martedì 18 dicembre 2012

IL DECRETO CRESCITA BIS E' LEGGE

Con il voto favorevole del PD la Camera ha convertito in legge il decreto che introduce importanti novità anche per il settore assicurativo.
Per i contenuti del testo definitivo consulta:
http://www.intermediachannel.it/dl-crescita-2-0-il-testo-definitivo-sottoposto-a-fiducia/

martedì 11 dicembre 2012

APPROVARE IL DECRETO CRESCITA BIS ENTRO FINE LEGISLATURA

La traumatica conclusione della legislatura con le dimissioni preannunciate da Monti a seguito dell’irresponsabile rottura perseguita dalla destra per calcoli di parte, rischia di costare al Paese non solo in termini di maggiori oneri economici immediati, ma anche di interrompere importanti iniziative di riforma del mercato avviate nell’ultimo anno.
In particolare per il nostro settore la mancata approvazione del decreto crescita bis, già approvato in Senato, significa vanificare a danno dei cittadini consumatori importanti provvedimenti avrebbero un effetto positivo sul mercato:  la libertà di collaborazione fra intermediari, nell’interesse del cliente; lo standard minimo di polizza RCA, per un confronto oggettivo e certificato tra le offerte; l’abolizione del tacito rinnovo RCA , per favorire la mobilità degli assicurati; l'home Insurance per una maggiore trasparenza nei rapporti compagnia-assicurato;il sistema normativo e regolamentare per il contrasto alle frodi.
Auspichiamo pertanto che il decreto venga inserito fra i provvedimenti da salvare perché possono portare benefici alla concorrenza e alla crescita del mercato.

venerdì 30 novembre 2012

Decreto crescita bis

Dichiarazione di Antonio Lirosi, responsabile Diritti dei consumatori del PD
"Più tutela su polizze e mutui grazie a impegno PD"
"Esprimiamo soddisfazione per l’approvazione dell’emendamento dei senatori del Pd in Commissione Industria al decreto Sviluppo, che stabilisce il diritto per i consumatori di vedersi restituite le somme anticipate per il pagamento delle polizze vita collegate ad un mutuo in caso di estinzione anticipata o di portabilità. L’emendamento riprende una delle proposte del pacchetto di liberalizzazioni che il Pd aveva presentato all’epoca del decreto Crescitalia lo scorso gennaio. La misura approvata consentirà ai titolari dei mutui di recuperare parte della somma, a volte di qualche migliaia di euro, pagata in un’unica soluzione anticipata per la stipula di polizze vita ventennali o trentennali a garanzia del creditore del mutuo. Si esprime poi apprezzamento per gli altri emendamenti approvati – di cui è prima firmataria la senatrice Fioroni – che tutelano gli assicurati nel passaggio da polizze Rc auto con la clausola del tacito rinnovo a polizze annuali e quelli che eliminano alcuni inutili adempimenti burocratici a carico di agenti e clienti al momento del rinnovo della polizza".
28 novembre 2012

mercoledì 28 novembre 2012

Decreto crescita bis emendamenti

22 novembre 2012
Misure per i consumatori e per semplificare le procedure a carico degli agenti
Dichiarazione della Senatrice del PD  Anna Rita Fioroni, componente della commissione Industria, Commercio e Turismo sugli emendamenti su assicurazioni
"Il decreto crescita 2, attualmente in esame al Senato, prevede misure a favore della concorrenza e della tutela del consumatore nel mercato assicurativo. Tra queste la durata annuale e il divieto di rinnovo tacito nella polizza Rc auto. Proprio su questo tema, per dare maggiore efficacia alla norma in favore del consumatore, abbiamo presentato emendamenti che introducono la possibilità per il contraente di decidere di rinnovare il contratto alle stesse condizioni attraverso il pagamento del premio e prevedono il periodo di copertura di 15 giorni a favore dell’assicurato oltre la scadenza naturale del contratto, fino alla nuova polizza. Una seconda importante modifica indicata nei nostri emendamenti riguarda lo schema del contratto base per l'RC Auto. Devono essere coinvolte le associazioni dei consumatori nell'individuazione dello schema: i consumatori, infatti, sono i principali e diretti fruitori della norma che assicurerà certamente una migliore comparabilità dei contratti.
Infine abbiamo proposto di affidare all’ IVASS, nell’ambito delle polizze danni, il compito di trovare soluzioni per
semplificare le procedure e gli adempimenti burocratici nei contratti assicurativi, favorendo, in particolare, l'utilizzo di strumenti come la posta elettronica certificata, la firma digitale e i pagamenti elettronici online. In particolare, proponiamo di dare valore alla quietanza di pagamento come rinnovo del contratto per evitare di far firmare ogni anno sempre gli stessi e inutili moduli cartacei.  Il settore assicurativo necessita di norme che riordino il sistema, dettando regole ben precise, che tutelino i consumatori e sburocratizzino gli adempimenti inutili".

venerdì 16 novembre 2012

Urgente riprendere i lavori per un nuovo modello di gestione delle catastrofi naturali.

