Oggi apprendiamo con soddisfazione che il Governo Renzi sembra deciso a imboccare questa strada. Speriamo che sia la volta buona!

mercoledì 5 febbraio 2014

stralciato dal decreto «Destinazione Italia» l’articolo 8


Quando manca la politica

IL PASTICCIO AMPIAMENTE ANNUNCIATO SULLA RCA.


Come purtroppo avevamo facilmente previsto tanto andò la gatta al lardo che ci lasciò la zampetta: sarà stralciato dal decreto «Destinazione Italia» l’articolo 8.  Per mano di uno scaltro sottosegretario e sotto l’abile regia di un astutissimo ministro, il Mise dopo aver convocato spettacolari  “tavoli di confronto fra le parti” e aver proclamato con roboanti dichiarazioni l’imminente soluzione al problema del caro RCA che attanaglia le famiglie italiane, prende atto di non essere in grado di fare sintesi. Cioè dichiara di non possedere ciò che primariamente si richiede a chi governa: la capacità tutta politica di fare sintesi degli interessi in campo.

Come avevamo suggerito occorreva assumere un punto di vista generale di maggior bene comune possibile, che a nostro avviso stava già tutto nell’impianto delle norme introdotte dal precedente governo cui non hanno fatto seguito gran parte dei necessari adempimenti attuativi, scatola nera, norme antitruffa, preventivatore Ivass su testo standard, tabella per le macro invalidità (nel merito rimandiamo ai nostri numerosi interventi dei mesi scorsi).

Cari parlamentari e cari governanti smettetela di essere ricettacolo passivo di ogni pretesa particolaristica (assicurazioni, avvocati, carrozzieri, medici, sindacati e associazioni varie) e fate ciò per cui vi abbiamo eletto: ascoltare tutti certo, ma per trovare la sintesi nell’interesse comune.

Signor ministro ci sorprenda almeno una volta oppure faccia la scelta più saggia, lasci il posto a chi sa e vuole far politica.

Milano, 5 febbraio 2014  
Maurizio Caprino su il Sole 24ore 6 febbraio 2014 - 8:55

Il pacchetto Rc auto era del Pd. E anche il Pd lo ha affondato alla Camera. Che ne dice Renzi?
Non si può certo dire che il Partito Democratico non sia democratico. Sul pacchetto Rc auto del decreto Destinazione Italia ci ha messo la faccia, col ministro Flavio Zanonato e addirittura col premier Enrico Letta, che lo hanno fortemente voluto così com'è entrato in vigore, sottraendolo al sottosegretario di centrodestra, Simona Vicari. Poi i deputati Pd si sono esercitati nel tiro al piccione, con tanti emendamenti, soprattutto contro le novità più sgradite ai carrozzieri, anche in omaggio al fatto che il partito ha un'organizzazione di categoria degli artigiani molto vicina, la Cna. Ora che il tiro al piccione ha affossato il pacchetto Rc auto (sul Sole 24 Ore di oggi, a pagina 8, trovate anche un commento generale che ho scritto in seguito alla notizia), alzano la voce anche quelli del Network assicuratori Pd, che gridano al pasticcio e accusano soprattutto Zanonato.
Non basta. Sullo sfondo, resta l'accusa ricorrente tra gli addetti ai lavori e i parlamentari delle altre forze politiche: il Pd sarebbe troppo vicino agli interessi dei poteri forti, perché troppo vicino alla Unipol. Una compagnia che non solo è diventata un potere fortissimo (ha incorporato la Fonsai dei chiacchieratissimi e inquisitissimi Ligresti, a loro volta vicini al ministro in carica Anna Maria Cancellieri), ma si è anche distinta nello spingere verso il risarcimento in forma specifica (cioè la riparazione presso carrozzerie convenzionate con la compagnia stessa), poi ampiamente favorito dal pacchetto ora affondato.
Non ha certo contribuito a spegnere le voci il fatto che lo scorso settembre un deputato molto vicino al neo-segretario Matteo Renzi, Yoram Gutgeld, abbia cercato di dare una poderosa accelerata al taglio dei risarcimenti per il danno biologico grave (le famigerate lesioni macropermanenti). Lo stesso Gutgeld, da relatore del provvedimento, ha tirato fuori il tema - sia pure di striscio - in uno degli emendamenti al pacchetto in sede di conversione il legge del Dl Destinazione Italia.
Hanno ragione quelli del Network assicuratori Pd: il partito è stato incapace di fare sintesi tra i vari interessi contrapposti. Considerata l'importanza della materia (i grandi commentatori politici non riescono ad accorgersene, ma se il pacchetto Rc auto è stato stralciato per non compromettere la conversione in legge dell'intero Dl Destinazione Italia qualcosa vorrà pur dire, anche perché di rc auto campano in moltissimi, in Italia), sarebbe bene che la cosa venisse presa in mano direttamente dal segretario, il decisionista Matteo Renzi. Magari in un attimo di pausa tra la sua corsa a Palazzo Chigi, la riforma della legge elettorale e qualche inaugurazione nella sua Firenze, dove continua a fare il sindaco.