martedì 29 ottobre 2013

Quando le regole cambiano, i costi aumentano.

RCA, IL PARLAMENTO LASCI PERDERE. NON FACCIA COME PENELOPE Oppure faccia una volta per tutte il suo vero lavoro dando linee guida chiare, coerenti con le norme europee e armonizzate con l’evoluzione in corso del sistema, dia maggior ruolo all’Ivass che ha dimostrato di avere tutte le sensibilità e competenze necessarie. Le compagnie assicurative si sono appena adeguate alle norme che impongono loro l’assorbimento dei costi della scatola nera, quando il Governo ora dice “vabbè, abbiamo scherzato”. O almeno questo sembra il senso delle dichiarazioni del sottosegretario Vicari al Corriere Economia del 28 ottobre. Eh, no! Con queste cose non si scherza. In un periodo di crisi, il continuo cambio delle regole non fa altro che aumentare i costi per l’adeguamento di processi, strumenti e organizzazione. Le decisioni erano già state prese dal governo precedente sostenuto dagli stessi partiti, ma non erano ancora operative: a questo governo si chiede solamente di completare queste regole, e non è poco! Si incominci a fare invece di disfare come una tela di Penelope e, da come saranno rese operative le regole, vedremo se ci saranno i risultati. Quanto fatto dal Governo Monti andava benissimo ma mancavano le regole, i famigerati decreti attuativi senza cui nessuna riforma produce effetti, che portassero a questi risultati: massima diffusione di una scatola nera in grado di contrastare le frodi (quindi dotata di GPS, connessione GPRS e accelerometro) e possibilità per il consumatore di confrontare le offerte definendo l’oggetto da confrontare (la polizza base) e lo strumento (preventivatore ISVAP). Invece si ricomincia tutto da capo in una trattativa che perde di vista l’unico attore che continua a rimetterci: il consumatore. Costo della scatola nera: è una banalissima legge di mercato che dice “il costo della tecnologia diminuisce con la sua diffusione”. L’unica vera alternativa potrebbe essere l’obbligo di installazione da parte delle case automobilistiche anche in ottica di direttiva europea sull’e-call. Intervento di indennizzo diretto: inutile in quanto si spingono le compagnie a utilizzare solo la leva del prezzo come vantaggio competitivo e non il concetto di servizio. L’impatto sul costo della RC sarebbe comunque irrisorio. Tre preventivi: troppe parole sono già state spese. E’ un intervento inutile se non addirittura dannoso per un cliente, cui si può fornire una informativa oggettiva e una visione completa dell’offerta assicurativa con la confrontabilità sul Tuopreventivatore Ivass. Si pensi invece a semplificare e sburocratizzare gli adempimenti contrattuali favorendo il ricorso alle nuove tecnologie ed eliminando lo spreco di carta! Confermiamo infine che la tabella sulle grandi invalidità è da fare perché è giusta, anche se ci rendiamo conto che per un parlamento zeppo di avvocati “una prova di forza” contro questa lobby non è facile.

mercoledì 23 ottobre 2013

RCA e Mediazione. Bene l'IVASS

Testare la Fiscalità di vantaggio, per Governare con più libertà e meno norme. La RCA è un servizio complesso. Ogni sinistro è un mondo a sé e la sua liquidazione è un pezzo unico, come nel jazz. E' ovvio che sia tra quelli che più pesano sull'apparato di Giustizia (300.000 cause pendenti). Tra il 21 marzo 2011 e il 31 dicembre 2012 è la materia su cui più è stata attivata la Conciliazione, pur in forma solo volontaria (il 20,5% di tutte le mediazioni effettuate). Lo dice Il Sole 24 Ore del 21 cm. Noi assicuratori dovremmo fare, di questa complessità e delicatezza, un'opportunità di crescita e sviluppo. C'è l'occasione. Nel maggio scorso l'IVASS ha scritto alle compagnie: in caso di disaccordo nella liquidazione dei sinistri - è l'invito -, favorite la Mediazione volontaria, ovvero la Conciliazione paritetica (in base alla nuova intesa tra Ania e Consumatori); e confermateci entro 60 giorni di aver preso iniziative di informazione all'utenza in occasione di liquidazioni, tramite internet e le reti agenziali e di liquidazione. Precisa e puntuale l'IVASS, come sempre. Siamo certi che le compagnie stanno lavorando. Gli strumenti ci sono. E la Mediazione o Conciliazione è meglio che sia di mercato, volontaria. Riteniamo che potremmo - appunto - non limitarci al rispetto formale delle indicazioni IVASS, ma farne occasione di servizio: mirare a sorprendere e soddisfare l'utente. E' ormai chiaro: la polizza in sé (garanzie e premio) non basta a convincere, e tra un po' andrà in automatico; il sinistro è un momento commerciale chiave; bisogna lavorarci sopra, con l'obiettivo di anticipare la domanda, differenziare l'offerta e farci apprezzare (far salire in modo naturale il premio). Oggi è così: la famiglia in difficoltà per la crisi deve poter trovare polizze a premi contenuti (200 /300 euro). Chi può spendere e ha esigenze sofisticate, deve trovare servizi innovativi, di alta qualità e di premio corrispondente. Sull'IVASS. Esprimiamo il nostro plauso per la puntualità e precisione delle sue iniziative. Che dire in termini critico / costruttivi? C'è da portare a termine una serie di cambiamenti messi in campo. E c'è da trovare una modalità di rapporto con l'offerta (le compagnie) che tenda meno alla muscolarità (alle norme) e più alla libertà. Come fare perché compagnie, agenti / broker e consulenti accolgano gli orientamenti dell'Istituto di vigilanza (del Governo)? Riteniamo si debba provare a mettere in campo l'arma numero uno del governo democratico: la fiscalità di vantaggio, concessa a precise scelte d'offerta. Tre esempi: la Scatola nera in auto, che consente molti servizi d'emergenza e funzionalità, e tronca alla radice ogni sospetto; il perito che interviene sul luogo dell'incidente, accerta la dinamica dell'incidente e, al 90%, lo chiude; il mediatore terzo - contrattualizzato - che agevola la liquidazione del restante 10% dei danni. Francesco BIZZOTTO