<< il ministro dell'Ambiente, Corrado Clini, di fronte all'ennesima emergenza per alluvioni, ha definito come urgente e necessario un intervento al patto di stabilità per reperire risorse per finanziare un programma per la sicurezza e la manutenzione del territorio: «Il territorio del nostro Paese è esposto agli effetti di variazioni climatiche che stressano aree già vulnerabili per le caratteristiche idrogeologiche, o per gli usi intensivi di aree urbanizzate dove sarebbe stato necessario vietare o limitare insediamenti abitativi e produttivi. Gli eventi, che si ripetono puntualmente nell'autunno e nella primavera, richiedendo interventi straordinari e costi imprevisti per tamponare i danni, di gran lunga superiori ai costi della prevenzione. Mentre la serie storica degli eventi avrebbe dovuto orientare da tempo politiche e misure per la protezione delle zone più vulnerabili, anche sulla base dei dati raccolti ed elaborati dal Ministero dell'Ambiente: il 10% della superficie nazionale è ad alta criticità idrogeologica, ed i comuni interessati sono 6.633 >>. Il Sole 24 Ore – 12.11.2012

Torna  purtroppo attuale la riflessione sui criteri di Gestione (compresi quelli costruttivi) e sulle tutele predisposti dallo Stato e dalle Regioni rispetto ai grandi rischi, in primo luogo quelli catastrofali. (v.sotto nel blog nostre proposte sul tema). Ci auguriamo che riparta il tavolo di lavoro istituito a maggio presso la protezione civile per definire un modello integrato pubblico privato sull’esempio degli altri paesi europei ( oppure della Turchia). I problemi che si rimandano non scompaiono, ma si aggravano!

Segnaliamo la documentazione del recente Convegno ANRA LLOYD'S sul tema http://www.anra.it/det_seminari_convegni.php?id_seminario=24


 

venerdì 9 novembre 2012

TRASFORMARE IN LEGGE IL DECRETO CRESCITA BIS

Pieno sostegno alle scelte del Governo per il settore.
Mentre si è avviata l’approvazione del decreto crescita bis con le audizioni presso la Xacommissione industria del Senato, confermiamo il sostegno alle scelte del Governo volte a migliorare la concorrenza e a incentivare la mobilità nel settore assicurativo.
In particolare valutiamo positivamente la norma che consente la libera collaborazione tra intermediari. Apprezziamo che questa impostazione non imponga, ma liberalizzi permettendo la possibilità di vendere prodotti adeguati alle esigenze dell'utente.
Non si comprende la chiusura dell'ANIA alle novità,che appare sempre più una presa di posizione ideologica.
Bene  lo standard minimo di polizza RCA, che consentirà di fornire all'utente un facile raffronto tra più  tariffe. Diventa fondamentale la creazione di un comparatore gestito dalla nuova Autorità di vigilanza Ivass che permetta un confronto oggettivo, certificato e non scontabile tra le offerte; ciò rende superflua, oltre che dispendiosa, l'emissione dei tre preventivi previsti nella legge 27, non ancora attuata a causa dell’oggettiva difficoltà a regolamentarli.
L'Home Insurance va positivamente verso una maggiore trasparenza nei rapporti compagnia-assicurato ed un reale ammodernamento del comparto.
Necessario il contrasto alle frodi,che vede come strumento principale la diffusione capillare della scatola nera.
Inoltre siamo certi che verranno corrette alcune formulazioni del testo, quali ad esempio l’impossibilità di stipulare contratti con durata di un anno e rateo, penalizzante per l’utente che desidera unificare le scadenze dei propri pagamenti, così come è necessaria la conferma dei 15 giorni di mora successivi alla scadenza contrattuale per evitare disastrosi equivoci sulla validità della copertura.

Network Lombardo Assicuratori Democratici
Milano, 8 novembre 2012

giovedì 11 ottobre 2012

Comunicato sul nuovo decreto sviluppo

Bene le nuove misure del Governo sulle assicurazioni
a favore del consumatore e per il contrasto delle frodi

Salutiamo con favore il nuovo intervento sul settore assicurativo da parte del Governo che conferma la direzione di marcia già indicata con la legge di primavera sulle liberalizzazioni.
  
Si consolidano le basi per un nuovo scenario di mercato in cui le imprese devono accentuare l’ innovazione del prodotto-servizio e gli intermediari devono valorizzare la professionalità in termini di consulenza al cliente – assicurato.

La concentrazione del settore è emblematica: il 70% è nelle mani dei primi tre gruppi assicurativi; i 18 miliardi di raccolta nazionale premi RCA rappresentano il 54% del totale della raccolta danni. La tariffa RCA in Francia è quasi la metà (il 56%) della nostra e il Governo ha preso il toro per le corna!

Tutti sono chiamati ad operare affinché si dispieghi la potenzialità finora compressa del mercato assicurativo, che con il ritorno alla crescita sappia porsi al servizio della ricostruzione del Paese:

1)    Sulla libertà di collaborazione fra intermediari auspichiamo che il “sistema settore” si adegui con intelligenza e creatività; non si inneschino furbizie di sorta, come già accaduto in passato; per questo chiediamo alle imprese e ai sindacati di settore di cancellare accordi con le reti che a fronte di compensi remunerativi blocchino la libera collaborazione. E’ significativo che tutte le associazioni delle reti distributive abbiano accolto con favore il provvedimento, mentre ancora una volta l’Ania manifesti con livore la sua opposizione chiudendo il suo comunicato con un volgare avvertimento intimidatorio al  Governo.
La stessa ottusa opposizione di quattro anni orsono, che ha colpevolmente bloccato la modernizzazione del settore. Per fortuna i tempi sono cambiati e molte imprese hanno già avviato rapporti di collaborazione con gli intermediari su basi di apertura alla concorrenza del mercato.

