lunedì 9 dicembre 2013

La grande responsabilità che tocca a Renzi e a tutti noi

Più che una vittoria, un trionfo. Se si somma poi al risultato, non banale, di Civati e, non nascondiamolo, alla delusione che le primarie hanno consegnato a Cuperlo, quella di Renzi è in assoluto la vittoria più importante e “politicamente” pesante che sia mai stata assegnata ad un leader del centrosinistra in Italia. Si somma la capacità di mobilitazione – i quasi 3 milioni di cittadine/i che si sono recati alle urne fanno arrossire le poche migliaia che hanno eletto Salvini e i non meglio precisati numeri che hanno incoronano altri leader – al risultato che segna la forte richiesta di CAMBIAMENTO.
Renzi ha ora una responsabilità enorme. Il suo successo può cambiare la storia del nostro Paese, il suo fallimento segnare la fine del PD come forza riformatrice della politica italiana. Dovrà riuscire nell’intento di caricare Letta di quella forza necessaria per imporre alcuni temi cari al centrosinistra fino ad ora impediti da FI e dalla sua corte di cortigiani e ballerine. Dovrà farlo con l’autorevolezza e la pazienza del Segretario del più grande Partito Italiano, che non soffre di gelosie, ma ha principalmente a cuore l’interesse della Nazione e dei cittadini. Dovrà farlo riuscendo a permettere al Governo di completare quel lavoro di “necessità” per il quale è nato, ma anche costruendo senza indugio l’alternativa futura che fra non molto dovremo presentare. Dovrà farlo riuscendo a trasmettere l’entusiasmo di questi giorni al prossimo appuntamento elettorale sia delle amministrative, sia, questo si davvero complicato, delle Europee. Proposte concrete, chiare e attuate è la strada obbligata che si trova di fronte. Aiutiamolo a farlo, rimessando le piccole certezze, i privilegi, le vecchie incrostazioni, che si nascondo dietro a molti suoi sostenitori, anche della prima ora. Se il passo deve cambiare, cambi per tutti, per davvero. E il primo segnale deve essere nel Partito e nelle Istituzioni. Basta elezioni con il “porcellum” nel PD, lo critichiamo e poi lo applichiamo! Quanti degli eletti nell’assemblea nazionale lo sarebbero con le preferenze? Basta con sedi centrali e funzionari costosi e del tutto inutili. Servono molto meno risorse, semplicemente vanno distribuite in periferia.
Il secondo riguarda le istituzioni. Sulle provincie ci si pronunci in modo chiaro e definitivo, senza rincorrere le velleità dei tanti aspiranti presidenti che molte volte in maniera grottescamente solitaria ne vaneggiano l’assoluta importanza. Sul Senato buona l’idea di una sua radicale trasformazione. E sui parlamentari, davvero interessante la palese NON rappresentatività manifestata da alcuni di loro in queste primarie, basta con i calati dall’alto e con gli impreparati, vecchi, nuovi, seminuovi o rigenerati che siano, competenza e consenso devono essere le loro caratteristiche!
Quante cose deve fare il nostro Renzi. Ha la freschezza e l’energia per porle e portarle avanti. Ha bisogno della forza di un intero partito che lo sostenga con convinzione per concretizzarle. Ricordando che in gioco non vi è la futura fortuna di una persona, ma l’attuazione di una speranza, di un’ambizione che in tanti inseguiamo da tempo.
Buon lavoro Segretario, per quel che riterrai opportuno, ci siamo!


Gian Antonio GIRELLI

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