giovedì 17 ottobre 2013

IL NETWORK ASSICURATORI AL CONGRESSO PD

MENO CORRENTI, PIU' COMPETENTI. Il fenomeno politico nuovo è l'interesse di molti non iscritti al Pd per la sua prospettiva. Ne siamo testimoni quotidiani. Nonostante la poca credibilità del sistema dei partiti,il desiderio e la disponibilità a partecipare alla vita politica è oggi doppio rispetto ai mitici anni di fine '900 (llvo Diamanti). Una disponibilità - noi sottolineiamo - matura, competente, concreta, che non ha tempo da perdere e cerca confronti non episodici, non opportunisti. Che ha spirito critico, entusiasmo e passione per le idee e i progetti. E' una partecipazione che vale in sé (anche in termini di auto-finanziamento, perché fare politica così non costa niente) e che contrasta con una lunga prassi di politiche centraliste, fatte “annusando l'aria”, smozzicando pareri, scorrendo giornali e ascoltando lobby e amici. Soprattutto amici. Con un finanziamento pubblico e generoso. Prassi questa dei partiti chiusi, rituali, comandati, autoreferenziali e non contendibili, diretti tropo spesso da cooptati senza progettualità autonoma. La loro capacità di rappresentanza, che pure ha meriti storici, non regge e si sfilaccia da decenni. Oggi è pretesa insostenibile, per il differenziarsi e complicarsi della società, tutt'altro che omogenea. Basta pensare alla struttura sociale, al prevalere dei ceti sulle classi, al multi culturismo, a internet. Anche il Pd è malato: spesso non è in grado di suscitare passioni, ha un vago progetto di società e a volte appare o tecnocratico o prigioniero di impostazioni ideologiche. Nel Congresso del Pd è prioritario: 1° Discutere di rapporto con la società e di organizzazione, per aprirci all'ascolto e al contributo di molti. Dare spazio e potere alle competenze organizzate. Chi teme il confronto con chi lavora, fa impresa o professione, o è attivo per passione, si faccia da parte. Si ritiri. Vada a casa. Vogliamo un Pd che, certo, assuma responsabilità e subito chieda: "Cosa ne pensi?" "Ti piace?" 2° Dare al partito una forte, autorevole e autonoma struttura regionale, che possa rilanciare l'organizzazione e l'iniziativa politica, tanto orizzontale (i Circoli di città) quanto verticale (le competenze tematiche, le passioni). E' la trama di una rete che sappia stare vicino, governare e cambiare la società reale. A partire da noi. Un partito regionale forte di competenze e progetti; “un partito che fai tu”. Così il Pd potrà essere quel che deve: la casa di tutto il Centrosinistra, di tutti i progressisti. Chiediamo un luogo permanente d’incontro fra e con i portatori di progetti innovativi, per dare ai dirigenti politici gli elementi di conoscenza utili ad assumere decisioni. Vogliamo costruire una rete di competenti nei vari settori dell’attività economica e sociale. E chiediamo che a questa rete sia garantita la possibilità di confronto con i rappresentanti nelle Istituzioni. È necessario realizzare iniziative che diano ai cittadini (soprattutto ai giovani) la possibilità di impegnarsi in prima persona, di sentirsi utili e coinvolti. L'uso intelligente delle nuove tecnologie e dei social network deve divenire normale. Un modello importante per l'attività politica regionale del Partito Democratico dovrebbe essere quello dei circoli tematici, da affiancare ai tradizionali circoli territoriali. Serve una organizzazione di base in cui possono partecipare, con pari dignità, iscritti ed elettori del Partito Democratico, per favorire la ideazione e circolazione di progetti. Va ritrovato lo spirito civico della libera scelta di organizzarsi e dare indicazioni e contributi agli organi decisionali. Vogliamo che non resti inascoltato il contributo di tanti democratici che hanno visto nel PD l'organizzazione riformista moderna, capace di saldare idealità e concretezza. Un partito che, così, può essere finanziato dai cittadini e non dallo Stato. Non vogliamo un Pd nazionale frammentato, debole, spaccato, ma un Pd di coraggio, con un leader che guardi avanti, molli “l'ammoina” (il confuso affaccendarsi) di oggi, faccia sintesi, squadra e consenso (perché vincere è fondamentale), circondato e aiutato da un gruppo compatto di segretari regionali veri. Così si eliminano le correnti. (Francesco Bizzotto, Nicola Cattabeni, Massimo Cingolani, Emiliano Ortelli, Gianfranco Pascazio, Francesco Procopio, Giuseppe Russo, Radames Viola)