2)    Bene l’abolizione del tacito rinnovo RCA per tutti, che accompagnata all’obbligo dei tre preventivi, di cui auspichiamo l’attesa regolamentazione,  e alla libertà di collaborazione favorisce la trasparenza e la concorrenza;
3)    Importantissima la decisione da tempo richiesta di far quotare con criteri omogenei  un testo standard RCA, che con il potenziamento del preventivatore ministeriale (tuopreventivatore Isvap), potrà costituire un utile strumento di apertura del mercato; chiediamo che le quotazioni pubblicate sul sito Isvap siano rispettate e non scontabili: il premio sia tecnico e non nasconda strategie commerciali poco attinenti all’obbligatorietà di legge;
4)    Sulla lotta alle truffe esprimiamo soddisfazione per l’attribuzione del compito all’Ivass, con la gestione delle banche dati e la segnalazione di anomalie all’autorità giudiziaria,in coerenza con legge 27 che impone alle compagnie di fare una seria lotta ai costi impropri e alle truffe, chiedendo loro di denunciare i casi sospetti, di quantificarne il beneficio economico nei loro bilanci e di sottoporsi al controllo dell’Ivass. Obbliga inoltre alle compagnie ad offrire e diffondere la Scatola nera che registra i fatti e riduce drasticamente truffe e abusi. Così gli onesti non pagano per i furbi. Azioni concrete che in un paio di anni possono ridimensionare notevolmente le frodi.
In questo modo il governo ha affermato che truffe e costi impropri non sono un fenomeno solo esterno, da combattere con azioni separate rispetto alla prassi quotidiana delle imprese. Riguarda invece anche i comportamenti delle compagnie e di tutta la filiera del sinistro. Le compagnie non vogliono vedere e affermano che il problema è solo dell'utenza. Ecco perché sostengono una Agenzia ad hoc … Non sarà che questi soldi siano pensati per qualche poltrona in più? Il sospetto è più che un sospetto …
      Bene ha fatto il Governo ad eliminare questi alibi  e questi sospetti.

mercoledì 12 settembre 2012

chi si rivede, l'Agenzia anti frode !

Alla ripresa dopo le ferie abbiamo letto con stupore la recente presa di posizione del ministro dello Sviluppo economico in merito alla volontà di creare una nuova Agenzia antifrode per la Rca.
Abbiamo predisposto una lettera aperta al ministro e una netta presa di posizione contraria allo sperpero delle risorse pubbliche con la duplicazione di queste funzioni.
Serve meno burocrazia e più sostanza!
Cordiali saluti
Il Portavoce Francesco Bizzotto

Milano, 11 settembre 2012
                                  
L’Agenzia antifrode c’è già
basta solo decidere di farla funzionare!
In Italia si lavora così: qualcosa non funziona o funziona male? Invece di farla funzionare si crea una sovrastruttura che fa quello che avrebbe dovuto fare la struttura incriminata.
Così si moltiplicano le strutture, i costi e i posti. Per compiacere questa o quell’altra parte?
Ma non sarebbe meglio far funzionare quel che già c’è?
Le frodi bisogna contrastarle, e fin qui sono tutti d’accordo.
Le compagnie hanno il compito (e l’obbligo) di segnalare le frodi in quanto sono la parte lesa che subisce il danno. Possono segnalarle al pubblico ufficiale e/o agli organi di vigilanza preposti a vigilare sul mercato assicurativo (l’IVASS ex ISVAP). A questo punto è compito degli organi di polizia intervenire e a far rispettare la legge.
Manca qualcosa? Magari mancano strumenti che diano la possibilità di “incrociare i dati” provenienti dalle varie parti lese. Ma allora parliamo di una banca dati che deve necessariamente essere gestita da una struttura pubblica che garantisca un utilizzo corretto delle informazioni evitando di favorire solo alcuni attori del mercato assicurativo (ricordiamoci dell’accusa di “cartello” sulle tariffe auto provocata dalla banca dati ANIA).
Una nuova struttura non serve: serve far funzionare quel che già c’è. Se mancano gli strumenti per “leggere” i dati che già l’IVASS acquisisce per legge da tutte le compagnie, investiamo i soldi pubblici in questi strumenti e non in sovrastrutture che controllano quello che i controllori non riescono a controllare perché non sono messi nelle condizioni di farlo.
Se poi è una questione di fiducia non riposta in alcune persone basta cambiare le persone invece di aggiungerne altre.
L’Agenzia antifrode labbiamo già: basta solo decidere di farla finalmente funzionare!
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LETTERA APERTA DEL NETWORK PD
AL MINISTRO PER LO SVILUPPO ECONOMICO 
abbiamo letto con stupore  questo titolo sulla stampa
                   Rc auto. Passera: Mi impegno per creazione di un ente anti-frode 
Vogliamo credere che si tratti della sintesi giornalistica di una Sua dichiarazione di impegno ad accelerare i regolamenti attuativi non ancora emanati della recente legge n. 27 sulle liberalizzazioni approvata  dal parlamento solo 5 mesi or sono. Sul tema del contrasto alle frodi nelle assicurazioni auto contiene ben 4 articoli sui 6 dedicati.
Sottolineiamo in particolare che la citata legge prevede che il contrasto alle frodi possa essere realizzato con la ottimizzazione delle “risorse strumentali e finanziarie esistenti a legislazione vigente”, mettendo in campo una normativa stringente nel merito e nella tempistica (dematerializzazione dei certificati di copertura, multe irrogabili anche da controlli ai varchi elettronici, maggior impegno delle imprese nell’adeguare l’organizzazione e nella denunce all’Autorità Giudiziaria delle frodi, creazione di banca dati per individuare e contrastare il fenomeno dell’elusione dell’obbligo, inasprimento delle sanzioni, incentivazione all’introduzione della Scatola nera abbinata ai contratti, …)
Abbiamo salutato con soddisfazione la scelta fatta dal  governo di non creare un nuovo ente inutile.
Dobbiamo ritenere che ancora una volta sia prevalsa la logica della creazione di nuovi posti (e costi) per appagare quella burocrazia che la legge in questione vorrebbe ridurre?
Confermando il sostegno al contrasto deciso dei comportamenti fraudolenti,  riteniamo che prima di mettere in piedi un nuovo carrozzone interministeriale valga la pena di attuare le norme già approvate e verificarne l’impatto.
Augurandoci che la sua intenzione sia stata male interpretata, Le inviamo cordiali saluti.
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Network Lombardo Assicuratori Democratici

