mercoledì 17 luglio 2013

I punti del Network (5)

Il registro unico e il valore della distribuzione
5. L'EVOLUZIONE DELLA DISTRIBUZIONE ASSICURATIVAIl presidente dell’ANIA Minucci, nella sua relazione annuale, ha confermato l’importante ruolo dell’intermediario nei confronti del consumatore.
Non possiamo che confermare il valore aggiunto che l’intermediario può svolgere nella scelta della corretta e adeguata copertura assicurativa realizzata sull’analisi dei bisogni individuali.
Questo anche alla luce della Imd2,la nuova direttiva che sarà approvata dal parlamento europeo sull'intermediazione assicurativa.
Tale normativa,che dovrà  essere recepita dai vari stati membri, con anche un minimo di flessibilità normativa per tutelare eventuali specificità nazionali, ha come obiettivo una maggiore trasparenza e concorrenza nel settore.
L’equazione “assicurazione italiana=RC auto” deve essere superata.
Se gli intermediari si limitano a offrire la propria professionalità nella scelta della “rinuncia alla rivalsa” o nella “guida esclusiva”, il mercato assicurativo non potrà mai evolvere.
Minucci recita: “Per contrastare tale tendenza, c’è una sola strada: offrire un servizio di ancora più elevata qualità e specializzazione, a un numero maggiore di clienti”.
Ma non è con il settore Auto che si offre “qualità e specializzazione”.
L’assicurazione per i veicoli è diventata una commodity e questo non può essere contrastato: “se non lo puoi contrastare, ti conviene gestirlo”.
In questo le Compagnie e le reti agenziali devono ancora evolvere, le recenti innovazioni relative alla Home insurance e il testo base vanno in quella direzione:
·        avere un archivio elettronico in cui sono raccolte tutte le polizze è prima di tutto “servizio”, non “disintermediazione”
·        Avere un testo base per la RC Auto è prima di tutto “trasparenza”, non “disintermediazione”

Inoltre queste nuove disposizioni non sono ancora operative, pertanto non è ancora possibile “tirare le somme” e fare previsioni.
Sicuramente porteranno ad una “forzata evoluzione” di qualche agenzia, ma è lo scotto da pagare se vogliamo una crescita complessiva del settore.
Il detto relativo alla “botte piena e la moglie ubriaca” è sempre attuale.

Invece di contrastare l’evoluzione è necessario capire dove intervenire per correggere le anomalie del mercato italiano legato ad una struttura distributiva particolare dove, senza mettere in dubbio l’interesse prioritario del consumatore:
·        l’intermediario fedele alla Compagnia viene privilegiato rispetto all’intermediario fedele al cliente;
·        il guadagno dell’intermediario è legato alla quantità e non alla qualità.

Avere il registro degli agenti separato dai broker non ha più alcun senso se non quello di continuare ad alimentare questa anomalia.
È necessario avere un unico registro degli intermediari, i quali saranno liberi di scegliere con quante e quali compagnie lavorare e questo dovrà essere chiaramente dichiarato al consumatore.
La remunerazione provvigionale non tutela l’interesse del consumatore e non incentiva l’intermediario a far leva sulla propria professionalità.
La remunerazione dell’intermediario deve essere valorizzata e non deve essere legata al valore economico della polizza: il valore della propria professionalità va conquistato.
Sarà il consumatore che deciderà quanto corrispondere all’intermediario per il suo operato tramite un mark-up che il venditore stabilisce in accordo con il consumatore.
In questo modo i ruoli e le responsabilità sono separate a tutela di un processo di vendita più trasparente:
·        la compagnia stabilisce il costo “assicurativo” della polizza;
·        l’intermediario offre la consulenza
·        il consumatore paga il rischio alla compagnia e la consulenza all’intermediario

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