giovedì 26 luglio 2012

Comunicato sul riordino della vigilanza di settore

Mantenere distinti gestione e indirizzi della vigilanza per garantire autonomia e autorevolezza

Il decreto di revisione della spesa pubblica in fase di approvazione al Senato contiene l’istituzione della nuova autorità di vigilanza che accorpa Isvap e Covip; si tratta  primo passo verso il riordino delle autorità di controllo sul settore assicurativo previdenziale, del risparmio e del credito, che dalla fine dello scorso decennio è stata da più parti auspicata.

Per quanto attiene il nostro settore si da finalmente concreto rimedio alla criticità del rapporto vigilanti e vigilati caratterizzato nell’ultimo decennio da prassi di contiguità e opacità, i cui risultati sono sotto gli occhi di tutti.

Il nuovo istituto che dovrà vigilare sul mercato delle polizze e dei fondi previdenziali  nell’interesse generale dei cittadini,deve essere impermeabile  ai conflitti di interesse e alle alterazioni di mercato. 

Auspichiamo pertanto che il parlamento approvi la nuova vigilanza mantenendo la netta separazione prevista dal provvedimento governativo fra la gestione amministrativa del nuovo istituto, affidata ad un comitato di tre componenti compreso il presidente, l’ attuale direttore generale di Banca d’Italia Saccomanni, e le funzioni istituzionali di indirizzo e controllo, demandate al Direttorio della stessa banca centrale.

Riteniamo infatti che questa impostazione dia la massima garanzia di trasparenza,correttezza e indipendenza. 

Milano, 25 luglio 2012
Network Lombardo Assicuratori Democratici

martedì 24 luglio 2012

Regolamento attuativo del decreto Liberalizzazioni, su trasparenza e concorrenza nella R.C.A. Le nostre proposte.

- Accelerare l’operatività per la Scatola nera,
- Semplificare l’attività per l’obbligo di informativa (tre preventivi).

Confermiamo il giudizio complessivamente positivo sul decreto Sviluppo dello scorso aprile, soprattutto in riferimento al tentativo di rianimare una concorrenza nel settore che è stata ridotta al lumicino dall’azione frenante congiuntamente sviluppata nell’ultimo decennio da Ania, Isvap  e Governi di centrodestra. In particolare, abbiamo accolto con favore:

       Le disposizioni per perseguire i comportamenti fraudolenti senza nuovi costi per la pubblica amministrazione e senza nuovi carrozzoni per gestire il contrasto alle frodi. Sono un colpo ben assestato all’artificioso incremento dei costi lamentato dalle imprese come motivo principale della mancata riduzione dei premi. Occorre vigilanza da parte del Governo perché le compagnie ottemperino alle disposizioni e si concretizzi l’atteso effetto sulle tariffe RCA.
       L’individuazione della Scatola nera (regolamentata nelle caratteristiche tecniche, gratuita e portabile), come la maggior innovazione del sistema. Con la Scatola nera  sarà possibile sviluppare progetti di vasta implicazione, dal servizio di assistenza nelle emergenze fino all’adozione di progetti intelligenti finalizzati alla riduzione della congestione del traffico automobilistico privato nei centri urbani. Sia respinta la pretesa dell’Ania di rimettere in discussione l’obbligo per tutte le imprese di offrire una polizza con questo strumento. Semmai sia capovolto il ragionamento, prevedendo maggiorazioni per chi non accede al  sistema della Scatola nera.

Ora, l’obbligo di confronto e informativa agli utenti su tre offerte RCA di compagnie appartenenti a diversi gruppi (art.34, comma 1), la cui regolamentazione è in fase di consultazione da parte dell’Isvap, è coerente con i principi di trasparenza, con il divieto all’obbligo di esclusiva tra Compagnia e Agenti, con la creazione di maggior concorrenza. Ma necessita  di una attuazione meno burocratica, più efficiente ed efficace.

Queste  le nostre indicazioni all’Isvap sul Regolamento 49 in pubblica consultazione:
1) Gestione cartacea. Va ridotto drasticamente questo aspetto. Pensiamo all’impatto sull’ambiente: 300 fogli per ogni polizza trattata, circa 1.800 pagine giornaliere per agenzia media! Una vera e propria esagerazione. Con l’aggravante che creerebbe l’effetto pratico opposto a quello dichiarato: maggior difficoltà di orientamento per il consumatore, costretto a districarsi fra montagne di carta. Ne sanno qualcosa le vittime dell’analogo modello adottato dal sistema bancario e finanziario per piazzare i titoli tossici al cliente consumatore. Per questo chiediamo si dia tempo almeno sei mesi per la semplificazione della documentazione e la sua gestione il più possibile affidata a sistemi informatici e telematici.
2) Uno standard di condizioni RCA di base o di riferimento, definito dall'Isvap. E' indispensabile. Preveda la Scatola nera e sia quotato dalle compagnie senza possibilità di deroghe. E' il presupposto della concorrenza e dei confronti. L’istituto di vigilanza sia garante che l'informazione all'utente sia certificata oggettivamente.
3) Collaborazione di A con A. L'affermazione del valore insito nella disposizione di legge (trasparenza e concorrenza) è possibile, ora, prendendo atto di come opera il mercato. L'80% degli Agenti (che investe per contattare l'utenza), quando si rende conto che la propria compagnia non ha la polizza giusta per il Cliente, si rivolge al collega di piazza che ce l'ha e con lui condivide il Cliente, la provvigione e la responsabilità di servizio. Questa collaborazione è legalizzata tra Agenti e Broker (A con B), tra Subagenti e più Agenti (E con A e B), ma non tra Agenti e Agenti (A con A). In attesa di rivedere l’intera materia che regolamenta l’intermediazione, la si legalizzi. Allora l'obbligo di confronto sarà praticabile, perché verrà recuperata la condizione delle disposizioni di legge in vigore che lo sostanzia: il divieto di anteporre il vincolo di esclusiva all'interesse del Cliente. Senza la libertà di collaborazione di A con A, la disposizione in questione risulta di complessa e costosa applicabilità.
4) Eliminare l’obbligo, non solo della triplice informazione RCA, ma anche della compilazione dei documenti di adeguatezza per gli utenti non “consumatori” (professionisti, enti e imprese), mantenendo una informativa standard sulla confrontabilità dell’offerta e sul Tuopreventivatore Isvap.
5) Prevedere la possibilità regolamentata per l’intermediario di essere remunerato dal cliente con parcella di consulenza, a partire in via sperimentale dal non consumatore, come proposto recentemente anche dall’Aiba.
Milano, 23 luglio 2012
per il Network Lombardo Assicuratori – Pd: il portavoce Francesco Bizzotto



UNIPOL - SAI AI BLOCCHI DI PARTENZA

Una opportunità di rilancio per l’industria assicurativa nazionale,
una occasione per ridare fiducia agli investitori.

Il perfezionamento dell’ acquisizione da parte di Unipol del controllo proprietario del
gruppo Fonsai Milano giunge in porto dopo lunghi mesi di stallo e di trattative estenuanti

Con il nuovo gruppo si realizzano finalmente  le precondizioni per poter tornare ad occuparsi dell’attività assicurativa: il primo gruppo nazionale nei rami danni, con il 30% di quota di mercato nell’assicurazione auto, 14.000.000 di clienti assicurati, 11.000 dipendenti, 3.600 agenzie con almeno 10.000 fra agenti e loro collaboratori dipendenti.

E’ auspicabile che il peso dominante sul mercato auto venga impiegato per alimentare finalmente una vera concorrenza in un settore che è stato sinora chiuso ad ogni cambiamento e che con tariffe doppie rispetto alla media europea grava in maniera insopportabile su molte famiglie.

L’ obiettivo dichiarato nella presentazione del piano industriale di diventare “leader italiano nei danni retail per qualità e innovazione” è la condizione per rilanciare l’attività industriale, per valorizzare il patrimonio economico e umano comune alle due imprese, per riprendere la vocazione assicurativa al servizio del Paese.


Queste ambiziose e auspicate premesse potranno concretizzarsi positivamente a condizione che si apra un nuovo scenario sul versante della proprietà che, attuando  le indicazioni dell’Antitrust,  liberi le imprese dalla zavorra di intrecci societari innaturali con la galassia del sistema di potere Mediobanca e valorizzi , contrariamente a quanto fatto finora, il ruolo di tutte le parti interessate, a partire dai piccoli azionisti, e governo, organi di Vigilanza e sindacati non siano  meri spettatori, ma  parti attive nella tutela degli interessi generali.

In questo modo si potranno realizzare le auspicate sinergie, salvaguardare i livelli occupazionali e le professionalità di dipendenti e agenti, oltre a creare remunerazione per gli investitori, e si creeranno le condizioni per una ripresa dello sviluppo utile e duratura.  

Network Assicuratori Democratici Lombardia

giovedì 19 luglio 2012

ESERCIZIO DELLA GIUSTIZIA. MEDIAZIONE, LUCI E OMBRE

Da pochi giorni è diventato obbligatorio, anche per le controversie in materia di condominio e risarcimento del danno derivante dalla circolazione di veicoli e natanti, l’istituto della mediazione. La normativa è stata istituita per legge, per dirimere liti senza ricorrere alla giustizia ordinaria, per evitare i costi sempre più ingenti dei processi. Non si tratta di un giudice o di un arbitro, ma di un professionista, appositamente formato, a cui viene affidato l’incarico di trovare, in un tempo massimo di quattro mesi, una soluzione condivisa dai soggetti in causa.
Questa riforma, epocale sotto molti aspetti, obbliga le parti che stanno per dare avvio a una lite, a esperire il tentativo di conciliazione prima di introdurre il giudizio. L’obiettivo del nuovo ordinamento, emanato su sollecitazione dell’Unione Europea, è volto a favorire l’introduzione nei sistemi giudiziari degli stati membri, di strumenti di risoluzione delle controversie alternativi alla giustizia ordinaria. Gli ambiti di applicazione sono molteplici, dalle successioni ereditarie, ai patti di famigli, agli affitti, per arrivare ai risarcimenti danni. Il procedimento si svolge presso gli “organismi di mediazione”, enti pubblici o privati, iscritti nel registro tenuto presso il Ministero della Giustizia, che erogano il servizio di mediazione nel rispetto della legge, del regolamento ministeriale e del regolamento interno di cui sono dotati, approvati dal Ministero. Cosa importante: le parti devono anticipare le spese di avvio del procedimento e pagare le spese di mediazione.
Sono comunque già emerse alcune criticità di fondo che hanno reso complicato e controverso il cammino della riforma. Alcune si riferiscono alla coerenza dell’intero impianto con il nostro sistema giurisdizionale e, più in generale, con la tutela dei diritti fondamentali degli individui garantiti dalla Costituzione. Tant’è vero che alcune anomalie sono state ritenute fondate da Tar e tribunali, e che c’è un giudizio pendente presso la Corte Costituzionale. Le eccezioni principali rimarcano l’insostenibilità di una procedura che è obbligatoria, e non solo alternativa alla giustizia ordinaria, svolta da mediatori che possono essere sprovvisti di competenze tecniche e giuridiche, ed estesa anche a materie complesse.
Tutti i giorni si sentono e si leggono pubblicità, che vendono corsi per diventare mediatori. In questo momento di crisi è un’opportunità più che legittima da ricercare, ma un minimo di controllo da parte delle istituzioni sarebbe auspicabile. Molto preoccupante è l’aspetto che riguarda le spese, che possono raggiungere importi molto alti. Non è da escludere che nei casi più gravi, quelli caratterizzati da costi di lite molto rilevanti, l’accesso alla giustizia possa risultare complicato per non dire impedito a quanti non abbiano la possibilità di anticipare le spese dovute per la mediazione. C’è il pericolo di trasferire sulle parti più deboli l’onere più gravoso della riforma, di fatto rendendo più difficile, anche sotto l’aspetto meramente economico, il poter esercitare i diritti.
È vero che di questo si occuperà presto la Corte Costituzionale, che potrebbe favorire alcuni correttivi tecnici. D’altra parte l’obiettivo del legislatore è pienamente condivisibile. In Italia pendono oltre cinque milioni di cause civili e per arrivare a sentenza di primo grado occorrono mediamente cinque anni. La classifica della Banca Mondiale per la durata dei processi pone il nostro paese al 156° posto su 181 paesi; ci seguono solo Afghanistan, Suriname, Gibuti e Bangladesh.
Per questa ragione l’Italia è sanzionata quasi quotidianamente dalla Corte Europea dei Diritti dell’Uomo: i processi hanno una durata irragionevole e procurano, per questo, un danno ai cittadini che frequentemente ottengono giustizia quando spesso non serve più, o addirittura non sono più in vita. Anche i consumatori hanno manifestato perplessità, sostenendo che si tratta di una “soluzione palliativa”. C’è il rischio che, come è successo per le liberalizzazioni, sia un modo per cambiare apparentemente tutto, lasciando però le parti deboli della società sempre più in difficoltà.
La conciliazione, se correttamente intesa, diventa una componente dei processi di miglioramento del welfare e del vivere civile in genere. È su questo aspetto che sarà importante il controllo dell’istituzione anche locale.
Massimo Cingolani
(articolo da ArcipelagoMilano.org n.27/ IV)

martedì 19 giugno 2012

Fonsai. Che la gestione dell’azienda riparta dal merito

Si leggono in questi giorni singolari prese di posizione di alcune rappresentanze del mondo assicurativo intorno alla vicenda Fondiaria-Sai.
Le stesse rappresentanze che, negli anni passati ed in maniera più o meno indifferente, hanno assistito all’impoverimento di un Gruppo Assicurativo che, leader in Italia, se gestito con maggior rispetto e criterio avrebbe potuto diventare leader anche in Europa.
Ma, se è inutile “piangere sul latte versato”, è anche ipocrita proseguire nel tutelare una condotta non orientata, in modo cosciente, al merito.
È necessario che ogni futura decisione venga assunta su criteri di efficienza e non di opportunità “politiche” e di “equilibri finanziari”: è su questo che le rappresentanze dovranno vigilare e ne dovranno denunciare ogni eventuale abuso.
E’ solo così che si potranno tutelare realmente i posti di lavoro di agenti e dipendenti.
Il merito in ogni sua forma e ad ogni livello: dalla gestione del management alla selezione della rete di distribuzione. Non può chiedere rigore chi non ne dimostra e non si può chiedere di vigilare a chi ha contribuito al dissesto.
Prima di accusare è necessario che ognuno faccia autocritica per capire, se del caso, cosa avrebbe potuto fare e non ha fatto.
È a quel punto che ognuno dovrà fare la propria parte per costruire un mondo nuovo, ma, questa volta, veramente e finalmente sul serio.

Network Assicuratori Democratici Lombardia

lunedì 18 giugno 2012

Rischi Catastrofali idee per la gestione in Lombardia

I drammatici e imprevisti eventi nella vicina terra emiliana rendono attuale la riflessione sui criteri di Gestione (compresi quelli costruttivi) e sulle tutele predisposti dallo Stato e dalla Regione rispetto ai grandi rischi, in primo luogo quelli catastrofali, che interessano le famiglie lombarde.

Un cambio di strategia è reso necessario, prima ancora che dalla carenza di risorse pubbliche, dalla sentita esigenza di un sistema che non intervenga solo ex post ma sappia misurare i rischi, prevenire i danni, proteggere le persone e i beni che fossero colpiti, valutare e indennizzare correttamente e velocemente i danni e responsabilizzare i cittadini (farne parti consapevoli e attive di iniziative di prevenzione e protezione).
Va avviato un circolo virtuoso che si auto alimenti e inverta la tendenza a compromettere il territorio e i patrimoni.

A questo proposito la Commissione europea fornisce un'indicazione. Ha detto la commissaria Kristalina Georgieva il 18.10.'11:
La riduzione del rischio di catastrofi deve diventare parte integrante della politica di sviluppo dell'Unione. (…) Gli strumenti per la gestione delle catastrofi devono fare maggiormente appello a soluzioni assicurative. L'assicurazione manda un messaggio che ci fa capire se costruire o meno e che cosa costruire in un'area specifica: costi assicurativi troppo elevati a fronte di progetti ad alto rischio possono indurci a desistere. Se sono ben pensate e trasparenti, le polizze assicurative possono essere quindi uno strumento di mercato capace di scoraggiare comportamenti avventati e promuovere la consapevolezza dei rischi.”

Si tratta di far emergere disponibilità e possibilità entrando nel  merito con rappresentanti delle realtà imprenditoriali e professionali del mondo assicurativo privato europeo.
Ciò che interessa è un sistema di mercato indirizzato e regolato, che sia economicamente interessato a operare per la buona salute del territorio e che intervenga con un progetto complessivo per la Regione Lombardia, capace di portare vantaggi concreti ai tutti i soggetti interessati: cittadini, Istituzioni e mercato assicurativo.

Per i cittadini:
1.    renderli consapevoli e responsabili rispetto allo stato del loro rischio specifico;
2.    attivarli in percorsi di Prevenzione e Protezione;
3.    garantire a (tutti)  loro una tutela economica nel rischio di Catastrofi Naturali;
4.    offrire un servizio di perizia dei danni equa, oggettiva ed immediata;
5.    indennizzarli quindi velocemente (entro 30gg dalla perizia: per quelli danneggiati ma agibili, per quelli temporaneamente inagibili ed un eventuale acconto per i danni totali).

Per  le Istituzioni:
1.    offrire stimoli per la ridefinizione delle regole e dei criteri costruttivi;
2.    offrire un sistema che garantisca una corretta ed efficace gestione dei fondi per la ricostruzione;
3.    garantire i propri cittadini con un servizio efficiente e senza sprechi;
4.    tutelare i bilanci (limitando impatti disastrosi);
5.    poter liberare risorse da investire in prevenzione e crescita;
6.    non dover intervenire post emergenza con impopolari tasse improvvise (accise su carburanti).

Per il mercato assicurativo:
1.    avere una occasione per dimostrare il profondo ruolo sociale alla base dell’attività assicurativa offrendosi come sostegno alla comunità;
2.    avere la possibilità di effettuare cross selling con ulteriori garanzie di interesse per il cliente;
3.    aumentare il business e quindi lo sviluppo del settore (che conta più di 80.000 lavoratori coinvolti in Lombardia).

Pensiamo a una Gara europea per un Progetto che preveda:
ñ  L'acquisto da parte della Regione Lombardia di un congruo massimale per CAT.NAT.
ñ  Una copertura per i rischi di CAT.NAT. obbligatoria per i proprietari di Civili abitazioni in Lombardia, da pagarsi in cifra fissa con la polizza Incendio o con la tassa IMU.
ñ  Tale copertura, a giudizio dell'Assicuratore, distinguerà i rischi in diverse categorie, ciascuna con un livello di copertura (ad esempio: 90, 70 e 50% del valore dell'immobile).
ñ  Ogni proprietario di abitazione dovrà compilare un Questionario di autovalutazione obiettiva dei rischi corsi, da cui emergerà la categoria di appartenenza ai fini del diritto all'indennizzo.
ñ  Una parte delle tasse del premio di copertura per CAT.NAT. andrà ad alimentare un Fondo gestito dalla regione con la partecipazione dell'Assicuratore, per specifici progetti di Prevenzione e Protezione.

Soprattutto è tempo che  la regione si impegni ad affrontare in modo
organico ed efficace il tema della sicurezza del territorio e della erogazione
e gestione degli aiuti, attraverso il rapporto proficuo fra istituzione
e assicurazione. 

gdl catastrofi naturali netassipdlombardia

martedì 22 maggio 2012

Dopo il terremoto in Emilia

Fare solidarietà dopo le catastrofi è giusto. Deve cambiare il modo di farla.

Un nuovo sistema di Solidarietà Responsabile.

Purtroppo ancora una  volta il Paese assiste alla tragica contabilità di morti, feriti e sfollati;
danni materiali ingenti al patrimonio e alle attività produttive a causa di un evento sismico imprevisto.
La solidarietà di tipo fiscale, mutualistica, è sempre scattata a rimediare alla fatalità delle perdite da terremoto, eruzione vulcanica, uragano, inondazione. E giustamente scatterà anche ora.

Ma possiamo ancora dar colpa alla natura e al caso? Gian Antonio Stella ha scritto sul Corriere della sera del 21.5.12: “I rischi sismici sono noti (e ignorati).” Secondo i geologi dell’INGV  non esiste nessuna zona in Italia che si possa dire assolutamente esente da terremoti, tranne forse la Sardegna.

Per il futuro possiamo pensare di passare dalla solidarietà semplice, che ripartisce risorse statali, una solidarietà attiva, responsabile, partecipata, su misura del rischio corso?

Nella discussione per la conversione del decreto legge n. 59 del 15 maggio scorso inerente la riforma della Protezione Civile, è possibile introdurre un nuovo modello di gestione delle catastrofi, mutuando esperienze europee positive, che veda l’integrazione pubblico / privato.
La solidarietà attiva e responsabile:le assicurazioni private, un soggetto di mercato interessato alle buone regole e alla prevenzione, possono affiancare la Pubblica amministrazione
La priorità della messa in sicurezza dell'ambiente chiama ad avviare progetti e istituzioni nuovi, capaci di gestire pericoli (le catastrofi naturali) oggi in una certa misura fuori controllo, con l'obiettivo di ridurli a rischi misurati e quindi trasferibili, assicurabili, e così invertire una prospettiva di crescita incontrollata dei danni e dei costi di gestione.
Un quadro di indirizzo nazionale per l'iniziativa delle Regioni. Ricevono dal Governo la responsabilità di gestire la Protezione civile con fondi che vengono reperiti con altre accise sulla benzina. Non ci pare pensabile che le Regioni in futuro facciano fronte alle catastrofi naturali ricorrendo a nuove tasse.

Le realtà istituzionali e politiche regionali e il sistema assicurativo (imprese-intermediari.-periti-utenti) si confrontino – secondo le chiare indicazioni della Commissione europea, sull'esempio di altri Paesi e tenendo conto ciascuno delle risorse ed esigenze dell'altro – per giungere a definire una nuova modalità di gestione positiva del rischio di catastrofi naturali.
Una gestione su tre direttrici:
  • responsabilizzazione dei cittadini, chiamati ad assicurarsi a misura del rischio corso;
  • creazione di un fondo gestito in ambito regionale per la prevenzione dei danni e protezione dei beni alimentato dalle imposte sulle assicurazioni catastrofi naturali;
  • gestione efficiente dei danni, attraverso modelli di valutazione e indennizzo costruiti con il sistema assicurativo.

Network Assicuratori Democratici Lombardia

martedì 17 aprile 2012

Catastrofi naturali. Ancora accise? No grazie, meglio assicurarsi.

Comunicato stampa sulla riforma della protezione civile
La riforma della protezione civile può essere l’inizio di un nuovo modo di affrontare i problemi creati dalle catastrofi naturali; terremoti, frane e smottamenti , alluvioni inondazioni e allagamenti, sono diventate l’incubo per milioni di cittadini che abitano in territori martoriati da dissennate politiche di sfruttamento edificatorio intensivo del territorio e divenute ancor più esposte a seguito dei mutamenti climatici in atto.
Il fondo nazionale a disposizione della protezione civile per far fronte alle emergenze si prevede già che non sarà sufficiente.
Queste le indicazioni espresse dal Governo:
“ Nel momento della dichiarazione dello stato di emergenza si provvede al fabbisogno finanziario utilizzando le risorse del fondo nazionale di protezione civile. Qualora sia utilizzato anche il fondo spese impreviste, lo stesso è immediatamente e obbligatoriamente reintegrato con risorse ordinarie e/o con le maggiori entrate derivanti dall’aumento dell’accisa sui carburanti, stabilita dal Consiglio dei Ministri in misura non superiore a cinque centesimi per litro. Al momento della dichiarazione dello stato di emergenza, inoltre, le Regioni hanno facoltà di elevare l’imposta regionale sulla benzina di loro competenza sino al massimo di cinque centesimi per litro”
Oltre all’indignazione generale per l’ennesima accisa sul carburante, sulla sua iniquità, sul nefasto effetto inflattivo, è possibile immaginare qualcosa di diverso, magari equo e utile all’intera economia? Noi crediamo di sì.
Partendo dalle abitazioni civili è possibile prevedere la creazione di un secondo pilastro assicurativo privato che integri le scarse risorse pubbliche disponibili sia in fase di prevenzione e messa in sicurezza, che di sostegno alla ricostruzione dopo la distruzione da catastrofe naturale.
Il sistema assicurativo, economicamente interessato alle buone regole e alla prevenzione, può affiancare lo Stato e le Amministrazioni locali e cercare strade nuove.
Spesso le regole di prevenzione e protezione definite dagli assicuratori sono divenute standard accettati da tutti (ad esempio nel trasporto marittimo e di valori). Può succedere anche per le catastrofi naturali.


Serve un accordo nazionale di riferimento per l'iniziativa delle Regioni. Ricevono dal Governo la responsabilità di gestire la Protezione civile con fondi che vengono reperiti con altre accise sulla benzina. Non ci pare pensabile che le Regioni in futuro facciano fronte agli eventi catastrofali ricorrendo sempre e solo a nuove tasse.


Le realtà istituzionali e politiche regionali e il sistema assicurativo (imprese-intermediari.-periti-utenti) si confrontino – secondo le chiare indicazioni della Commissione europea, sull'esempio di altri Paesi e tenendo conto ciascuno delle risorse ed esigenze dell'altro – per giungere a definire una nuova modalità di gestione positiva del rischio di catastrofi naturali.


Una gestione su tre direttrici:


• responsabilizzazione dei cittadini, chiamati ad assicurarsi a misura del rischio corso;
• creazione di un fondo per la prevenzione dei danni e protezione dei beni alimentato dalle imposte sulle assicurazioni cat.nat.;
• gestione efficiente dei danni, attraverso modelli di valutazione e indennizzo costruiti con il sistema assicurativo.

Network Assicuratori Democratici Lombardia